Che cos'è la spugna contraccettiva e perché viene definita un metodo "di barriera"? Quali vantaggi apporta e come funziona?
Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo anticoncezionale.
Che cos'è la spugna contraccettiva?
La spugna contraccettiva, anche detta spugna anticoncezionale o spugna vaginale, è un metodo per evitare gravidanze indesiderate che appartiene alla categoria dei cosiddetti "contraccettivi di barriera".
Ancora poco conosciuta in Italia, la spugnetta contraccettiva gode di maggior successo negli USA, e deve la sua fortuna al fatto che essa è in grado di combinare il classico metodo "di barriera" (essa, infatti, copre letteralmente la cervice femminile) con quello chimico, dovuto alla sinergia con la crema spermicida.
Questo dispositivo anticoncezionale è un vera e propria spugnetta di piccole dimensioni dal diametro di circa quattro centimetri e dalla forma rotonda, la quale ricorda quella di un cuscinetto.
Realizzata in poliuretano, prima di utilizzarla va inumidita con dell'acqua, poi ripiegata su sé stessa e infine va inserita all'interno della vagina.
Il termine "contraccettivo di barriera" fa riferimento proprio al fatto che la spugna blocca fisicamente l'entrata degli spermatozoi nell'utero della donna, tuttavia per aumentarne l'efficacia essa può essere abbinata a una crema spermicida.
Essa va inserita fino a un massimo di 24 ore prima di avere un rapporto sessuale e per ottenerla non serve alcuna prescrizione medica; la spugna contraccettiva, inoltre, può essere inserita autonomamente dalla donna, senza bisogno che intervenga un professionista sanitario.
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Una volta avvenuto il rapporto sessuale, la spugna va mantenuta nella sua sede per almeno sei ore, tuttavia va poi eliminata entro 30 ore dopo la penetrazione.
Per quanto riguarda la sua efficacia, essa risulta meno sicura rispetto al diaframma e, mentre se inserita rispettando tutti gli accorgimenti necessari e in modo ideale la possibilità che si verifichi una gravidanza indesiderata nelle donne che hanno già partorito è di circa il 12%, se utilizzata senza mai aver dato alla luce un bambino il tasso di rischio sale fino al 24%.
Pro e contro della spugna contraccettiva
Come tutti gli altri metodi anticoncezionali, anche la spugna contraccettiva presenta pro e contro.
Fra i vantaggi associati al suo utilizzo troviamo:
- il fatto che essa non viene praticamente quasi avvertita, né dalla donna, né dall'uomo;
- una volta inumidito questo dispositivo è in grado di adattarsi perfettamente alla dimensione e alla struttura della cervice femminile;
- rappresenta una buona alternativa al diaframma;
- è possibile aumentare il suo livello di efficacia abbinandola a un ulteriore metodo contraccettivo, come ad esempio una crema spermicida o il preservativo.
La spugna, tuttavia, non è esente da qualche lato negativo, fra cui:
- seppur raramente, essa può provocare reazioni allergiche, irritazioni o secchezza vaginale;
- la sua rimozione può risultare difficoltosa, soprattutto se è la prima volta che viene usata;
- questo metodo aiuta a proteggere dalle gravidanze indesiderate ma non dalle infezioni sessualmente trasmissibili;
- è controindicata in caso di utero retroverso;
- se mantenuta all'interno della vagina per più delle 30 ore indicate, potrebbe causare gravi reazioni all'organismo, come ad esempio la sindrome da shock tossico;
- è preferibile non utilizzare questo metodo se si è risultate allergiche o ipersensibili a qualche componente contenuto nelle creme spermicide;
- occorre fare attenzione a non rimuovere la spugna prima delle sei ore canoniche, in moda da lasciare il tempo alla crema spermicida di agire;
- rispetto ad altri metodi contraccettivi, le spugne risultano meno efficaci: esse, infatti, proteggono da eventuali gravidanze indesiderate in circa il 77%-91% dei casi, con una percentuale di fallimento che si attesta intorno al 9-23%.
Che cosa sono i contraccettivi di barriera
Con la definizione di "contraccettivi di barriera" si fa riferimento a una particolare categoria di dispositivi anticoncezionali che devono la loro efficacia al fatto che essi bloccano fisicamente l'accesso degli spermatozoi nell'utero femminile.
Ce ne sono di diverse tipi, fra cui il preservativo, il diaframma, il cappuccio cervicale, il gel contraccettivo, gli spermicidi (sotto forma di creme, di supposte o di schiume) e, appunto, la spugna anticoncezionale.
Tutti questi metodi vanno utilizzati ogni qual volta la donna ha un rapporto sessuale con il partner, con l'obiettivo di evitare una possibile gravidanza indesiderata.
Il fine ultimo di tali dispositivi è, appunto, quello di fare in modo che gli spermatozoi non raggiungano la cellula uovo, e alcuni di essi riescono, nel frattempo, a proteggere i soggetti dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Sebbene nessun metodo contraccettivo possa garantire una percentuale di protezione dalle gravidanze indesiderate pari al 100%, alcuni fra questi anticoncezionali presentano un ottimo livello di efficacia: il preservativo, ad esempio, è considerato una buona protezione, mentre altri, come ad esempio la spugna, non sono così sicuri, né per quanto riguarda la trasmissione di malattie veneree, né per quanto riguarda la probabilità di rimanere incinta.