Qual è il legame tra alcol e colesterolo?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 14 Gennaio, 2025

Una persona parla con un medico

È vero che esiste uno stretto legame tra alcol e colesterolo? E se sì, come fa il consumo di bevande alcoliche a influenzare il valore del colesterolo?

Scopriamo di più sul rapporto tra colesterolo e alcol, cercando di capire se (e quanti alcolici) può bere chi soffre di ipercolesterolemia.

Alcol e colesterolo: ecco cosa c'è da sapere

Il legame che intercorre tra alcool e colesterolo è piuttosto stretto, dal momento che proprio le bevande alcoliche, se consumate in quantità eccessive, possono influenzare negativamente la quantità di colesterolo nell'organismo. Sono ormai ampiamente noti gli effetti negativi dell'abuso di alcol sulla salute umana, i quali si ripercuotono anche sull'apparato cardiovascolare e sulla funzionalità del fegato.

Il colesterolo è una sostanza fondamentale, implicata in numerosi processi vitali; essa, infatti, è necessaria per la produzione della vitamina D, per gli ormoni steroidei e per gli acidi biliari, inoltre è una delle componenti delle membrane cellulari. Generalizzando, è possibile parlare di due tipi di colesterolo, quello "buono", che corrisponde all'HDL, e quello "cattivo", che è il cosiddetto LDL.

È proprio quest'ultimo che ha il compito di trasportare il colesterolo dal fegato al resto del corpo, dove, se presente in eccesso, si può accumulare nelle arterie e dare origine a delle pericolose placche.

L'aterosclerosi è una delle patologie cardiovascolari più diffuse e provoca ictus e infarto: per questo motivo è essenziale tenere sotto controllo i valori del colesterolo LDL ed evitare che si concentri nell'organismo.


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Per quanto riguarda la relazione tra colesterolo e alcool, quest'ultimo può influenzarne la produzione a livello del fegato, inoltre ha la capacità di modificare il modo in cui viene trasportato, con la conseguenza che per un soggetto a rischio sarà più facile andare incontro a patologie cardiovascolari.

Dal momento che l'alcol tende ad alterare la quantità di colesterolo LDL nell'organismo, una riduzione nei suoi consumi è auspicabile, soprattutto per chi presenta già una situazione di ipercolesterolemia (che si raggiunge quando la quantità di LDL supera i 250 milligrammi per decilitro di sangue).

Come l'alcol influenza il colesterolo

L'alcol esercita una notevole influenza sul modo in cui il corpo sintetizza il colesterolo, dal momento che quando viene ingerito, è il fegato che si occupa di trasformarlo in trigliceridi e colesterolo vero e proprio. Un consumo eccessivo di bevande alcoliche può aumentare la produzione di colesterolo da parte del fegato e, di conseguenza, portare ad un accumulo di LDL nelle arterie.

Inoltre l'alcol può apportare delle variazioni al modo in cui il colesterolo viene trasportato nel sangue, andando ad aumentare i livelli di LDL e, allo stesso tempo, riducendo quelli di HDL (che svolgono un'azione benefica nei confronti dell'ipercolesterolemia).

In ultima battuta, l'alcol può anche aumentare la quantità di trigliceridi nel sangue, con un conseguente aumento del rischio cardiovascolare. Quando i trigliceridi si accumulano all'interno del fegato, possono dare luogo a una condizione chiamata steatosi epatica, che a sua volta riduce le funzionalità dell'organo, il quale diviene progressivamente sempre meno in grado di eliminare il colesterolo in eccesso.

Il rapporto tra alcool e colesterolo alto è stato oggetto di numerosi studi, i quali concordano nell'evidenziare il rischio che grandi quantità d'alcol possano aumentare i livelli di colesterolo LDL, incrementare la sua produzione a livello epatico e modificare il modo in cui viene trasportato nel sangue.

Secondo una ricerca pubblicata nel Journal of the American Heart Association, sembra che consumi moderati di alcol possano aumentare leggermente i valori del colesterolo HDL, tuttavia lo stesso studio ha anche sottolineato la correlazione tra incremento del colesterolo "cattivo" e dei trigliceridi.

Colesterolo alto e alcool: qual è la quantità massima che si può bere?

Per il benessere dell'organismo e la prevenzione del rischio cardiovascolare, è importante tenere sotto controllo le quantità di alcol introdotte e attenersi alle dosi indicate dalle linee guida. Secondo quelle emanate dalla European Society of Cardiology, è preferibile non superare i 10 grammi al giorno di alcol, i quali corrispondono a una unità.

Il Ministero della Salute consiglia di non superare le due unità d'alcol per gli uomini e una per le donne (differenza che si riduce dopo i 65 anni d'età, quando anche il genere maschile viene invitato ad attenersi al limite di una sola unità).

Occorre tenere presente, però, che queste linee guida si riferiscono a soggetti in buona salute che presentano valori di colesterolo definiti "normali" Per tutti coloro che soffrono già di ipercolesterolemia, è consigliabile rispettare le indicazioni ricevute dal medico e porre ancor più attenzione nel mantenere bassa la soglia di LDL.

Non esiste una quantità precisa che definisce l'unità alcolica, dal momento che molto dipende dal tipo di bevanda consumata. Nel caso del vino, ad esempio, si considera un'unità circa mezzo bicchiere (pari a 125 ml), mentre per quanto riguarda la birra, si parla di 330 ml (per le birre con gradazione 4,5).Un uomo al bar che si fa servire un altro drink

Diverso è per i cosiddetti "superalcolici", ovvero tutte quelle bevande la cui gradazione supera i 40°: se si vogliono consumare, infatti, occorre stare attenti a non superare la soglia dei 40 ml.

Alcuni consigli che possono aiutare chi soffre di ipercolesterolemia a gestire il suo rapporto con l'alcol includono:

  • evitare di assumere alcol a stomaco vuoto e preferire il consumo durante i pasti;
  • alternare l'alcol con altre bevande (come acqua o bibite);
  • allungare i drink con più acqua o con degli analcolici;
  • preferire i cocktail che presentano un livello di gradazione più basso;
  • assumere alcol in bicchieri dalla dimensione contenuta o sorseggiare l’alcol lentamente, col fine di tentare di ridurne il consumo in un certo lasso di tempo.

Il legame che intercorre tra alcolici e colesterolo non è privo di rischi e, se si rientra nella categoria dei soggetti a rischio di ipercolesterolemia, è opportuno rifarsi alle indicazioni del proprio medico, cercando di limitare l'assunzione di bevande alcoliche.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Christian Raddato
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