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Angiotermografia dinamica

Radiologia

Come diagnosticare il tumore al seno?

Attualmente, vi sono diverse tecniche diagnostiche, ognuna delle quali presenta vantaggi e svantaggi.

Lo screening, ad esempio, è innovativo per quanto riguarda la prevenzione, ma richiede una grande organizzazione e ha un costo elevato. Altre tecniche costose includono la Magnetic Resonance Imaging (MRI), che infatti viene effettuata solo in casi di elevato rischio tumorale.

Una tecnica poco conosciuta, ma comunque degna di nota, è l'angiotermografia dinamica, da non confondere con la termografia mammaria

Cos'è l'angiotermografia dinamica?

L'angiotermografia dinamica o Dynamic AngioThermoGraphy (DATG) è una tecnica non invasiva che utilizza uno strumento in grado di registrare la temperatura nella distribuzione del sangue (blood pattern) della ghiandola mammaria. Questo, quando lo si appoggia sulla mammella, restituisce un'immagine della vascolarizzazione della stessa.

In cosa consiste la DATG?

Nella DATG si appoggia sulla mammella uno strumento, il quale è formato da:

  • un sensore termografico posto a contatto col seno. Questo sensore consiste in una lastra ricoperta da speciali liquidi in grado di fornire immagini sulla vascolarizzazione del sangue. La sua precisione è pari a +/0,5°C se si considera il range di temperature da 30°c a 38°C;
  • una fotocamera digitale collegata ad un computer.
Durante l'esame, il calore prodotto dalla vascolarizzazione induce una variazione dello stato dei cristalli, che passano dallo stato solido e nero a quello liquido. L'immagine sarà visualizzata in una scala di colori dal giallo (temperatura minima) al blu (temperatura massima), a seconda della temperatura sanguigna rilevata.

In un seno sano, il pattern del sangue di un'arteria mammaria presenta la forma di un piccolo canale, che termina in prossimità del capezzolo formando una punta.

Quali sono i vantaggi della DATG?

Tra i vantaggi troviamo: 

  • non è invasiva;
  • non utilizza radiazioni ionizzanti o agenti di contrasto;
  • non è dolorosa;
  • è eseguita velocemente, in 5-6 minuti;
  • utilizza una strumentazione poco costosa e facile da spostare;
  • non presenta controindicazioni;
  • è utile nello screening;
  • individua segni di sospetto o di malignità indipendentemente dalla dimensione o dalla forma della lesione, anche in caso di carcinomi non formanti massa;
  • è in grado di rilevare lesioni precancerose, anche se non evidenziate dall'esame clinico (palpazione o visita senologica) o da altre analisi;
  • è in grado di rilevare le diagnosi difficili quali carcinoma lobulare, midollare e colloideo;
  • è importante nella diagnosi differenziali tra lipoma e liposarcoma: nel primo caso, è totalmente assente la vascolarizzazione, nel secondo, è presente;
  • è particolarmente indicata per pazienti giovani o con mammelle dense;
  • è particolarmente indicata per monitorare pazienti a rischio per famigliarità e/o perché sottoposti a terapia ormonale;
  • non è condizionata dalla ghiandolarità o adiposità mammaria e pertanto il risultato è indipendente dall'età, dalla condizione di menopausa o dallo stato fertile;
  • non è condizionata da malattie dermatologiche quali Herpes zoster, angiomi cutanei, malattia di Recklinghausen;
  • non è limitata da fattori come la gravidanza o l'allattamento;
  • è utilizzabile nei casi di mastite acuta o cronica;
  • è adatta al controllo della terapia (follow-up);
  • sembrerebbe evidenziare una formazione caratteristica nel melanoma cutaneo. Questa osservazione necessita di essere approfondita da studi futuri;
  • non presenta un grande margine d'errore. Nel caso peggiore, la sensitivity complessiva è pari al 91% (9% di falsi negativi) e la specificity al 96% (4% di falsi positivi).

Quali sono gli svantaggi della DATG?

Tra gli svantaggi troviamo: 

  • fornisce la distribuzione 2D della vascolarizzazione, a differenza di tecniche quali risonanza magnetica, PET e DOBI che la forniscono in 3D;
  • non indica la forma e la dimensione del tumore: l'immagine acquisita è infatti correlata alla sua attività biologica di base;
  • non indica la profondità del tumore;
  • interferisce con creme da corpo e gel ecografico, se applicati poco prima della visita. Questi infatti possono fungere da filtro, portando ad una diagnosi incorretta o ad un falso negativo;
  • in caso di protesi mammarie o altri interventi di chirurgia plastica (quali mastopessi, riduzione) non si esclude l'esame, ma sarebbe opportuno possedere l'immagine DATG pre-operatoria.

Quali sono le differenze con le altre metodologie diagnostiche?

Esistono molte tecniche diagnostiche, ognuna delle quali presenta continui miglioramenti. Il confronto tra queste, pertanto, deve basarsi su dati recenti.

Mammografia 2D standard

Si tratta della tecnica di riferimento (“gold” standard) per lo screening del tumore al seno. L'immagine risultante evidenzia la diversa densità del tessuto mammario e gli strumenti utilizzati sono i mammografi. Un mammografo moderno effettua acquisizioni digitali dei raggi X sia a bassa che ad alta energia (dual enery), in seguito alla somministrazione di liquidi di contrasto a base di iodio. Ciò permette di ottenere una buona risoluzione della densità del tessuto, che consente di identificare eventuale lesioni anche in mammelle ad alta densità.

  • Vantaggi: economica, veloce, ben conosciuta.
  • Svantaggi: fastidio causato dalla necessità di comprimere la mammella, somministrazione di raggi X, è sensibile all'età (possibilità di ottenere un'immagine degradata in caso di pazienti con meno di 40 anni).
Mammografia CT della mammella

Si tratta di una mammografia migliorata che permette di visualizzare il tumore in 3D e di evitare la compressione della mammella.

  • Vantaggi: immagine in 3D.
  • Svantaggi: la radiazione a cui è sottoposto il seno è il doppio rispetto all'esame convenzionale.
Ecografia

Grazie allo sviluppo di moderne sonde, questa tecnica ha fatto grandi passi avanti.

L'ecografia al seno è molto utile se combinata con quei metodi che misurano diversi parametri fisici (mammografia, DATG, palpazione clinica). Gli ultrasuoni utilizzati sono in grado di misurare la dimensione del tumore e di distinguere la sua natura (liquida o solida).

La tecnica necessità di una grande abilità da parte del medico ed è pertanto estremamente operatore-dipendente.

Sono frequenti falsi positivi dovuti a:

  • impedenza acustica di diverse strutture del seno;
  • presenza di nodulo benigno al seno, caratterizzato da struttura omogenea e contorni regolari.
Sono possibili anche falsi negativi dovuti alla scarsa cellularità del tumore.

  • Vantaggi: indipendente dall'età, non invasiva, alta probabilità di individuazione del tumore indipendentemente dalla dimensione.
  • Svantaggi: impossibilità di rilevare tumori non palpabili, operatore-dipendente, possibilità di falsi positivi o negativi.
Imaging a Risonanza Magnetica o Magnetic Resonance Imaging (MRI)

Questa tecnica necessita di un opportuno materiale per aumentare il contrasto (come il gadolino) e permette di misurare la distribuzione sanguigna della mammella in 3D.

È considerata la tecnica migliore per diagnosticare un tumore invasivo; è infatti consigliata nelle donne con una storia famigliare di tumori al seno o all'ovaio. Presenta inoltre alti livelli di sensitivity e specificity.

La MRI è talvolta effettua prima di un intervento chirurgico, per ottenere indicazioni sulla distribuzione spaziale del tessuto da asportare.

Esistono però diversi limiti per la sua esecuzione. Infatti, non può essere effettuata da chi:

  • ha protesi metalliche, impianti cocleari, placche, viti, chiodi;
  • ha protesi valvolari meccaniche, neurostimolatori, pace-maker cardiaco;
  • ha espansori tissutali;
  • ha effettuato un tatuaggio da meno di 6 mesi;
È invece sconsigliata per chi:

  • è nel I semestre di gravidanza;
  • è claustrofobico;
  • Vantaggi: indipendente dall'età, indipendente dalla densità del seno, sensitivity molto alta, assenza di radiazioni ionizzanti.
  • Svantaggi: analisi di laboratorio molto lunga e che necessita di apparecchiature costose, utilizzo di liquidi di contrasto a cui il paziente potrebbe risultare allergico, non tutti possono effettuarla.
Tomografia ad Emissione di Positroni o Positron Emission Tomography (PET)

È tecnica nucleare che permette di evidenziare la circolazione sanguigna.

Nel sangue, viene iniettato un radioisotopo che, decadendo, emette un positrone; il positrone emesso interagisce un elettrone dando origine all'emissione di due fotoni (raggi gamma) da 511 keV, che escono in direzioni opposte. La rilevazione dei fotoni avviene grazie ad una serie di contatori che circondano l'organo che si sta analizzando. Uno specifico software trasforma infine i dati registrati in immagini digitali, creando una mappa della vascolarizzazione.

  • Vantaggi: fornisce un'immagine 3D della circolazione sanguigna.
  • Svantaggi: alta dose di radiazione rilasciata (molto superiore rispetto a quella della mammografia), definizione spaziale non ottimale.
Dynamic Optical Breast Imaging (DOBI)

Si tratta di una tecnica di mammografia ottica dove, al posto dei raggi X, si utilizza una radiazione elettromagnetica del vicino infrarosso.

La mammella è compressa e illuminata attraverso un array di diodi che emettono luce LED. L'analisi avviene grazie ad una camera digitale veloce, la quale registra la luce che attraversa il tessuto mammario; questa quantità di luce dipende dal rapporto tra emoglobina e deossiemoglobina.

Un recente studio della Fondazione Onlus ANT a Bologna rivela che questa tecnica ha sensitivity pari circa al 86% e specificity al 75%.

Questo test può essere eseguito anche per monitorare:

  • le recidive;
  • l'andamento della chemioterapia;
  • le terapie ormonali.
Non può invece essere effettuato da donne che:

  • hanno subito un intervento chirurgico nell'ultimo anno;
  • hanno effettuato radioterapia nell'ultimo anno
  • hanno effettuato biopsie negli ultimi 3 mesi;
  • allattano o sono incinte.
Cause di perturbazione nella misura includono iperpigmentazione e infiammazione della cute.

  • Vantaggi: indipendente dall'età, non invasivo, metodo veloce, lieve compressione, costo basso, buona tollerabilità.
  • Svantaggi: scarsa risoluzione spaziale, talvolta risultati inaffidabili.
Termografia

La termografia mammaria è una tecnica usuale che evidenzia la temperatura della zona interessata mediante una fotocamera ad infrarossi, la cui lunghezza d'onda dipende dalla temperatura. La rilevazione avviene grazie ad una camera fotografica con un sensore per l'infrarosso; le immagini sono visualizzate a colori, detti “falsi colori”, associati ai diversi livelli di temperatura.

Differisce dalla DATG perché non analizza il pattern della vascolarizzazione.

  • Vantaggi: facile esecuzione, poco costoso, non invasivo, indipendente dall'età.
  • Svantaggi: non localizza la massa, possibilità di falsi-negativi per microcalcificazioni, precisione nella misura dipendente dalle condizioni ambientali.
Dr.ssa Lucia Burrai Medico Chirurgo
Dr.ssa Lucia Burrai
radiologo

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