La dipendenza affettiva consiste in un eccessivo attaccamento, a volte morboso, nei confronti del partner che può portare alla perdita della propria identità e autonomia. Questo disturbo può essere invalidante per molte persone ma il primo passo per liberarsene e saperla riconoscere. Vediamo, quindi, quali sono i sintomi e come guarire dalla dipendenza affettiva.
Quando si parla di dipendenza affettiva
La dipendenza affettiva ha numerose sfumature ma le principali sono almeno sei:
- ossessiva: non ci si riesce a staccare dal partner, anche quando non è presente;
- codipendenza affettiva: quando ci si prende troppo cura di qualcun altro, sperando che questo venga poi ricambiato nella relazione. La dipendenza risulta essere verso la relazione, non nei confronti della persona;
- narcisista: usa la seduzione per dominare il partner e la sua dipendenza si configura nel momento in cui ha paura di essere abbandonato;
- ambivalente: ricerca l’amore ma ha terrore dell’intimità;
- seduttiva rifiutante: cerca il partner quando ha bisogno di affetto ma lo rifiuta quando si sente sicuro;
- romantica: si tratta di relazioni di breve durata ma di diversa intensità con partner multipli.
Queste diverse tipologie di dipendenza affettiva possono nascere da traumi infantili, mancanza di affetto, mancanza di amore. Occorre comunque ricordare che quando ci si imbatte in una situazione legata ad una relazione tossica, non è possibile trovare una causa diretta e specifica: cercare il razionale laddove è presente un’emozione non è mai la soluzione ideale. Ci sono numerosi fattori che intercorrono, creando una complessità di fondo che prevede l’interazione di molte variabili che ricreano scenari diversi.
Esistono componenti genetiche, familiari, di personalità e sociali.
Come uscire dalla dipendenza affettiva
Quindi, come si fa ad uscire dalla dipendenza affettiva, per ritrovare se stessi e costruire relazioni sane (basate sulla libertà e i bisogni reciproci)?
Ecco alcuni consigli.
Imparare a conoscersi
Conoscere se stessi è il primo passo per sentirsi bene.
Alcuni esercizi da fare:
- imparare a fare ciò che ci piace e nutre il nostro intelletto;
- sviluppare empatia, amore e tenerezza verso noi stessi.
Chi soffre di dipendenza affettiva si dimentica di se stesso, continuando a porre l’altro al centro della propria vita. Il soggetto non sa quali sono le proprie priorità e non ha interessi, né valori, al di fuori del legame. Inoltre, il soggetto crede di non avere potenzialità; non conosce i propri limiti; vive senza instaurare un rapporto con se stesso.
Dimenticare la paura dell’abbandono
Secondo diversi studi i primi episodi di dipendenza affettiva sono stati sperimentati nell’infanzia, le cosiddette “esperienze di attaccamento disfunzionale”. La dipendenza affettiva, infatti, sembra derivare direttamente dalla paura dell’abbandono (una sorta di attaccamento ansioso). Il dipendente si rende schiavo dell’altra persona, rinforzando la consapevolezza che, senza il partner, non si può sopravvivere. L’attaccamento morboso non permetterà di superare la paura di essere abbandonati: questo, piuttosto, avverrà tramite la costruzione di un solido rapporto con se stessi. Occorre pensare di essere individui unici e separati, anche attraverso piccoli comportamenti come il fare qualcosa da soli, esprimere preferenze e disaccordo, imparare a dire no, tollerare e gestire il senso di paura dell’abbandono.
Avere fiducia
Chi soffre di dipendenza affettiva non ha fiducia in se stesso e non ne ripone negli altri, poiché il soggetto è incapace di fidarsi delle persone. L’altro è considerato indispensabile per il proprio equilibrio ma contemporaneamente si ha paura del suo tradimento. Bisognerebbe aprirsi ad una relazione in cu ci si mostra come si è veramente, curare il dialogo e la comunicazione, fare nuove esperienze di coppia più equilibrate e sane, mantenere la centratura su di sé, riflettendo sulle proprie aspettative. Per ricostruire la capacità di avere fiducia servono coraggio e apertura, altrimenti qualsiasi relazione sarà destinata a causare dolore e terminare in malo modo. Ricominciare ad amare se stessi.
Chi soffre di dipendenza affettiva tende a sbilanciarsi eccessivamente verso l’altro, vivendo in continua attesa di ciò che farà o dirà. Risulta, quindi, facile spaventarsi per poco, perché ci si reputa in una condizione precaria. Alcuni passi fondamentali possono essere i seguenti:
- amare se stessi;
- ricominciare a vedere la propria bellezza;
- conoscersi al di là di qualsiasi giudizio altrui;
- accettare pregi e difetti;
- perdonare gli errori commessi;
- imparare a dare meno importanza al giudizio altrui;
- diventare il miglior amico di noi stessi.
Diventare autonomi
Diventare autonomi significa non dover dipendere dall’altro per la sopravvivenza, imparare a gestire in maniera ottimale le proprie risorse e le proprie energie. Occorre rimboccarsi le maniche tirando fuori la forza interiore e la determinazione, spinti dal desiderio di costruire una vita più serena e gratificante. È bene ricordare che, per fare tutto questo, occorre rinunciare alla condizione di “vittima delle circostanze”.
Come guarire con l’aiuto terapeutico
La dipendenza affettiva può essere curata con l’aiuto di uno specialista psicoterapeuta. Riconoscere il disturbo è importante per prevenire comportamenti persecutori come lo stalking, gravi depressioni, tentativi di suicidio. Il primo passo è quello di far capire al paziente che soffre di dipendenza affettiva e mostrargli le conseguenze prodotte dal disturbo. Colui che soffre di dipendenza, con l’aiuto del terapeuta, ripercorre e analizza la relazione attuale (o quella passata) e individua gli eventi scatenanti. La psicoterapia aiuta il paziente a gestire l’astinenza, evitando eventuali ricadute, e a gestire le emozioni negative legate alla solitudine. Obiettivi importanti della terapia sono i seguenti:
- rendere indipendente il paziente;
- sviluppare competenze affettive, comportamentali e sociali.
Come guarire da una dipendenza affettiva: altri consigli
Esistono, oltre a quelli già citati, altre vie per superare la dipendenza affettiva. Eccone alcune:
- ammettere di avere un problema;
- stabilire limiti e confini;
- affermare se stessi;
- aumentare autostima e fiducia;
- liberarsi del senso di colpa;
- non temere il giudizio degli altri;
- diventare più "egoisti";
- sviluppare la propria forza.
I sintomi della dipendenza affettiva
Quando parliamo di dipendenza affettiva, come in ogni altro caso di assuefazione, esiste una componente compulsiva che causa il comportamento: stiamo parlando, in questo caso, della voglia di stare con una determinata persona a qualsiasi costo. Questo avviene perché, così facendo, può essere colmato un vuoto o repressa l’ansia o la paura di non avere un proprio valore e di non poter vivere autonomamente. Esistono alcuni elementi, dei veri e propri sintomi, che contraddistinguono le dipendenze affettive. Vediamoli.
Manipolazione affettiva
Quando si è dipendente da qualcuno si cerca nella maggior parte dei casi di manipolare il proprio partner. Si crea, quindi, un rapporto complementare tra chi ha bisogno di dominare e chi cerca una dipendenza: si incontrano due personalità non equilibrate, formando una coppia che non ha nulla di sano. La manipolazione viene esercitata, dal partner del dipendente, al fine di minare la sua sicurezza e renderlo ancora più vincolato. Viene attuata attraverso il linguaggio verbale e delle azioni simboliche.
Assenza di autostima
Chi è dipendente si percepisce come un naufrago che non sa nuotare ed è disposto a tutto per sopravvivere. L’individuo in questione sente di non valere abbastanza e di non potersi permettere ambizioni proprie perché non sarebbe in grado di realizzarle.
Incapacità di dire no
Successivamente all’assenza di autostima, si è perennemente disponibili nel soddisfare desideri, bisogni e aspettative del partner per timore possa abbandonare il dipendente. Si matura, quindi, l’incapacità di dire no, che può toccare anche punte molto estreme (come comportamenti violenti nei propri confronti o in quelli dei figli) senza ribellarsi.
Mancanza di un progetto comune
Una coppia in cui vi è una dipendenza non ha progetti, desideri, sogni, interessi. Raccoglie invece tensioni, sensi di colpa, paure, controllo smanioso del partner per mancanza di fiducia. Altri segnali della dipendenza affettiva sono i seguenti:
- astinenza dal partner;
- mancanza compulsiva dell’altro;
- tempo eccessivamente investito nella relazione;
- isolamento;
- rinuncia ad altri tipi di attività sociali, lavorative o di svago;
- sforzi per controllare la propria relazione.