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Braille

Oculistica
Braille

Cos’è il braille

Il codice braille è il metodo di scrittura per ciechi (ma anche di lettura e, più in generale, di comunicazione) ideato agli inizi del XIX secolo.

Rappresenta la reale possibilità dei non vedenti e degli ipovedenti di potersi a tutti gli effetti integrare nella società, superando gli ostacoli che il loro problema inevitabilmente comporta.

Questi soggetti, infatti, utilizzando la tavoletta braille ed i suoi simboli (univoci e condivisi a livello mondiale), sono in grado di lavorare, di esprimersi e di comunicare tra loro oltrepassando ogni tipo di barriera sociale, culturale e fisica.

Il metodo braille, dunque, non è altro che un efficientissimo strumento di inclusione e di abbattimento di qualsiasi tipologia di barriera linguistica e culturale presente nel nostro pianeta; non è infatti da sottovalutare il fatto che è uno strumento di comunicazione univoco in tutto il mondo e, per tale ragione, nonostante la sua antica nascita, viene ancora considerato un metodo importantissimo e molto attuale. 

Louis Braille, breve storia del braille

Il braille è quindi un sistema di scrittura e di lettura a rilievo messo a punto dal non vedente francese Louis Braille nella prima metà del diciannovesimo secolo.

L’idea partì nel 1821, quando incontrò il militare Charles Barbier de la Serre, che descrisse un metodo basato su dodici punti per scrivere messaggi in rilievo, metodo da lui proposto alle forze armate per i dispacci notturni.

Braille, ispirato da questo metodo, ideò la barra braille (che prede appunto il suo nome), che permetteva sia di leggere sia di scrivere, anche se la scrittura comportava delle difficoltà più elevate, ma non insormontabili.

Il codice braille infatti prevede che la scrittura venga effettuata sulla faccia opposta della pagina, invertendo non soltanto la dispozione dei caratteri ma anche la loro forma.

Alfabeto braille

Leggere e scrivere dei libri in braille necessita, inevitabilmente, di uno studio approfondito di tale mezzo di comunicazione internazionale; non potendo essere riconosciuto come lingua, infatti, il codice braille si basa su dei simboli che indicano lettere dell’alfabeto, punteggiatura, numeri, segni matematici e musicali.

In particolare, si tratta codice alfabetico che contiene da 1 a 6 punti posizionati in un ideale rettangolo di 3 punti di altezza e 2 di lunghezza, all’interno di uno spazio corrispondente a quello del polpastrello del dito indice.

I caratteri braille sono basati su una cella formata da sei punti disposti in due colonne e tre righe.

I punti sono numerati dall'1 al 6: partendo dall'alto nella colonna di sinistra si trovano i punti 1 o punto in alto a sinistra, 2 o punto in centro a sinistra e 3 o punto in basso a sinistra, mentre nella colonna di destra ci sono i punti 4 o punto in alto a destra, 5 o punto in centro a destra e 6 o punto in basso a destra.

Con i 6 punti si possono ottenere 64 combinazioni diverse che però non sono sufficienti a rappresentare tutti i caratteri e, per tale ragione, si usano dei gruppi di caratteri braille per rappresentare i simboli grafici che non corrispondono ad un singolo carattere.

Scrittura braille

Per la tastiera braille si utilizzano fogli di carta pesante, poggiati sopra una tavoletta di ferro, sulla quale scorre un regolo; spostando il regolo vengono determinate le righe, una sotto l’altra e si scrive con un punteruolo che solleva piccoli coni di carta rigida nel punto perforato.

Il sistema è pratico e estremamente semplificato: la combinazione dei punti, da uno a sei, viene punzonata con una disposizione costante, secondo una determinata collocazione nella fascia compresa tra due righe.

La lettera A equivale a un puntino in alto a sinistra, la lettera C corrisponde a due puntini uno accanto all’altro, la lettera G viene raffigurata da quattro puntini ecc.

Il codice braille però viene scritto al contrario di come si legge, da destra verso sinistra, (cosiddetto effetto specchio) e l’ambiguità consiste nel fatto che alcune delle lettere sono simili e cambiano solo le collocazioni dei punti (quando vengono lette si presentano già specchiate).

Dal momento che la scrittura braille richiede molto più spazio rispetto alla scrittura normale, in molte lingue si è pensato di introdurre un codice alternativo che prevede l'uso di un unico simbolo per rappresentare particolari gruppi di lettere o anche intere parole.

Il significato di ogni simbolo, però, varia a seconda della lingua in cui è utilizzato perché si riferisce a specifici costrutti ortografici della lingua (in Italia questo tipo di codice esiste ma non è utilizzato).

Linguaggio braille

La lingua braille è stata sicuramente una delle più grandi invenzioni della storia poiché ha permesso un miglioramento enorme nella vita dei soggetti disabili, sia a livello di comunicazione e di abilità, sia di integrazione sociale.

Essere in grado di utilizzare tale traduttore non è semplice e necessita di un corso braille molto approfondito, dal momento che le sue regole possono facilmente confondere.

Dr. Domenico De Felice Medico Chirurgo
Dr. Domenico De Felice
oculista

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