Lutto o separazioni: due minacce per la salute del cuore

Claudia Lepori | Blogger

Ultimo aggiornamento – 19 Aprile, 2016

Di fronte alla perdita del partner o di una persona cara, il grave stress psicologico che ne deriva può portare a un elevato rischio di problemi cardiovascolari, tra cui anche il battito cardiaco irregolare, che possono arrivare a durare anche un anno.

Uno studio, pubblicato sulla rivista BMJ Open Heart, ha evidenziato come il rischio sia particolarmente elevato dopo una perdita inattesa, soprattutto per le persone più giovani.

Perdere una persona cara può far male alla salute del cuore

Gli eventi di vita stressanti (come una perdita, ma anche un divorzio) sono stati collegati a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari acute, come l’infarto del miocardio. Tuttavia, non era ancora chiaro se potessero essere collegati anche alla fibrillazione atriale, il tipo più comune di aritmia. L’aritmia è quella condizione in cui il cuore inizia a battere troppo veloce, troppo lento o in maniera irregolare e questi sono tutti fattori di rischio per l’ictus e lo scompenso cardiaco.

Per approfondire il problema, un team, guidato da Simon Graff della Aarhus University, ha utilizzato i dati del Registro Nazionale Danese dei pazienti per identificare 88.612 casi che hanno avuto come diagnosi la fibrillazione atriale in un arco di tempo compreso tra il 1995 e il 2014.

Il lutto a causa della morte del partner è stato riscontrato in 17.478 casi e 168.940 controlli successivi ed è stato associato a un più alto rischio di fibrillazione atriale temporanea. Questo si è verificato soprattutto nelle persone di età inferiore ai 60 anni o nelle persone il cui partner era relativamente in buona salute prima della loro morte.

La perdita di un partner è un evento devastante nella vita di chiunque, ma l’effetto può essere anche peggiore quando una morte è improvvisa o prematura“, ha affermato Maureen Talbot della British Heart Foundation in un comunicato. “La nostra ricerca ha dimostrato come lo stress emotivo può avere un effetto negativo sul cuore, in particolare questo studio mette in evidenza un significativo effetto fisico, ossia un rischio maggiore di sviluppare fibrillazione atriale subito dopo un lutto recente“.

Una diagnosi di fibrillazione atriale è molto comune per coloro che soffrono di malattie come il diabete o le malattie cardiovascolari, ma il rischio di sviluppare l’aritmia per la prima volta è maggiore del 40% nei soggetti in lutto e che soprattutto hanno subito una perdita improvvisa.

Affrontare la morte di una persona cara è quindi un evento da non sottovalutare per la nostra salute. Chiedere un aiuto esterno o cercare di capire come poter gestire l’evento diventa un passo fondamentale. Le fasi di elaborazione del lutto possono venire in aiuto di chi sta affrontando un evento così traumatico.

Ma quali sono le fasi del lutto?

Di fronte alla morte di una persona amata, l’accettazione richiede tempi molto lunghi e un processo molto complesso che la psicologa Elisabeth Kübler Ross ha individuato ed elaborato, dividendolo in cinque fasi ben distinte. Queste fasi non è detto che avvengano in un ordine stabilito e ogni fase può ritornare e alternarsi con le altre fasi più di una volta visto che alla base di tutto ci sono le emozioni.

  1. Fase della negazione: consiste nel non volere ammettere l’evento tragico appena accaduto. Questa fase, in realtà, è un meccanismo di difesa che il cervello attua per proteggerci dagli eventi traumatici.
  2. Fase della rabbia: (di solito arriva dopo la negazione) è caratterizzata da una rabbia rivolta a tutto il mondo, comprese le persone che cercano di aiutare chi è colpito dal lutto. In questa fase, si sperimenta una chiusura e la sensazione di essere una vittima delle circostanze.
  3. Fase della contrattazione: si inizia a cercare una soluzione e la via d’uscita alla situazione che si sta vivendo. In questa fase, si cerca di capire come riprendere il controllo della propria vita e si inizia a pensare a nuovi progetti da mettere in atto.
  4. Fase della depressione: si prende coscienza di quello che è accaduto e questo porta alla depressione, perché la sofferenza viene amplificata e si genera in circolo vizioso dovuto alla mancanza della persona appena defunta.
  5. Fase dell’accettazione: questa è la fase finale e conclusiva del processo di lutto. In questa fase, si accetta finalmente il lutto e si decide di continuare a portare avanti la propria vita, guardando di nuovo al futuro. Non è detto che le altre fasi non possano ritornare dopo che si è vissuta questa fase di conclusione del processo.
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Scritto da Claudia Lepori | Blogger

Amo la lettura e la fotografia, mi piace sognare ad occhi aperti e viaggiare con la fantasia. Da sempre appassionata di benessere e salute, finalmente su Pazienti.it posso scrivere di argomenti che mi interessano ed entusiasmano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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