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Cisti al fegato

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Cosa sono le cisti al fegato?

Le cisti epatiche sono formazioni anomale, in genere sacche piene di liquido che si sviluppano nel tessuto del fegato, ma non per questo necessariamente pericolose. Possono variare per dimensioni, numero, struttura e natura (benigna o maligna). Nella maggior parte dei casi, si tratta di microcisti al fegato (cisti semplici), benigne e asintomatiche. Ma alcune possono causare sintomi o complicazioni a seconda della loro tipologia e grandezza.

Tipi di cisti nel fegato

Le cisti possono variare per tipi, dimensioni e numero.

Cisti epatiche semplici

Sono in genere cisti epatiche con pareti sottili e senza setti interni. Misurano dimensioni da pochi millimetri a diversi centimetri di diametro. Possono essere singole o numerose, arrivando in alcuni casi a occupare una porzione importante del fegato.

Di solito sono congenite e asintomatiche, individuate casualmente durante esami di imaging. Raramente causano sintomi e non richiedono alcun trattamento, ma possono provocare dolore o disagio se crescono molto.

Quando le cisti raggiungono dimensioni molto grandi, arrivando a occupare tanto spazio e a manifestare sintomi che possono creare disagio, richiedono attenzione e un eventuale intervento mirato, di cui parliamo nel paragrafo dedicato ai trattamenti.

Cisti epatiche complesse

Le cisti epatiche complesse possono contenere setti, sangue o materiale infetto. Possono essere associate a infezioni, traumi o ad altre patologie sottostanti.

Ciste epatiche multiple (fegato policistico)

Le cisti epatiche multiple (fegato policistico) sono una caratteristica della malattia del fegato policistico (PLD, Polycystic Liver Disease), una condizione genetica rara caratterizzata dalla presenza di numerose cisti che si sviluppano nel fegato, di varie dimensioni (da pochi millimetri a oltre 15 cm) e numero (da poche a moltissime), causando un ingrossamento del fegato (epatomegalia).
 
 La malattia, a carattere ereditario, può presentarsi isolatamente o essere associata alla malattia renale policistica. È il caso in cui si formano cisti al fegato e ai reni.

Cisti tumorali al fegato

Le cisti tumorali al fegato sono una condizione rara che possono essere benigne o, in alcuni casi, maligne:

  • cisti tumorali benigne (cistoadenomi): si sviluppano nel fegato e possono crescere di dimensioni e, in rari casi, trasformarsi in tumori maligni (cistoadenocarcinomi);
  • cisti tumorali maligne (cistoadenocarcinomi): si tratta di tumori maligni rari che derivano dalla trasformazione di un cistoadenoma benigno. Questi tumori possono avere una struttura complessa e multilobulare e richiedono un trattamento chirurgico per la rimozione completa.

Quali sono le cause delle cisti del fegato?

Le cause delle cisti sul fegato possono essere diverse: genetiche, parassitarie e traumatologiche.

Malformazioni genetiche


Le cisti epatiche possono formarsi a causa di malformazioni congenite, cioè anomalie presenti già dalla nascita, che avvengono durante lo sviluppo del tessuto epatico nel periodo fetale. In questi casi non esistono cause esterne o fattori scatenanti specifici.

Nella fattispecie, le cisti epatiche sono il risultato di una malformazione dei dotti biliari, anche se la causa esatta di questa malformazione è sconosciuta.

Infestazioni da parassiti


Le cisti al fegato si possono formare anche a causa di infestazioni da parassiti, come nel caso di echinococcosi. Esiste un legame tra le cisti epatiche e il parassita chiamato echinococco che può infettare se si ingerisce cibo contaminato o al contatto con animali infetti. Il parassita può causare lo sviluppo di cisti in diverse parti del corpo, compreso il fegato.

Fegato policistico


Nel caso del fegato policistico, invece, questa malattia può essere ereditata ma anche manifestarsi senza una causa evidente. Ma le forme non ereditarie sono rare.

Quali sono i sintomi delle cisti epatiche?

Come premesso poco sopra, le cisti semplici al fegato sono spesso asintomatiche e possono rimanere non diagnosticate per anni, essendo scoperte per caso durante gli esami di imaging.

Quando la cisti si ingrandisce, raggiungendo dimensioni anche molto grandi, può occupare così tanto spazio in addome da comprimere o persino spostare leggermente gli organi vicini.

I sintomi possono manifestarsi attraverso il gonfiore addominale o dolore nella parte superiore destra dello stomaco. Se si verifica un ingrossamento importante, è possibile che la cisti venga percepita dall'esterno dello stomaco.

In pratica, la cisti "ruba" spazio e "spinge" gli organi circostanti, causando sintomi come:
 
  •  disagio o fastidio addominale dovuto alla pressione esercitata su stomaco e intestino che può influenzare anche la digestione;
  • senso di pienezza, fastidio;
  • dolore più o meno intenso nel fianco destro dell’addome legato all’effetto di ingombro e alla trazione dei tessuti circostanti.
Se la cisti è molto grande e sintomatica, si valuta il trattamento (ad esempio, chirurgico) per ridurne le dimensioni o rimuoverla, così da alleviare la pressione sugli altri organi.

Quali sono le conseguenze delle cisti al fegato?


Come abbiamo visto, le formazioni cistiche al fegato possono essere del tutto innocue oppure creare disagio e richiedere un intervento. In casi più rari, le cisti possono andare incontro a complicazioni: possono comprimere le vie biliari, causando ittero, o rompersi, con rischio di infezioni o emorragie.

Rottura della cisti

Quando una cisti si rompe, il liquido contenuto al suo interno può fuoriuscire e diffondersi nei tessuti circostanti, causando dolore acuto e improvviso nella zona interessata; irritazione o infiammazione dei tessuti vicini, specialmente se il contenuto della cisti è irritante.
 
 In alcuni casi, la rottura può portare a complicazioni più gravi come la peritonite (infiammazione del peritoneo) se il liquido si diffonde nell'addome. Inoltre, una cisti può infettarsi quando i batteri penetrano al suo interno, ad esempio a seguito di una rottura spontanea o traumatica.

L'infezione può provocare dolore intenso, gonfiore e arrossamento nella zona della cisti; formazione di un ascesso (pus); sintomi come febbre e malessere generale, nei casi più gravi.

Diagnosi: quali esami fare per ciste sul fegato?

Il più delle volte, le cisti semplici vengono scoperte per caso, individuate tramite una ecografia. Se occorre approfondire, si ricorre ad altre indagini (TAC o risonanza magnetica). Questi esami permettono anche di valutare le dimensioni e distinguerne la natura (semplice, complessa o tumorale).

Trattamenti: come si curano le cisti epatiche?

Se la cisti epatica è semplice, singola, se non è dovuta a precedente echinococcosi, e se è asintomatica, deve essere semplicemente tenuta sotto osservazione ecografica periodica. 

In presenza di sintomi come dolore, sanguinamento o altre complicazioni legate alla crescita della cisti, si possono valutare procedure come l'aspirazione del liquido, che però non è una procedura che risolve il problema (il liquido potrà riformarsi), o la rimozione dell'intera cisti.

Una volta diagnosticata la cisti epatica, il medico può prescrivere un esame del sangue per escludere la presenza di parassiti. In caso di parassitosi verrà prescritto un ciclo di antibiotici per trattare l'infezione.

Il trattamento dipende dalla natura della cisti (benigna, parassitaria o tumorale) e dalla gravità dei sintomi.

Le procedure e gli interventi chirurgici per rimuovere le cisti benigne di grandi dimensioni, le cisti causate dalla malattia policistica del fegato e le cisti epatiche precancerose o cancerose comprendono: 

Aspirazione percutanea 


Questa tecnica mini-invasiva consiste nell'inserire un ago o un catetere all'interno della cisti epatica per drenare il liquido in eccesso. L'intervento è guidato da ecografia o tomografia computerizzata per garantire precisione e sicurezza. È utilizzato per alleviare sintomi come dolore o senso di pressione, prevenire complicazioni come infezioni o rotture e, in alcuni casi, per analizzare il liquido aspirato a scopo diagnostico. L'aspirazione percutanea allevia temporaneamente i sintomi ma non previene la recidiva perché il liquido può riformarsi.

Fenestrazione della cisti 


La fenestrazione è un intervento chirurgico laparoscopico che prevede la rimozione parziale della parete della cisti. Questo trattamento è indicato per cisti benigne di grandi dimensioni che causano sintomi come la compressione sugli organi circostanti. La fenestrazione riduce il volume della cisti e allevia i sintomi, ma può comportare un rischio di recidiva se non viene rimossa tutta la parete.

Resezione epatica 


La resezione epatica comporta l'asportazione chirurgica di una porzione del fegato interessata da cisti grandi e complicate. È indicata in caso di cisti molto grandi, complicate o sospette per malignità. Grazie alla capacità rigenerativa del fegato, anche l'asportazione di porzioni importanti non compromette la funzionalità epatica residua.

L'intervento può essere eseguito con tecniche tradizionali (laparotomiche) o laparoscopiche, a seconda delle condizioni del paziente e dell'estensione della lesione.

La chirurgia laparoscopica è una procedura mini-invasiva che richiede solo due o tre piccole incisioni con un piccolo strumento chiamato laparoscopio.

Embolizzazione transarteriosa (TACE) 


Questa procedura è utilizzata per tumori epatici maligni, ma può essere applicata in casi particolari di cisti complicate. Consiste nell'iniettare farmaci chemioterapici e sostanze embolizzanti in un'arteria che alimenta il fegato, bloccando il flusso sanguigno verso la lesione. Questo trattamento riduce le dimensioni della cisti migliorando l'efficacia di eventuali interventi successivi.

Intervento chirurgico 


L'intervento chirurgico tradizionale è riservato a casi complessi, come cisti benigne che causano gravi sintomi o cisti cancerose da rimuovere completamente. Le tecniche impiegate possono essere la fenestrazione, la resezione parziale o totale della lesione.


Trapianto di fegato


Il trapianto di fegato viene consigliato in presenza di complicanze associate al fegato policistico. In presenza di questa condizione, le cisti possono sanguinare, causare dolore intenso, ripresentarsi dopo il trattamento o iniziare a compromettere la funzionalità epatica. 

Prevenzione delle cisti epatiche

Attualmente, non esistono strategie specifiche per prevenire lo sviluppo delle cisti epatiche, in particolare quelle congenite o legate a malformazioni genetiche. Inoltre, non ci sono prove sufficienti per stabilire una correlazione tra fattori come dieta o fumo e la formazione di queste cisti. È bene informare il medico della loro presenza, qualora venga individuata mediante un esame strumentale, per ottenere la giusta spiegazione e le eventuali rassicurazioni: molto spesso, infatti, le cisti sono semplici reperti occasionali e non richiedono ulteriori approfondimenti.

Dr. Christian Raddato Medico Chirurgo
Dr. Christian Raddato
medico generale

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