L’angiotensina è una proteina che, nella sua forma attivata (angiotensina II), favorisce la vasocostrizione, aumentando la pressione sanguigna e contribuendo al mantenimento dell’equilibrio dei livelli di sodio e potassio. Stimola inoltre il surrene a liberare aldosterone. L’angiotensina deriva dall’angiotensinogeno, grossa proteina prodotta dal fegato. L’angiotensina I è la forma inattiva che viene trasformata in angiotensina II dall’enzima ACE.
Attraverso il test ACE è possibile misurare il livello di enzima convertitore dell'angiotensina, da cui prende il nome il test, con la forma della denominazione in lingua inglese: angiotensin-converting enzyme (ACE).
Il test ACE è prescritto per diagnosticare e monitorare la sarcoidosi, una patologia che causa lo sviluppo di agglomerati di cellule infiammate in:
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la sarcoidosi guarisce senza particolari cure. Solo in percentuali minime, può evolversi in una patologia cronica. Inoltre, il test ACE può essere prescritto per individuare o eventualmente escludere la malattia di Gaucher, patologia genetica responsabile dell'accumulo di grassi nelle cellule.
Il test ACE si esegue con delle semplici analisi del sangue e l'unica precauzione da prendere, se specificata dal medico, consisterebbe nel rimanere a digiuno nelle 12 ore che precedono il test.
I valori compresi nella norma si basano sull'età del soggetto sottoposto all'esame. Gli adulti dovrebbero presentare un livello di ACE compreso tra 6-12 microgrammi per litro.
Esistono alcune malattie specifiche che influiscono direttamente sui livelli di ACE e che pertanto possono essere evidenziate dal test. I soggetti con i valori inferiori alla norma potrebbero essere sotto terapia steroidea oppure essere affetti da:
Invece, i soggetti con i valori superiori alla norma potrebbero essere affetti da:
Infine, i valori non a norma dei livelli di ACE possono evidenziare anche: