Come viene definita una persona asessuale e quali caratteristiche comporta questo orientamento? Le persone asessuali rifiutano il sesso? E se sì, perché lo fanno?
Andiamo alla scoperta di tutto quello che c'è da sapere sull'asessualità.
Cosa significa essere asessuale?
Nel linguaggio comune, l'asessualità viene comunemente definita come una mancanza di desiderio e attrazione sessuale nei confronti delle altre persone, qualunque sia il loro genere sessuale o il loro orientamento. L'asessualità si caratterizza per l'assenza di desiderio o attrazione di tipo sessuale nei confronti di ogni individuo, sebbene essa possa prevedere forme di autosoddisfazione erotica come, ad esempio, la masturbazione. Secondo la definizione di Bogaert, uno degli studiosi che ha analizzato più a lungo questo tema, l'asessualità può essere definita come "una mancanza di inclinazioni o di sentimenti lussuriosi diretti verso gli altri".
Chi si definisce come asessuale, tuttavia, continua a provare della libido (ovvero quell'impulso che porta il desiderio sessuale a manifestarsi), ma essa non viene rivolta necessariamente verso l'esterno, ovvero verso un soggetto altro, ma può rimanere confinata all'interno della sfera dell'autoerotismo.
Essere asessuali, tuttavia, non prevede necessariamente la mancanza di un'attività sessuale; infatti, può essere presente sia un desiderio sessuale di tipo primario (ovvero quello che nasce per provare piacere), che secondario (portato avanti, cioè, per costruire una relazione con partner o per avere dei figli). Occorre sottolineare, infatti, come le persone asessuali non sono confinate al di fuori dalle relazioni, ma anzi, riescano ad intrattenere rapporti sentimentali amorosi con i loro partner, provando tutta la gamma delle emozioni umane.
Secondo alcuni dati, circa l'1% della popolazione mondiale sia considerata asessuale, e sono sempre di più le persone che si riconoscono all'interno della comunità ace. Questo termine, che deriva dalla contrazione della parola inglese "asexual", indica proprio quegli individui che non manifestano un desiderio sessuale acclarato nei confronti di un'altra persona.
Negli ultimi anni sono fiorite diverse associazioni, forum e gruppi di sostegno rivolti a persone asessuali; fra le più note spicca l'AVEN (Asexual Visibility and Education Network), fondata nel 2001 dall'attivista David Jay, che ha come obiettivo quello di aiutare le persone asessuali a non sentirsi ostracizzate dalla società, ma, al contrario, a vivere la propria sessualità con orgoglio e senza timore.
Asessualità non significa rifiuto del sesso
L'essere asessuale non va confuso né con l'astinenza sessuale, né con la volontà di mantenersi casti in quanto, mentre i primi due atteggiamenti sono influenzati dalla propria cultura, dalla società o da un desiderio personale, l'asessualità si configura come un orientamento indipendente dalla soggettività dell'individuo, stabile nel tempo e peculiare della persona che lo prova. Inoltre, molte persone che si professano asessuali possono continuare ad avere rapporti sessuali con gli altri e ad intrecciare rapporti amorosi di varia natura.
In particolare, le persone asessuali possono continuare ad avere rapporti sessuali per venire incontro alle esigenze del partner, ma anche per un legittimo desiderio personale. Inoltre, l'essere asessuale non pregiudica la capacità di sostenere una relazione amorosa a lungo termine, né quella di costruire una famiglia o avere dei figli.
All'interno dello spettro dell'asessualità, è possibile riconoscere diverse sotto categorie di individui e, come abbiamo visto, il desiderio sessuale (seppure con modalità differenti rispetto ai non asessuali) continua in alcuni casi ad essere presente nella vita. Possiamo quindi intravedere l'esistenza di varie categorie di individui, fra cui:
- i gray asessuali, i quali provano attrazione sessuale solo in alcuni momenti della loro vita, e, sebbene molto lieve, il desiderio riesce ad influenzare alcuni aspetti della loro vita;
- gli allosessuali;
- i demisessuali, i quali provano attrazione sessuale, specialmente quella di tipo secondario, solo con persone con cui intrattengono un rapporto mentale ed emotivo molto forte;
- gli aromantici, che non hanno interesse nella costruzione di legami romantici;
- gli autosessuali, i quali provano attrazione prevalentemente per loro stessi e per questo praticano regolarmente l'autoerotismo.
Asessualità: come viene vissuta?
Il termine asessualità entra per la prima volta a far parte della letteratura scientifica nel 1948, in seguito alla pubblicazione del rapporto Sexual Behaviour in the Human Male ad opera del famoso sessuologo americano Alfred Kinsey. In questo lavoro Kinsey analizzò le abitudini e i comportamenti sessuali di un vasto numero di persone, arrivando a individuare una categoria di persone nelle quali il desiderio sessuale è assente o fortemente ridotto.
Sotto vari punti di vista, la asessualità si può suddividere in:
- omoromantica. L'attrazione romantica riguarda persone del proprio sesso;
- eteroromantica. L'attrazione romantica interessa persone di sesso opposto;
- biromantica. L'attrazione romantica interessa entrambi i generi sessuali;
- panromantica. In questo caso la persona asessuale prova del desiderio indipendentemente dal sesso e dall'identità di genere;
- aromantica. In questa categoria rientrano tutte quelle persone che non provano, né ricercano delle forme di amore romantico verso gli altri.
La asessualità non deve essere vista come la mancanza di attività o di comportamenti sessuali, né come l'assenza di una spinta emotiva-romantica verso le altre persone; chi è asessuale, inoltre, è perfettamente in grado di avere rapporti sessuali e relazioni amorose molto soddisfacenti.