L'esperienza della morte di un figlio rappresenta una delle sfide più difficili, se non la più dura, che un genitore possa trovarsi di fronte.
La perdita di un figlio è un abisso di dolore insuperabile, una tempesta emotiva che sgretola il cuore; affrontare la morte di un caro richiede coraggio e resilienza, un viaggio oscuro verso la guarigione interiore.
Cerchiamo di capire, nelle prossime righe, come affrontare la perdita di un figlio.
Cosa fare e cosa non fare quando muore un figlio
Sopravvivere alla morte di un figlio è un'esperienza estremamente difficile e complessa.
Nella ricerca di conforto, trovare spazio per onorare i ricordi e permettere alle lacrime di fluire diventa essenziale verso la rinascita.
Ecco, dunque, alcuni consigli che potrebbero essere utili per affrontare questo doloroso percorso:
- riconoscere il dolore: accettare e riconoscere il dolore è il primo passo per affrontare la perdita. Non bisogna reprimere le emozioni, bensì permettere a sé stessi di vivere il dolore e il lutto;
- cercare supporto: non affrontare il dolore da soli, cercare il supporto di amici, familiari o di un professionista della salute mentale. Condividere il proprio dolore può alleviare il peso emotivo;
- accettare i propri sentimenti: il lutto può portare a una vasta gamma di emozioni, inclusi rabbia e senso di colpa. Accettare questi sentimenti come parte normale del processo di lutto è il primo passo;
- evitare di prendere decisioni drastiche: occorre attendere almeno un anno prima di prendere qualsiasi decisione. I riflessi istintivi possono rivelarsi ingannevoli e, nei momenti di lutto, la capacità di concentrarsi e mantenere la focalizzazione può essere compromessa;
- parlare della persona scomparsa: parlare del figlio e dei ricordi felici che si sono condivisi può aiutare a mantenere viva la memoria;
- cercare momenti di tranquillità: è sempre buona cosa trovare momenti di tranquillità per riflettere, piangere o semplicemente stare con i propri pensieri. La meditazione può essere utile per trovare pace interiore;
- prendersi cura di te stesso fisicamente: il lutto può avere un impatto significativo sulla salute fisica. Bisogna cercare di mangiare in modo sano, fare esercizio moderato e dormire a sufficienza per mantenere un buono stato di salute;
- onorare la memoria del figlio: cercare di tenere viva la memoria della persona scomparsa, magari dedicando una parte della giornata al suo ricordo – quando ci si sentirà pronti, lo si potrà fare anche in compagnia di altre persone;
- trovare modi creativi per esprimere il dolore: scrivere, dipingere o dedicarsi ad altre attività creative può essere un modo per esprimere e condividere i propri sentimenti;
- partecipare a gruppi di sostegno: unirsi a gruppi di sostegno con persone che hanno vissuto esperienze simili può fornire un ambiente sicuro per condividere le emozioni e ottenere sostegno pratico;
- considerare la consulenza professionale: un consulente o uno psicologo esperto nel lutto può fornire un supporto specifico per affrontare la perdita di un figlio, aiutando a passare attraverso le diverse fasi del lutto.
Occorre ricordare che il dolore della perdita di un figlio può essere duraturo, ma con il tempo e il supporto adeguato, molte persone trovano modi per vivere con la loro perdita e trovare un senso di significato nella loro vita.
Perdere un figlio, cosa non fare
Affrontare la morte di un figlio è un'esperienza estremamente delicata e ci sono alcune cose che è meglio evitare per favorire un processo di guarigione più sano.
Ecco alcune cose da non fare:
- non isolarsi: anche se può sembrare difficile, isolarsi e ritirarsi dal sostegno sociale può peggiorare la situazione. Al contrario, è meglio cercare il conforto degli altri e condividi il dolore;
- evitare di reprimere le emozioni: la tristezza, la rabbia e altri sentimenti sono normali durante il lutto. Non reprimere le emozioni e permettersi di sentire ciò che si prova;
- non giudicarsi: il lutto è un processo individuale e non ci sono regole su come ci si dovrebbe sentire o quanto tempo dovrebbe durare. Non bisogna mai giudicarsi per i propri sentimenti;
- rifugiarsi nel consumo di droghe e alcool: utilizzare in enorme quantità queste sostanze può trasformarsi in un abuso pericoloso e generare una dipendenza che può solo aggravare la situazione;
- evitare di ignorare il dolore: ignorare il dolore o cercare di evitare di pensarci può portare a problemi emotivi a lungo termine. Affrontare il dolore e cercare supporto è molto importante;
- non cercare di nascondere il dolore agli altri: non è necessario mascherare il proprio dolore per proteggere gli altri o per sembrare più forti; essere aperti sulla sofferenza può favorire una maggiore comprensione e supporto;
- evitare di minimizzare la propria esperienza: non lasciare che gli altri minimizzino la perdita o dicano come ci si dovrebbe sentire. Ognuno vive il lutto in modo diverso;
- non cercare risposte immediate: il lutto è un processo che richiede tempo. Non bisogna cercare risposte immediate o soluzioni per alleviare il dolore ma concedersi il tempo di elaborare la perdita;
- evitare di fare scelte drastiche: in uno stato di profondo dolore, ci si potrebbe sentire spinti a fare scelte drastiche o impulsive. Piuttosto è bene cercare di evitare decisioni importanti finché non si raggiunge uno stato mentale più stabile;
- non trascurare il benessere fisico: non bisogna trascurare la salute fisica durante il periodo di lutto. Mangiare in modo equilibrato, dormire a sufficienza e fare esercizio moderato possono contribuire al benessere generale;
- evitare il confronto con altre perdite: non confrontare la propria perdita con quella degli altri. Ogni situazione è unica e cercare di misurare il dolore che si sta vivendo con quello degli altri può essere dannoso.
Cosa si prova per la perdita di un figlio?
Generalmente, il dolore che si prova quando muore un figlio si manifesta attraverso vari aspetti.
Eccone alcuni:
- emicrania;
- ansia e panico;
- inquietudine;
- capogiri;
- tachicardia;
- forte sudorazione;
- angoscia;
- depressione.
Alcune circostanze abituali possono essere:
- disinteressarsi della propria salute e della cura di sé;
- avere problemi di sonno e/o di alimentazione;
- essere in un perenne stato confusionale e di smarrimento;
- avere difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane;
- ritrovarsi spesso a piangere improvvisamente e in maniera incontrollata.
Cosa resta dopo la morte di un figlio?
La perdita di un figlio è sicuramente un evento traumatico e difficilissimo da superare, che può lasciare numerosi strascichi anche negli anni a venire.
Ciononostante, sono diverse le persone che hanno riportato di aver acquisito nuove consapevolezze su loro stesse e il rapporto con gli altri dopo essere andate incontro a grandi cambiamenti nelle loro vite.
Ad esempio:
- avere maggiore compassione e comprensione per chi, come loro, ha subito una tale perdita;
- avere più empatia verso i problemi altrui;
- avere compreso il vero valore del tempo e della vita;
- essere maggiormente in grado di risolvere situazioni conflittuali o problemi di salute.