Cos'è la minipillola e come funziona? Quali vantaggi apporta questo metodo anticoncezionale e quali possibili effetti collaterali?
Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla minipillola progestinica.
Che cos'è la minipillola e come funziona
Con il termine di minipillola (o POP, da "Progestogen Only Pill") si fa riferimento a un metodo anticonconcezionale ormonale basato sull'utilizzo del progesterone.
Le pillole progestiniche sono formulate con desogestrel e in Italia si trovano in commercio col nome di Azalia e Cerazette.
Il funzionamento di questo contraccettivo è simile a quello delle altre tipologie di pillola, ovvero esse vanno assunte per via orale ogni giorno (preferibilmente alla stessa ora) e senza interruzioni.
In questo modo la pillola riuscirà a proteggere la donna da un'eventuale gravidanza indesiderata andando a inibire la fase dell'ovulazione.
L'efficacia contraccettiva di questo metodo è data anche dal fatto che la minipillola addensa notevolmente il muco cervicale e modifica la struttura dell'endometrio, rendendolo più sottile, e facendo quindi in modo che per gli spermatozoi risulti molto difficile raggiungere l'ovulo femminile e fecondarlo.
Ciò che differenzia la mini pillola da altre tipologie di contraccettivi ormonali, è che essa contiene solamente ormone progesterone e non estrogeni; inoltre, rispetto alla pillola estroprogestinica, ovvero quella che combina la presenza sia degli estrogeni che del progesterone, questa contiene una percentuale di ormone progesterone più ridotta.
Il rilascio graduale di basse dose di progesterone ha la funzione di bloccare l'ovulazione, visto che questo ormone inibisce la secrezione dell'ormone luteinizzante, con la conseguenza che la cellula uovo non verrà rilasciata nelle tube di Falloppio.
Quest'ultima funzione della minipillola anticoncezionale è tuttavia variabile, in quanto dipende dalla percentuale di progesterone che contiene.
A dosi basse l'ovulazione è inibita al 50%, mentre aumentando la presenza di progesterone sintetico si arriva fino al 97%.
Come si usa la pillola al progesterone?
Se si ha l'intenzione di utilizzare la minipillola come metodo contraccettivo, è necessario innanzitutto sottoporsi a una visita specialistica; in questa occasione il medico effettuerà una serie di esami per accertare l'idoneità alla somministrazione della pillola, fra cui:
- visita ginecologica;
- pap-test;
- analisi del sangue;
- misurazione della pressione arteriosa;
- esame delle urine.
Una volta accertata la condizione di salute della donna, il ginecologo prescriverà la minipillola, la quale andrà assunta a partire dal primo giorno del ciclo mestruale e dovrà essere ingerita ogni giorno, preferibilmente sempre alla stessa ora.
Non vi possono essere delle interruzioni fra un ciclo e l'altro o il rischio è che il metodo non sia più efficace, rendendo la donna esposta al rischio di avere una gravidanza, tuttavia, se viene assunta nel modo corretto, questo metodo ha un livello di efficacia pari al 97%.
Qualora ci si dovesse dimenticare di assumere una dose, è opportuno utilizzare un metodo contraccettivo diverso (come quelli "di barriera") se si dovessero avere dei rapporti sessuali nei seguenti due giorni, inoltre, per aumentare l'efficacia di questo anticoncezionale quando si è all'inizio del ciclo di trattamento, è anche possibile abbinarlo ad altre soluzioni, come ad esempio il preservativo, per circa una settimana.
I vantaggi della mini pillola contraccettiva
La minipillola riscuote un successo sempre maggiore, anche perché presenta interessanti vantaggi.
Fra questi i principali comprendono:
- può essere usata anche dalle donne che non possono assumere estrogeni;
- la pillola anticoncezionale senza estrogeni può essere prescritta anche alle donne che allattano al seno;
- può essere prescritta a donne che hanno necessità di fare contraccezione immediatamente dopo il parto
- sono adatte a chi presenta disturbi della coagulazione del sangue, come ad esempio tromboembolie venose o trombosi;
- non altera il ph della vagina;
- è adatta a donne di qualunque età, anche a quelle che hanno appena partorito;
- è adatta a chi soffre di dermatite;
- la pillola senza estrogeni provoca meno ritenzione idrica, aumento della pressione arteriosa e tensione al seno rispetto a quelle che contengono questo ormone;
- è adatta alle donne che soffrono di emicrania con aura;
- le pillole senza estrogeni sono più adatte per le donne che fumano;
- può essere utile in caso si soffrisse di sindrome premestruale, endometriosi e dismenorrea.
Gli svantaggi della minipillola
L'utilizzo del progesterone anticoncezionale non presenta solamente dei pro, ma occorre tenere presente anche la possibilità di questi svantaggi:
- può provocare irregolarità nel ciclo mestruale o amenorrea;
- richiede molta precisione perché non va mai saltata e va assunta sempre alla stessa ora;
- è meno efficace di altri metodi anticoncezionali nel prevenire una gravidanza indesiderata;
- richiede la ricetta medica;
- non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Come anche altri contraccettivi ormonali, anche la minipillola può avere degli effetti collaterali, fra cui la comparsa di:
- stanchezza e irritabilità;
- acne;
- tensione al seno;
- mal di testa;
- nausea;
- sbalzi di umore;
- ciclo mestruale irregolare e spotting;
- alterazioni nel desiderio sessuale.
Pillola progestinica ed effetti collaterali
Una pillola anticoncezionale leggera senza effetti collaterali di alcun tipo non esiste perché, per quanto lievi, è possibile che questo tipo di contraccettivo ormonale abbia delle ricadute sull'equilibrio del corpo e sul funzionamento.
Nel caso della minipillola è opportuno sapere che:
- a lungo termine può favorire la comparsa di cisti ovariche;
- predispone ad avere una gravidanza extrauterina;
- può interferire con alcuni farmaci, fra cui alcuni antibiotici (rifabutina e rifampina), alcuni medicinali utilizzati per la cura dell'AIDS e alcuni antiepilettici;
- è controindicata in caso tumore al seno (anche pregresso);
- può provocare sanguinamento uterino anomalo.
Se dovessero comparire uno o più sintomi fra quelli sotto elencati, è consigliabile avvertire subito il proprio medico:
- emorragie prolungate e dolorose;
- mal di testa molto intenso;
- disturbi alla vista;
- disturbi del linguaggio o dell'udito;
- manifestazioni di natura tromboembolitica, come gonfiore alle gambe e dolore durante la respirazione;
- aumento della pressione sanguigna;
- ittero;
- dolori addominali;
- vertigini o svenimenti.
Sebbene tali manifestazioni possano non essere una conseguenza diretta dell'uso della minipillola, se fanno la loro comparsa potrebbe rendersi necessario sospenderla.
Il rapporto tra pillole al progesterone e tumore al seno
Secondo studi recenti è emersa la possibilità che l'utilizzo continuativo della pillola progestinica possa favorire la comparsa di tumore al seno nelle donne.
Sembrerebbe, infatti che l'uso di contraccettivi a base di solo progestinico sia associato a un leggero aumento del rischio di cancro al seno, sia che essi vengano assunti per bocca (come, appunto, la pillola) che per iniezione o inserimento (come nel caso della spirale ormonale).
Ciò che è emerso dalle verifiche più recenti, però, è che questo lieve aumento risulta essere più marcato nelle donne di età avanzata: il tasso varia infatti da 8 casi su 100.000 nella fascia d'età compresa tra 16 e 20 anni, fino ad arrivare ai 265 su 100.000 per la categoria di donne tra i 35 e i 39 anni.
Inoltre, tale correlazione con un possibile tumore al seno che riguarda l'uso abituale di contraccettivi soli progestinici, è presente anche in chi utilizza pillole con ormoni combinati (ovvero progestinici più estrogeni) allo stesso modo.
Gli scienziati hanno poi evidenziato come tali metodi contraccettivi, se da una parte è vero che per le donne in età avanzata alzano la possibilità di sviluppare la neoplasia al seno, dall'altra le proteggono da altri tipi di forme tumorali, come ad esempio quella alle ovaie, al colon retto e all'endometrio, senza contare il fatto che per alcune categorie di pazienti la pillola non serve solo per evitare gravidanze indesiderate, ma viene prescritta per il trattamento di endometriosi e ovaio policistico.