L’anemia di Fanconi è una malattia ematologica genetica rara (1-5 casi ogni milione di nati). La caratteristica principale è l’anemia causata dalla mancata funzionalità del midollo osseo, il quale non è in grado di produrre tutti o più di uno dei seguenti elementi:
In Italia, i dati epidemiologici mostrano che oltre il 50% dei casi noti è concentrato in Campania e, in particolare, nella provincia di Benevento.
L’anemia di Fanconi è anche nota come pancitopenia di Fanconi o pancitopenia costituzionale. La pancitopenia è la riduzione del numero di tutte le componenti del sangue, che causa ipoplasia midollare cioè il ridotto sviluppo del midollo osseo. Altre cause di pancitopenia sono:
L’anemia di Fanconi è una malattia genetica e, attualmente, sono noti 15 geni associati all’insorgenza della malattia e solo uno di questi si trova sul cromosoma X. In base alla posizione del gene responsabile, la malattia viene ereditata con:
I geni responsabili della pancitopenia di Fanconi codificano degli enzimi coinvolti nei processi di riparazione del DNA. La funzionalità di tali enzimi è essenziale per garantire che il DNA, qualora sia danneggiato, venga prontamente riparato, impedendo alla cellula che ha subito il danno di morire o di sopravvivere ma con una mutazione potenzialmente dannosa per l’organismo, poiché tale danno può essere trasferito alle cellule figlie.
A causa dell’alterazione funzionale di questi importanti enzimi, i cromosomi degli individui affetti da anemia di Fanconi sono più fragili.
La sindrome di Fanconi è una patologia anche nota come sindrome di De Toni-Fanconi-Debrè, ed è una patologia che interessa il rene e non il midollo osseo, diversamente dall’anemia di Fanconi. La sindrome di Fanconi, inoltre può essere sia ereditaria sia acquisita.
L’anemia di Fanconi è, di fatto, un’aplasia midollare e i sintomi principali sono dovuti alla pancitopenia:
I sintomi si manifestano fin dalla nascita o in età infantile e, oltre ai sintomi dell’anemia, possono essere presenti malformazioni congenite o altri sintomi a carico di:
Possibili sono anche le alterazioni delle funzionalità cardiaca e renale. Inoltre, a causa dell’instabilità cromosomica tipica della malattia, cioè la tendenza dei cromosomi a subire alterazioni o rompersi, vi è un aumentato rischio di tumori, in particolare:
La diagnosi si basa su:
La diagnosi prenatale e la ricerca dei portatori è effettuata mediante tecniche di biologia molecolare, ricercando le mutazioni nei geni responsabili noti.
Le terapie consistono in:
Alcuni studi sono in atto per valutare la possibilità che altre terapie siano in grado di ritardare la progressione dei sintomi.