Cos'è l'otite
L’
otite è un’infiammazione che interessa l’
orecchio; in base alla parte colpita, si distinguono due principali
tipologie di otite, ovvero:
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otite esterna, un'infiammazione del condotto uditivo esterno, il canale che collega il padiglione auricolare con il timpano
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otite media, un'infiammazione della cavità posta all'interno del timpano, nella quale si può accumulare del liquido.
La sua origine può essere
virale o
batterica, mentre il suo
decorso cronico o acuto. Non sono rari i casi in cui si verifica a seguito o in contemporanea ad un comune
raffreddore o ad un’infezione alla gola.
Sintomi di otite
Al di là delle diverse tipologie, tra i sintomi più comuni dell'otite si possono trovare:
Dunque, uno dei principali sintomi dell’otite è il dolore all’orecchio (otalgia), che si manifesta anche con un senso di occlusione generalizzato che può portare a sua volta ad autofonia: non è raro, infatti, che la persona colpita da otite percepisca nelle orecchie la propria voce o i suoni che provengono dal proprio organismo.
Anche la riduzione dell'udito è un campanello di allarme per la presenza di otite, così come la suppurazione dell'orecchio, a causa del pus prodotto dall'infezione.
Possono manifestarsi anche sintomi molto comuni come malessere, affaticamento, stanchezza e febbre.
Nei casi più gravi, infine, si possono manifestare nausee e vertigini (con perdita di equilibrio) perché l'orecchio è l'organo deputato al mantenimento dell'equilibrio.
Otite media
L'otite media è un'infezione dell'orecchio medio, ovvero di una cavità posta all'interno del timpano, nella quale si può accumulare del liquido. Nel 20-30% dei casi, la causa è virale. Vi sono anche forme di origine batterica, causate da Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e Moraxella catharralis: quest'ultimi due casi presentano un'elevata tendenza alla guarigione spontanea.
Si tratta di una delle patologie pediatriche più frequenti: non a caso, si stima che nell'85% dei bambini si verifichi un episodio di otite entro i primi anni di vita, con un picco di frequenza entro i 2 anni. Intorno al 5° anno di vita, l’incidenza decresce fino a raggiungere valori simili a quelli degli adulti.
Si riconoscono 3 forme di otite media distinte per gravità e sintomi:
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otite media acuta - si tratta della variante più diffusa, con un decorso breve e un esordio improvviso
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otite media cronica - in questo caso, l'infezione ha una durata medio-lunga e tende a ripresentarsi nel tempo. I sintomi sono spesso meno gravi di quelli di un’infezione acuta: per questo motivo, però, il disturbo può rimanere silente, portando il paziente a trascurare le cure incrementando eventuali conseguenze
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otite media essudativa - conosciuta anche come orecchio di colla, l'otite media essudativa è molto comune nei bambini piccoli. È causata dalla formazione di fluido nell’orecchio medio, ma non presenta sintomi o segni di infezione. Generalmente, si presenta a seguito di un episodio di otite media acuta.
Non è raro che l'otite media (soprattutto nella sua forma più comune) si presenti come conseguenza di un semplice raffreddore o influenza, con sintomi tipici come:
- forte mal d’orecchio causato dalla pressione del muco sul timpano
- febbre
- sintomi simil-influenzali
- lieve sordità
L'otite nei bambini può presentare anche sintomi non propriamente legati al disturbo, come temperatura corporea alta e irritabilità. Altri sintomi a cui bisogna prestare attenzione quando si sospetta la presenza di otite nei bambini, sono:
- alimentazione scarsa
- riposo disturbato
- tosse
- naso che cola
- assenza di reazione ai suoni leggeri o altri segni di difficoltà a sentire
- perdita di equilibrio
Nei bambini con età superiore ai 2 anni, la comunità medica propone la
strategia della vigile attesa per circa 48-72 ore: in questa finestra temporale, infatti, è bene evitare l'utilizzo di antibiotici per otite, a meno che i sintomi non vadano peggiorando. Nonostante ciò, è comunque buona norma somministrare
antidolorifici, per tenere il dolore sotto controllo.
Superato il periodo di attesa, se vi fosse un inasprimento del quadro clinico, è necessario prendere contatto con il
pediatra, per trattare il paziente con un
antibiotico mirato per l'otite. Tale modus operandi non deve essere preso in considerazione qualora il bambino fosse al di sotto dei 2 anni di età e in presenza di importanti patologie concomitanti (quali
asma,
broncopolmonite, perforazione della membrana timpanica).
Se l’infezione non scompare finito il corso di
antibiotici, potrebbe essere necessario svolgere ulteriori
test per la diagnosi dell'otite, quali:
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timpanometria - è un test che misura come reagisce il timpano ai cambiamenti di pressione. Durante questo test, viene inserita nell’orecchio una sonda che cambia la pressione ad intervalli regolari mentre trasmette un suono nell’orecchio. Uno strumento di misurazione è collegato alla sonda che registra i movimenti del timpano e come esso viene influenzato dal cambiamento di pressione
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esame audiometrico - è un test dell’udito che utilizza una macchina chiamata audiometro che produce suoni di diversa frequenza e volume
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tac o risonanza magnetica - questi esami vengono effettuati nel caso in cui si teme che l’infezione si sia estesa al di fuori dell’orecchio medio e nelle aree circostanti.
Otite esterna
L’
otite esterna è invece un disturbo che causa un'
infiammazione del condotto uditivo esterno, cioè del collegamento tra la parte più esterna dell’orecchio e il timpano (
membrana timpanica).
Viene definita anche
otite del nuotatore, poiché risulta frequente in persone che trascorrono molto tempo in piscina o, in generale, in acqua. Non a caso, ha un'incidenza maggiore nei periodi estivi, sebbene possa colpire chiunque e in qualunque periodo dell’anno. Questo accade perché il prolungato contatto con l’acqua può determinare una
macerazione della cute del condotto uditivo esterno, divenendo terreno fertile per la proliferazione di agenti batterici già presenti nell’acqua.
Altre possibili
cause dell’otite esterna includono:
- forte umidità
- danno del condotto uditivo causato da apparecchi uditivi o da bastoncini di cotone per pulire le orecchie.
Vi sono anche cause indirette dell’otite esterna, che possono comunque favorire l’insorgere della malattia, come:
- danno all’orecchio
- pulizia eccessiva dell'orecchio
- utilizzo di prodotti chimici
- malattie preesistenti
- malattie allergiche
-
sistema immunitario debole.
Esistono 3 diversi tipi di otite esterna, con sintomi leggermente diversi tra loro:
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otite esterna localizzata - l’otite esterna localizzata (foruncolosi) è un’infezione della radice del pelo (follicolo) nel canale uditivo. I sintomi possono includere un piccolo brufolo rosso nel canale uditivo, con al centro del pus bianco o giallo; forte dolore all’orecchio; perdita occasionale dell’udito e sensibilità delle ghiandole dietro le orecchie, conosciute come linfonodi auricolari posteriori
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otite esterna acuta diffusa - l’otite esterna acuta diffusa è un tipo di infezione che provoca un’eruzione cutanea che si può estendere sino all'esterno dell’orecchio (padiglione auricolare) e al timpano (membrana timpanica). È la più comune delle otiti esterne, con un decorso di 3 settimane. I sintomi dell’otite esterna acuta diffusa possono includere rossore e gonfiore della parte esterna dell’orecchio (padiglione auricolare o pinna) e del condotto uditivo; pelle squamosa dentro e intorno al condotto uditivo; secrezione dalle orecchie; prurito e irritazione dentro e intorno al condotto uditivo; ghiandole (linfonodi) gonfie e doloranti; perdita dell’udito e mal d’orecchio (otalgia).
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otite esterna cronica - l’otite esterna cronica è un’infezione che causa uno sfogo cutaneo che può diffondersi per tutto l’orecchio. L’otite esterna è definita cronica se dura più di 3 settimane. In casi gravi, la malattia può durare diversi anni. I sintomi dell’otite esterna cronica sono simili a quelli dell’otite esterna acuta diffusa, ma possono includere anche costante prurito dentro e intorno al condotto uditivo; fastidio e dolore nell’orecchio; secrezione dall’orecchio; formazione di pelle spessa e secca nel condotto uditivo, conosciuta come stenosi, che può restringere il condotto uditivo e avere effetto sull’udito.
Anche in questo caso, le
cure per l’otite esterna includono
analgesici (antidolorifici) locali. Tuttavia, in rari casi, possono anche svilupparsi delle
complicazioni, come la formazione di
ascessi (escrescenze piene di pus), per i quali il consiglio del medico specializzato diviene necessario.
Cure per l'otite
In linea generale, i farmaci che potrebbero essere prescritti dal medico per la cura dell'otite sono:
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antibiotici, quando la causa è di origine batterica
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antinfiammatori, per alleviare il dolore e l'eventuale gonfiore
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decongestionanti nasali, qualora la causa fosse determinata dalla presenza di un raffreddore
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antistaminici, nel caso in cui l'origine dell'otite sia imputabile a fattori allergici.
Si ricorda che il piano terapeutico stabilito (ossia i farmaci per l'otite) deve essere portato a termine anche se i sintomi dovessero scomparire in breve tempo, per evitare che l'infezione si ripresenti.
Sebbene l'otite abbia un decorso perlopiù positivo, vi sono casi in cui si rende necessario un intervento chirurgico, denominato miringotomia, ovvero un’incisione della membrana timpanica che permette la fuoriuscita delle secrezioni e l’attenuarsi del dolore.
Complicazioni dell'otite
Le complicazioni dovute all’infezione dell'orecchio sono rare, ma possono comunque verificarsi. Alcune di queste sono:
- infezione che si diffonde alle ossa dell'orecchio
- infezione che si diffonde al fluido attorno al cervello e alla spina dorsale
- perdita permanente dell’udito
- otite cronica
-
perforazione del timpano.