Il trend su TikTok di "incontrarsi per un caffè con il sé del passato" può rappresentare un potente strumento di introspezione, invitando a riflettere sul percorso di crescita personale.
Vediamo in questo articolo cosa comporta dal punto di vista psicologico.
Parlare con una versione di noi che non esiste più: ecco come fare
Immagina di sederti a un tavolino, in un accogliente caffè. Dall'altra parte, ti aspetta una persona speciale: il tuo "io" più giovane.
Un incontro che può assumere diverse forme:
- creazione visiva: possiamo dare vita a questo momento attraverso un'immagine digitale, aggiungendo didascalie che catturino l'essenza del dialogo;
- diario introspettivo: si può scrivere un racconto dettagliato dell'incontro, lasciando che le parole fluiscano liberamente;
- meditazione guidata: possiamo chiudere gli occhi e visualizzare la scena, permettendo alle emozioni di emergere.
Secondo Alice Tew, psicoterapeuta e supervisor presso Alice Tew Psychotherapy, la crescente tendenza a "incontrare il proprio io passato per un caffè" tocca corde emotive profonde, offrendo un'opportunità unica di riconnessione interiore.
Permette di rievocare una versione precedente di sé, forse segnata da insicurezze e difficoltà, quando la mancanza di direzione, conoscenza o supporto creava un senso di smarrimento.
Si possono ripercorrere i cambiamenti avvenuti, riconoscendo come problemi un tempo insormontabili siano stati superati: "Con vite così frenetiche, raramente ci prendiamo il tempo di notare quanto siamo cresciuti", sottolinea Tew. "Quindi c'è tristezza e anche gratitudine per la crescita".
Si tratta di un incontro immaginario che permette di elaborare le emozioni legate al passato, trasformando la malinconia in una consapevolezza grata del proprio sviluppo.
Inoltre, Tew suggerisce che questo esercizio può favorire l'autocompassione, permettendo di guardare al proprio io passato con comprensione e gentilezza, nonché rafforzare l'autostima, riconoscendo la resilienza e la capacità di superare le avversità.
Quali vantaggi possiamo trarre da questo esercizio?
Tew sottolinea, inoltre, il potenziale terapeutico di questo dialogo interiore: "Entrare in contatto con le versioni più giovani di noi stessi può essere un'esperienza profondamente curativa. Ci consente di offrire a quel sé passato la compassione e la comprensione che all'epoca mancavano e allo stesso tempo ci invita a instaurare una relazione più gentile con il nostro sé attuale, interrompendo il circolo vizioso dell'autocritica e della vergogna che spesso ci imprigiona".
"Esplorare le profondità del nostro inconscio può rivelare una vasta gamma di emozioni complesse e talvolta contrastanti," spiega la dottoressa Hannah Yang, psicologa clinica e fondatrice di Balanced Awakening.
"Potremmo sperimentare un turbinio di sentimenti, dal rimpianto per scelte passate, all'orgoglio per le sfide superate, alla malinconia per ciò che è stato perduto, e molto altro ancora. Ogni volta che 'sollecitiamo l'orso' del nostro inconscio, ovvero quando portiamo alla luce ricordi o esperienze sepolte, un'ondata di emozioni diverse può emergere. È fondamentale ricordare che, indipendentemente dalla natura di queste emozioni, il processo di purificazione e rilascio è intrinsecamente benefico."
"Questo viaggio interiore offre anche un'opportunità preziosa per riflettere su questioni irrisolte, traumi passati o schemi di pensiero limitanti che potrebbero ancora influenzare la nostra vita," continua la dottoressa Yang.
"Portando queste dinamiche alla consapevolezza, possiamo iniziare un processo di elaborazione e guarigione. In questo modo, riduciamo l'impatto inconscio che questi elementi possono avere sul nostro comportamento e sui nostri sentimenti nel presente. Affrontare il passato ci permette di vivere il presente con maggiore libertà e autenticità."
Secondo la dottoressa Tew, l'introspezione può portare a una consapevolezza illuminante: potremmo realizzare che il percorso di vita scelto e attuale non è in linea con le nostre aspirazioni più profonde.
Potrebbe interessarti anche:
- Success bombing: quando la condivisione dei propri traguardi rimane fine a sé stessa
- Sì, non avere un gruppo di amici è normale, anche se i social e le serie TV ti suggeriscono l'opposto
- Dovremmo riscoprire l'importanza dei rituali nella nostra vita (no, non devi per forza meditare)
Questa epifania, lungi dall'essere motivo di scoraggiamento, evidenzia sia il percorso di crescita personale sia le aree in cui è ancora possibile evolvere. Come sottolinea Tew “la crescita è un processo continuo, un viaggio che dura tutta la vita. Non esiste un traguardo finale, un concetto particolarmente importante da interiorizzare per chi tende al perfezionismo. Indipendentemente dal punto in cui ti trovi nel tuo percorso, meriti non solo la tua autocompassione, ma anche quella gentilezza e quell'intenzione che ti guideranno verso la realizzazione dei tuoi desideri.”