Come è composto lo sterno?
Lo
sterno si compone di tre parti principali, note come:
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manubrio: parte più alta dello sterno, ospita l'inserzione per le clavicole e le prime quattro cartilagini costali. È provvisto di una cavità al centro, riscontrabile al tatto, detta incisura giugulare, ai lati delle quali vi sono due fosse foderate di tessuto cartilagineo;
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corpo: posto centralmente, è la parte più lunga dello sterno, ha una forma allungata che permette l'ancoraggio di 12 cartilagini costali;
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processo xifoideo: porzione terminale e anche più piccola, composto principalmente da cartilagine fino ai 40 anni circa, presenta una depressione che garantisce l'inserimento del settimo paio di cartilagini costali. Dopo i 40 anni, comincia il suo processo di ossificazione.
Inoltre, alla superficie interna dello sterno si attaccano i legamenti sternopercardici, che fissano il pericardio. Anatomicamente, lo sterno è lungo circa 17 centimetri, nonostante sia più lungo negli uomini, rispetto alle donne.
Infine, è bene ricordare che ogni cartilagine costale si unisce allo sterno grazie a delle articolazioni dette costo-sternali.
Come si sviluppa lo sterno?
I
centri di ossificazione dello sterno si attivano nel feto al sesto mese di
gravidanza, trasformando la struttura cartilaginea in osso. Questo sviluppo non termina con la nascita del neonato, ma dura diversi anni.
A cosa serve lo sterno?
Come è stato descritto in precedenza, lo
sterno rappresenta la parte più importante della gabbia toracica, e la sua funzione principale consiste nel proteggere, gli organi vitali del corpo e le parti più delicate, quali:
Inoltre, svolge un'importantissima funzione di sostegno per clavicole e cartilagini costali.
Quali complicazioni interessano lo sterno?
In genere, le
complicazioni più comuni che riguardano lo sterno sono le
fratture sternali, e vengono anche considerate le più problematiche. Tali complicazioni sono dovute a traumi da impatto sul torace, dovuti per esempio gli incidenti d'auto.
La zona più fragile, che può rompersi in vari punti, è quella che interessa l'articolazione del manubrio sternale. Questo genere di lesioni può provocare il decesso nel 25-45% dei casi, perché la rottura delle ossa dà origine a delle estremità appuntite in grado di perforare gli organi vitali contenuti nello sterno, ossia cuore e polmoni.