Il dito a martello è una deformazione che colpisce l’articolazione di una o più dita dei piedi (in special modo il 2°, 3° e 4° dito), facendole assomigliare appunto al martelletto del tasto di un pianoforte.
Oltre a comportare un evidente difetto estetico questa patologia può portare a infiammazione, dolore e in casi estremi ulcere, infezioni o altre patologie.
Il dito a martello è causato generalmente da uno squilibrio dei muscoli del piede; questa deformità, oltre ad apparire da sola, può essere associata ad altre patologie come l’alluce valgo o il piede reumatico.
È fondamentale intervenire non appena ci si accorge dell’insorgere della deformazione; solo nei casi più estremi si ricorre alla chirurgia.
La deformazione che caratterizza il dito a martello consiste nella flessione dell’articolazione interfalangea prossimale e nell’ipertensione dorsale dell’articolazione metatarso-falangea e dell’articolazione interfalangea.
Oltre al difetto estetico queste flessioni anormali possono provocare infiammazioni, dolore e arrossamento nel punto di contatto con le calzature; l’attrito prolungato può portare alla formazione di calli dorsali e plantari che possono a loro volta determinare lesioni ulcerative e infezioni.
Il dito a martello è generalmente causato da uno squilibrio muscolare e tendineo, che determina inizialmente la degenerazione e poi la rottura della capsula articolare metatarso-falangea. Quest’evento aumenta l’instabilità e la predisposizione a sviluppare la deformità.
Il dito a martello può verificarsi anche a causa di un trauma o nel caso in cui il dito sia forzato a piegarsi all’interno di scarpe strette o tacchi alti.
Questa deformazione può essere associata ad altre patologie:
Occasionalmente, il dito a martello è il risultato di un trauma precedente alla punta del dito. In alcune persone, le dita a martello sono ereditarie.
La deformazione che caratterizza il dito a martello è accompagnata da un dolore esteso, che aumenta quando l’arto è posto sotto sforzo. Questo dolore può comportare difficoltà di deambulazione e a indossare le calzature.
Quando la deformità provoca un’attrito con la calzatura si formano delle callosità vistose e dolorose, che nei casi più gravi possono determinare la formazione di un’ulcera.
Le dita colpite da questa condizione possono presentare inoltre una certa sporgenza delle teste metatarsali; questa condizione può determinare una metatarsalgia da sovraccarico (dolore infiammatorio localizzato in alcune ossa a livello dell’avampiede) e la comparsa di tilomi plantari (una forma localizzata di ipercheratosi, cioè di ispessimento anormale della cute determinata da un’eccessiva pressione o sfregamento).
Il piegamento che caratterizza il dito a martello fa sì che l’unghia si appoggi al suolo. Questa condizione può determinare microtraumi ripetuti che possono portare ad alterazioni delle unghie più o meno permanenti, tra cui l’onicogrifosi (aumento dello spessore), onicolisi (scollamento delle unghie dal dito), onicofosi (callosità delle unghie) e cambio di direzione della crescita.
Il dito a martello ha diversi sintomi e più comuni includono:
Il dito a martello può infine provocare a sua volta altre patologie, tra cui:
La tendinite achillea, cioè l’infiammazione del tendine d’Achille (quello che collega i muscoli del polpaccio al calcagno).
Anche se le dita a martello sono evidenti, per arrivare a una diagnosi effettiva il medico valuta la storia completa dei sintomi ed esamina il piede. Durante l'esame fisico, il medico può manipolare il piede e studiare le contratture delle dita dei piedi. Inoltre, il medico può richiedere esami ai raggi X per determinare il grado di deformità.
Una volta che il medico ha valutato il piede, la caviglia e le dita a martello, può essere sviluppato un piano di trattamento adatto alle esigenze del caso.
Per curare le dita a martello sono disponibili i trattamenti non chirurgici o in caso di gravi deformazioni l’intervento chirurgico.
Non appena ci si rende conto che le dita delle piede mostrano un difetto è fondamentale consultare un podologo, uno specialista in grado di indicare la terapia da seguire.
Nei primi stadi di questa patologia si adottano degli accorgimenti lievi, con lo scopo di correggere la posizione del dito: si indossano dei plantari su misura che sostengano le ossa del piede, favorendo il ritorno del dito a una posizione distesa; si utilizzano delle scarpe dotate di un piccolo tacco (4-5 centimetri al massimo) e che non siano strette in punta; si effettuano infine esercizi quotidiani per allenare le articolazioni.
Se il dolore aumenta eccessivamente e ci si accorge che questi accorgimenti non portano ad alcun sollievo o beneficio è necessario intervenire chirurgicamente per correggere la deformazione.
Se si sceglie la strada del trattamento non chirurgico sono disponibili diverse opzioni:
In alcuni casi, di solito quando il dito a martello è diventato troppo rigido e doloroso o si è sviluppata una ferita, è necessario un intervento chirurgico.
Spesso, i pazienti con dito a martello presentano anche borsiti o altre deformità del piede contemporaneamente. Nel scegliere la procedura o la combinazione di procedure per il vostro caso in particolare, il chirurgo prenderà in considerazione l'estensione della deformità, il numero delle dita del piede coinvolte, la vostra età, il livello di attività ealtri fattori. La durata del periodo di recupero varia, a seconda della procedura o le procedure eseguite.