Le ovaie sono in grado di produrre ovuli a seguito di stimolazione. Questa capacità delle ovaie è detta riserva ovarica, essa è in stretta relazione con l’età della donna. La riserva ovarica si mantiene, infatti, stabile fino ai 35 anni per poi diminuire gradualmente.
La riserva ovarica fa, dunque, riferimento alla quantità di ovociti disponibili nell’ovaio di una donna, da ciò dipende la sua possibilità di gravidanza. La riserva ovarica fornisce, quindi, una valutazione del numero dei follicoli ovarici disponibili nelle ovaie in un determinato momento della vita di una donna.
La riserva ovarica è determinata geneticamente e quindi è individuale nonostante l’età. Durante lo sviluppo embrionale vengono prodotti tutti i follicoli che la donna utilizzerà durante tutta la sua vita riproduttiva.
Sono circa 400.000, ma solo 500 di essi, durante il periodo fertile della donna, arriveranno a maturazione completa (come gli ovociti in essi contenuti) e produrranno la cosiddetta ovulazione. Gli altri andranno incontro ad una riduzione di volume (atresia).
Dalla fase embrionaria sino alla età prepubere i follicoli “primordiali” occupano lo spazio centrale dell’ovaio, vicino ai vasi grossi che li nutrono. Quando inizia il processo maturativo che porterà alla pubertà, i follicoli “migliori”, che cioè arriveranno a maturazione, iniziano ad ingrossare, riempiendosi un liquido a base di estrogeni, e migrano verso l’esterno dell’ovaio.
I follicoli che non risentiranno della stimolazione ormonale (per problemi legati al patrimonio genetico dell’ovocita), rimarranno atresici. Nel periodo fertile della donna, quindi, ad ogni ciclo, nella fase iniziale sono presenti diversi follicoli in fase diversa di maturazione ma uno solo verrà selezionato ed è quello che verrà liberato. Gli altri follicoli, in parte matureranno nei mesi successivi, in parte andranno perduti.
La quota di follicoli disponibili ad arrivare sino a maturazione, al di là del fattore età della donna, è determinata geneticamente e rappresenterà la “riserva ovarica”. Questo si verificherà ogni mese fino a quando si ridurrà progressivamente la riserva ovarica e si arriverà alla menopausa.
Alcune condizioni possono ridurre la riserva ovarica della donna, per esempio interventi chirurgici a carico delle ovaie, uso di alcuni farmaci chemioterapici, radioterapia.
Nei casi dei trattamenti chemioterapici è consigliabile congelare gli ovuli (crioconservazione) prima di sottoporsi alla terapia dato che, in molti casi, questi tipi di trattamenti finiscono per distruggere totalmente la riserva ovarica, precludendo ad una donna l’eventualità di rimanere incinta con i propri ovuli.
Diversi test misurano la riserva ovarica. Quelli che assicurano maggiore esattezza sono:
Per quel che riguarda i valori di riferimento nella norma, questi sono i parametri da tenere presenti:
La riserva ovarica diminuisce progressivamente con l’età fino ad esaurirsi. Quindi, l’età è il principale fattore di rischio per una scarsa riserva ovarica.
Tuttavia, non tutte le donne della stessa età hanno una riserva simile, quest’ultima infatti varia molto da donna a donna: alcune donne hanno una scarsa riserva ovarica anche in giovane età, mentre altre che hanno superano i 40 anni hanno una riserva normale. Questo è dovuto a fattori ambientali ma soprattutto genetici.
Il trattamento per i casi di riserva ovarica bassa (e, quindi, di uno scarso numero di follicoli ovarici) dipende dai risultati dell’insieme delle prove diagnostiche e, soprattutto, dall’età della donna. Nei casi di riserva ovarica molto bassa in cui non è possibile ottenere ovuli propri, il trattamento indicato è la donazione di ovociti.
La probabilità di gravidanza non dipende soltanto dalla riserva ovarica ma anche dall’età della donna. Ci sono donne a 30 anni con bassa riserva ovarica, pochi ovuli ma di buona qualità; Altre donne a 40 anni possono avere più ovuli ma di peggiore qualità.
In conclusione, diversi fattori possono dare indicazioni sulla riserva ovarica, tra queste troviamo: