Il legno di sandalo è un'essenza aromatica ampiamente diffusa e apprezzata. Utilizzata fin dall'antichità per il suo intenso profumo, si distingue anche per le sue notevoli proprietà benefiche.
Andiamo alla scoperta dell'albero da cui si ricava il legno di sandalo sfruttato per creare l'olio essenziale e dei suoi utilizzi.
Alla scoperta del legno di sandalo
Il sandalo è una pianta originaria di India, Malesia, Filippine e Oceania, nota soprattutto per il suo legno, da cui si ricava un'essenza profumata molto apprezzata e diffusa in tutto il mondo.
L'albero del sandalo, o Santalum album, è una pianta sempreverde che appartiene alla famiglia delle Santalaceae e si tratta di una specie vegetale estremamente longeva (alcuni esemplari vivono, infatti, fino a cento anni) che può raggiungere i dieci metri di altezza.
Noto anche come Sandalo citrino, Mysore Sandalwood, Sandalo Mysore, l'albero del sandalo è famoso soprattutto per il suo legno profumato, che un tempo veniva utilizzato per la costruzione dei templi; dal legno si ricava anche un olio essenziale che si caratterizza per il profumo intenso.
La pianta è considerata un semiparassita perché, sebbene riesca a sopravvivere anche da sola, cresce rigogliosa soprattutto se può trarre il suo nutrimento dalle specie vegetali vicine.
A contatto con le radici delle altre piante, quelle del sandalo si inseriscono al loro interno e si espandono traendo nutrimento dalle propaggini della pianta ospitante.
Il riferimento più antico a questa essenza risale addirittura al quinto secolo a.C., quando il nome compare in riferimento ad alcuni testi vedici, mentre il nome botanico dell'albero "santalum", deriva probabilmente dal termine sanscrito candràh, che significa "bianco" o "luminoso" e fa riferimento al colore piuttosto chiaro del legno.
Attualmente si assiste a un'enorme richiesta di legno di sandalo, tanto che negli ultimi decenni ci sono stati numerosi problemi in termini di approvvigionamento e di sostenibilità delle risorse.
Da una parte i produttori cercano sempre più di sostituire il legno di sandalo vero e proprio con varietà simili, dall'altra, questo non sembra bastare.
La crescente domanda, la scarsità di alberi, le infestazioni parassitarie che danneggiano le piante e il fallimento dei progetti di riforestazione messi in atto dal governo indiano, hanno causato una situazione di estrema rarità per quanto riguarda il legno di sandalo.
In India, la pianta è soggetta a protezione statale e il governo ne ha proibito l'esportazione, a patto che il legno non provenga da piantagioni sostenibili, tuttavia non è raro assistere al fenomeno del contrabbando.
L'olio di sandalo indiano è attualmente un prodotto molto pregiato e raro, a causa della scarsità di esemplari da cui ricavare l'essenza aromatica.
Quali proprietà possiede la pianta del sandalo?
La fama della pianta di sandalo è legata soprattutto al legno che si ricava dall'albero, usato sia in ambito edile, che per ricavare un olio essenziale aromatico.
Corteccia, fusto e radici della pianta, infatti, vengono impiegate da secoli per estrarre un'essenza ricchissima di proprietà.
Per uso interno, l'olio essenziale viene consigliato per stimolare il drenaggio dei liquidi, per migliorare la digestione e la funzionalità dell'apparato gastrointestinale, nonché per apportare benessere alle vie urinarie.
Sembra, inoltre, che questo prodotto possa migliorare le difese immunitarie dell'organismo e fornire buone quantità di antiossidanti.
Il suo utilizzo in qualità di essenza è attestato in India addirittura 4.000 anni fa: esso veniva chiamato l' "albero del paradiso" perché si riteneva che la sua essenza fosse in grado di proteggere dalla presenza degli spiriti maligni, non a caso il legno di sandalo veniva bruciato in occasione di cerimonie religiose e sfruttato per creare incensi da bruciare durante la meditazione e le sessioni di yoga.
La religione induista ritiene che il legno di sandalo possa influenzare il ciclo delle rinascite e favorire un passaggio alla nuova vita più favorevole: per questo motivo i defunti venivano imbalsamati usati quest'olio essenziale e i roghi funebri coperti con il legno del sandalo.
Secondo la medicina popolare indiana, inoltre, sembra che la polvere di questo legno sia in grado di neutralizzare il veleno dei serpenti e degli scorpioni.
Il legame fra serpenti e sandalo è, per per la tradizione indiana, molto stretto, come dimostra il fatto che nel kundalini yoga si usa proprio questo legno con l'intento di favorire il risveglio dell'energia kundalini rappresentata da un serpente.
Durante il Medioevo il sandalo venne introdotto in Europa dai mercanti arabi e intorno al 1400 era già piuttosto diffuso anche nelle farmacie italiane.
Secondo il medico tedesco Adam Lonitzer, vissuto nel 1500, il sandalo era un utile rimedio contro la debolezza del cuore e per rinforzare il fegato e lo stomaco, mentre nel corso del 1800 tale l'olio essenziale veniva sfruttato per combattere la gonorrea.
I benefici del legno di sandalo secondo l'Ayurveda
Secondo l'Ayurveda, ovvero l'antica medicina tradizionale indiana, il legno di sandalo svolge un'azione calmante sul sistema nervoso, andando ad attenuare ansia, agitazione e stress; la sua essenza veniva inoltre usata per effettuare massaggi dall'azione afrodisiaca e per velocizzare la cicatrizzazione delle ferite.
La medicina ayurvedica attribuisce al legno di sandalo numerose proprietà: esso svolgerebbe un'azione rinfrescante, rilassante e astringente, in grado di lenire le infiammazioni cutanee e di liberare la mente dai troppi pensieri; il suo profumo ha un effetto calmante e permette di sciogliere le tensioni.
L'Ayurveda consiglia di usare il fumo ottenuto dalla combustione del legno di sandalo per placare situazioni di forte stress e per intervenire nel miglioramento di squilibri e blocchi emotivi.
Esso inoltre, sarebbe utile anche per trattare i disturbi causati dalla menopausa e per alleviare il fastidio provocato dalle contrazioni muscolari (non a caso viene spesso sfruttato come olio per i massaggi).
Oltre ad apportare notevoli benefici al corpo e alla mente, la tradizione indiana ritiene che l'aroma sprigionato dall'olio essenziale di sandalo possa svolgere un'azione afrodisiaca.
Il profumo che si ricava dall'albero di sandalo stimola il rilassamento e predispone all'erotismo, contribuendo a creare un'atmosfera che predispone alla sensualità.
Come utilizzare l'olio di sandalo
Il principale utilizzo dell'olio di sandalo è quello legato all'aromaterapia: caratterizzato da note speziate, legnose e fortemente aromatiche, questa essenza viene spesso usata per creare bastoncini di incenso da bruciare oppure come essenza da inserire nei diffusori per profumare l'ambiente.
Il sandalo si trova comunemente sotto forma di stick, candele profumate, prodotti per diffusori e incensi, mentre il suo olio essenziale, estremamente pregiato, si presenta di colore giallo o biancastro; più l'albero di sandalo è vecchio, più intensa l'essenza dell'olio essenziale che si riesce a ricavare.
Per ottenere i risultati migliori, è infatti necessario che la pianta abbia almeno 25 anni di età: più la specie vegetale è vecchia, infatti, più aromatico sarà l'olio essenziale che si ricava dal tronco e dalle sue radici.
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Il tipico profumo del sandalo è dovuto alla presenza degli alcoli terpenici, e in particolare del santalolo, che conferisce all'olio il risultato migliore quando di trova in una concentrazione pari al 90%, cosa che si ritrova solo negli esemplari di almeno 80 anni di età.
Importante considerare che sebbene l'olio sia utilizzato in aromaterapia per le sue proprietà rilassanti, per il miglioramento della digestione, del sistema immunitario, proprietà antiossidanti e antisettiche, le evidenze scientifiche a supporto di tali benefici interni sono limitate; dunque è importante consultare fonti affidabili e professionisti della salute prima di utilizzare l'olio essenziale per scopi medicinali.