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Cisti pilonidale

Chirurgia generale
Cisti pilonidale

Che cos'è

Una cisti pilonidale è una sacca piena di liquido contenente anche altro materiale (in genere peli) che si sviluppa in vicinanza dell'osso sacro (regione sacro-coccigea) nei pressi della fessura tra i due glutei. La comunicazione tra il solco intergluteo e la cisti si chiama fistola. All'ispezione esterna sono spesso facilmente visibili uno o più orifizi fistolosi e, spesso, anche una o più lesioni granulomatose arrossate e secernenti associate.

Cause

Ad oggi si pensa che che la formazione di cisti pilonidale sia causata dalla penetrazione di peli nei tessuti più profondi sottocutanei attraverso dilatati follicoli piliferi nella pelle. In risposta a questa irritazione il corpo produce una reazione infiammatoria locale, generando una cisti attorno ai peli intrappolati.

Chi è più a rischio di contrarre una cisti pilonidale

La cisti pilonidale si verifica in genere nelle persone di età compresa tra 15 e 25 anni; inoltre i maschi sono più frequentemente colpiti rispetto alle femmine con un rapporto di 3:1, ed è più comune nei soggetti di razza caucasica (bianca). Altri fattori di rischio associati allo sviluppo della cisti pilonidale includono:
  • casi di cisti pilonidale in famiglia;
  • occupazioni che richiedono lunghi periodi di seduta;
  • traumi locali ("jeep disease");
  • obesità;
  • presenza di una profonda spaccatura tra le natiche (solco intergluteo particolarmente infossato);
  • irsutismo.

Sintomi

Alcuni individui con una cisti pilonidale non avvertono alcun sintomo, e la scoperta potrebbe essere solo una fossetta o un'apertura nella pelle vicino la fessura delle natiche. Tuttavia, se la cisti pilonidale diventa infetta (ascesso pilonidale), i seguenti sintomi possono svilupparsi:
  • dolore nella parte del coccige;
  • gonfiore localizzato;
  • arrossamento nella zona interessata;
  • fuoriuscita di pus franco o di secrezioni sero-ematiche da uno o più orifizi fistolosi o granulomi pilonidali.

Trattamento

Generalmente la cisti pilonidale viene trattata tramite incisione o il drenaggio. Il trattamento chirurgico definitivo consiste nella escissione della cisti e della fistola. Questa può essere eseguita mediante le metodiche chirurgiche tradizionali (con tempi di guarigione piuttosto lunghi, anche 2 o 3 mesi e dolorosi) oppure mediante le tecniche di chirurgia mini-invasiva che, seppure non ancora eseguite universalmente, vanno rapidamente affermandosi a causa di tempi di recupero rapidissimi e alla pressoché assenza di dolore post-operatorio. In attesa di intervento definitivo, è consigliabile di tenere la parte pulita, detersa, depilata.

Prevenzione

Una buona igiene della zona sacro-coccigea è importante per aiutare a prevenire lo sviluppo della cisti pilonidale, inoltre è consigliabile:
  • mantenere l'area pulita e asciutta;
  • utilizzare creme depilatorie per mantenere la zona libera da peli;
  • evitare di star seduti a lungo;
  • evitare un'eccessiva pressione ripetitiva nella zona del coccige (osso sacro);
  • perdita di peso nei soggetti obesi;
  • depilazione (temporanea) o epilazione (definitiva) del solco intergluteo.

Cura

La completa guarigione dalla cisti pilonidale si ottiene a seguito della sua asportazione chirurgica.

Rimedi naturali

Rimedi naturali per la cisti pilonidale sono:
  • Un impacco caldo – È un rimedio efficace perché riduce il dolore e il gonfiore e il calore umido ammorbidisce la cisti. Prendere un panno pulito e immergerlo in acqua calda; appoggiarlo poi sulla cisti per almeno dieci minuti per quattro volte al giorno come minimo. Se lo desideri, puoi bagnare il tessuto con della camomilla diluita (una parte di acqua e una parte di tisana preparata lasciando in infusione la bustina per 10 minuti) oppure con aceto di mele diluito con una pari quantità di acqua bollita e raffreddata. Se lo si preferisce, aggiungere delle gocce di olio essenziale alla miscela. L'impacco caldo può anche essere realizzare con una bustina di camomilla bagnata: anche questo impacco va appoggiato direttamente sulla cisti; questa pianta ne favorisce la guarigione.
  • Applicare un agente essiccante –  Per sbarazzarsi di una cisti asciugandola, tamponare la pelle con amamelide o aceto di mele. L'amamelide è infatti dotata di proprietà astringenti perché contiene i tannini (sostanze astringenti) e, come l'aceto di mele, contrasta le infezioni. Se a seguito della applicazione si prova una sensazione pungente o se la pelle risulta sensibile all'aceto, meglio diluirlo con una pari dose di acqua. Applicalo con o un cotton-fioc o un dischetto.
  • Usare gli oli essenziali –  Gli oli essenziali adatti alla cura della cisti pilonidale sono quelli di melaleuca e curcuma, per via delle loro proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche che riducono il gonfiore, minimizzando il rischio di infezione. Alcuni oli vengono anche usati per trattare l'acne cistica e altri tipi di problemi dermatologici, oltre che per controllarne l'infiammazione. Puoi applicare gli oli essenziali direttamente sulla cisti, anche se sarebbe più opportuno diluirli in olio di ricino seguendo il rapporto di tre a sette. Usare un dischetto o un cotton-fioc per applicarli sulla zona della cisti. Seguire questo rimedio quattro volte al giorno. Infine, coprire la zona con un cerotto. 
  • Fare un tentativo con la sanguinaria – È una pianta che viene usata tradizionalmente dai nativi americani per curare i disturbi della pelle. Mescolarne un pizzico con due cucchiai di olio di ricino per poi applicare la mistura sulla cisti (con un cotton-fioc o un dischetto). Utilizzare soltanto piccole dosi di sanguinaria e unicamente su pelle che non presenti abrasioni o tagli. Non assumerla mai per uso interno e non applicarla attorno a occhi, bocca o genitali.
  • Usare la radice di bardana maggiore – La radice di bardana maggiore essiccata è dotata di proprietà in grado di estrarre le proteine presenti nella cisti e per questo rappresenta un rimedio erboristico ottimale per le patologie dermatologiche. Mescolare mezzo cucchiaino di radice essiccata con un cucchiaio di miele e applicare poi sulla zona il composto. Il miele, infatti, contiene proprietà antimicrobiche e contribuisce a eliminare il materiale presente nella sacca.
Se utilizzando questi metodi non noti miglioramenti nel giro di una o due settimane, chiedi consiglio al medico.
Prof. Luigi Basso Medico Chirurgo
Prof. Luigi Basso
chirurgo generaleproctologo

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