Verbena, una pianta dalle mille proprietà

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 03 Dicembre, 2024

verbena

La verbena, o Verbena officinalis, è una pianta che si caratterizza per le sue innumerevoli proprietà benefiche. Scopriamo come e perché utilizzarla.

Quali sono le proprietà della verbena?

La verbena (Verbena officinalis) è un'erba perenne originaria dell'Europa e dell'Asia. Conosciuta anche con il nome di erba della croce, appartiene alla famiglia delle Verbenaceae e può raggiungere un'altezza di circa 60 cm.

Le sue foglie sono lucide e piuttosto coriacee, mentre i fiori, piccoli e delicati, sbocciano durante la stagione estiva. La verbena è una pianta che viene coltivata sia a scopo ornamentale che per sfruttare le sue numerose proprietà in ambito fitoterapico.

Conosciuta e utilizzata fin dall'antichità, la verbena deve la sua fama di rimedio naturale alla presenza, al suo interno, di numerosi composti. I più noti sono i glicosidi iridoidi, i flavonoidi e i triterpenoidi, i quali sembrano favorire il rilassamento mentale e svolgere un'azione antimicotica.

Gli effetti benefici della pianta sono dovuti alla presenza di:

  • iridoidi (verbenalina, verberina, verbenaloside e astatoside);
  • triterpeni;
  • eterosidi fenilpropanici:
  • oli essenziali;
  • mucillagini.

La tradizione popolare sfrutta da sempre la verbena come rimedio per sconfiggere l'ansia e lo stress, infatti la pianta veniva utilizzata per calmare i nervi e placare le convulsioni.

A questa specie vegetale vengono attribuite numerose proprietà, fra cui:

  • la capacità di intensificare il benessere delle vie respiratorie, migliorando sintomi come la tosse e l'asma; (studi al momento limitati)
  • l'azione antispastica, molto utile per sconfiggere crampi muscolari e contratture, nonché per apportare sollievo in caso si reumatismi, artrite, prurito e contusioni;
  • secondo la medicina cinese, la verbena sarebbe utile nel trattamento della dismenorrea, della malaria e degli edemi.

Possibili proprietà terapeutiche della verbena

Sebbene la ricerca scientifica non abbia ancora chiarito esattamente la presunte proprietà benefiche della verbena, la medicina popolare è solita riconoscere a questa pianta numerosi effetti terapeutici.

Alla verbena vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, galattogoghe e analgesiche, inoltre sembra che essa possa essere impiegata nei trattamenti antitumorali, ma solamente in studi in vitro o su animali.

Da alcuni studi condotti sugli animali, infatti, sembra che l'estratto di verbena sia in grado di contrastare l'attività delle cellule maligne, sebbene non si conosca ancora il meccanismo alla base del processo.

Anche l'olio essenziale che si ricava dalla pianta sembra che possa apportare numerosi benefici; sarebbe soprattutto una sostanza contenuta al suo interno, ovvero il citrale, ad attivare una serie di reazioni enzimatiche volte a ridurre la riproduzione delle cellule tumorali.

Un altro possibile utilizzo terapeutico della verbena è infine quello contro le malattie neurologiche. Sembra che l'estratto della pianta eserciti un'azione neuroprotettiva nei soggetti che soffrono di Alzheimer, tuttavia gli effettivi benefici della verbena in questo senso sono ancora oggetto di studio.

La verbena: una pianta "magica" per la tradizione popolare

Le presunte proprietà magiche della verbena sono conosciute fin dall'antichità. La pianta era considerata sacra sia dagli Egizi che dai greci e dai Romani, e proprio questi ultimi erano soliti usarla per le cerimonie sacre sacre agli dei.  

L'uso della verbena continua anche nel Medioevo, quando sembra venisse sfruttata come ingrediente magico. Essa veniva raccolta durante la notte di San Giovanni e appesa fuori dalle abitazioni con la funzione di allontanare gli spiriti maligni; altri, invece, la consideravano un rimedio efficace contro i vampiri.

La tradizione popolare attribuisce alla verbena proprietà magiche e afrodisiache, per questo essa veniva utilizzata come ingrediente negli incantesimi e durante i riti sacrificali. Molti popoli antichi la consideravano una pianta sacra e porta fortuna, infatti erano soliti macinarla e poi portarla al collo inserita all'interno di veri e propri talismani contro il malocchio e le malattie.

Verbena: a cosa serve e come utilizzarla

La verbena utilizzata come rimedio erboristico è la varietà officinalis, da confondersi con la verbena odorosa (o erba luigia) la quale viene impiegata in cucina in virtù del suo intenso aroma di limone.

La verbena che viene sfruttata in campo fitoterapico ed erboristico, invece, ha un sapore piuttosto amaro e viene lavorata per ottenere rimedi con un'azione benefica per l'organismo. La pianta si trova sotto forma di polvere, unguento o tintura, tuttavia si presta anche ad essere bevuta come tisana.

I fiori vengono spesso usati per guarnire pietanze o cocktail, mentre la medicina omeopatica è solita utilizzare la pianta per ricavarne la tintura madre o delle gocce da assumere per via orale in occasione di convulsioni e stress.

infuso-verbena

Per uso esterno la verbena è utile in caso di prurito, dal momento che svolge un'azione emolliente e lenitiva; essa favorisce inoltre il drenaggio dei liquidi e ha una leggera capacità analgesica. Per questo un tempo veniva usata nel trattamento dei calcoli renali, ma anche per combattere il mal di testa, i dolori articolari e quelli nevralgici.

L'infuso di verbena viene utilizzato per effettuare sciacqui e gargarismi utili in caso di sanguinamento gengivale, mentre la tisana viene consigliata per favorire la digestione e alleviare il fastidio causato dai crampi addominali.

Per preparare la tisana di verbena è sufficiente aggiungere cinque grammi di verbena essiccata (se ne utilizzano sia le foglie che i fiori) in 100 ml d'acqua. Si porta a bollore l'acqua e si lascia in infusione per almeno dieci minuti, prima di filtrare il composto e berlo.

Le proprietà della tisana di verbena sono numerose e comprendono un effetto antidolorifico e antispastico, fino a quello carminativo, infatti la verbena viene utilizzata spesso da chi soffre di aerofagia.

Per placare i sintomi di natura nervosa, si preferisce utilizzare la tintura madre, oppure preparare un decotto. In questo caso la pianta viene consigliata a chi ha insonnia, agitazione, tachicardia o soffre di ansia.

Infine, non si può trascurare l'utilizzo della verbena in ambito cosmetico. La pianta viene infatti inserita in numerosi cosmetici, grazie alla sua azione purificante e astringente. Con la verbena si realizzano tonici per la pelle grassa, impacchi per contrastare il gonfiore perioculare o creme contro l'acne.


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Come sfruttare la verbena per preparare rimedi naturali

Oltre al tisane e infusi, la verbena si presta ad essere sfruttata in diversi modi, così da rispondere a un'ampia gamma di bisogni. Ecco i principali:

Decotto di verbena

Il decotto di verbena si usa per alleviare il fastidio causato da mal di testa, nevralgie, sciatica, sinusite, coliche renali e alle vie respiratorie. Per prepararlo è sufficiente aggiungere 15-20 grammi di verbena essiccata in un litro d’acqua bollente. Lasciare in infusione per dieci minuti, poi filtrare e assumere lontano dai pasti.

Tintura vinosa

La tintura vinosa di verbena è un antico rimedio naturale e si prepara aggiungendo 5 grammi di pianta essiccata in 100 ml di vino bianco secco. Il composto va trasferito all'interno di un contenitore a chiusura ermetica e qui fatto riposare per almeno 5 giorni. In seguito è possibile filtrarlo e consumarne una piccola quantità prima dei pasti.

Tintura madre di verbena

La tintura madre di verbena viene usata per favorire la comparsa del ciclo mestruale, e come rimedio espettorante e rilassante sul sistema nervoso. In base alle proprie necessità è possibile aggiungere dalle 30 alle 60 gocce di tintura madre in acqua per 2- 3 volte al giorno.

La Verbena presenta delle controindicazioni?

La verbena è una pianta che non presenta particolari controindicazioni e viene ben tollerata; è comunque consigliabile chiedere consiglio al proprio medico prima di consumarla, soprattutto se ci si trova in stato di gravidanza o se si sta allattando al seno, mentre è sconsigliata ai bambini di età inferiore ai dieci anni.

Alcuni studi hanno evidenziato come l'estratto di verbena possa influenzare il benessere fetale, riducendone l'accrescimento, e stimolare le contrazioni uterine. Sembra, inoltre, che consumare verbena durante i pasti (magari sotto forma di tè o di infuso), possa diminuire l'assorbimento del ferro del 59%.

A questo proposito la verbena è sconsigliata a chi soffre di anemia o presenta carenze di ferro; secondo altre ricerche, inoltre, la verbena potrebbe interagire con alcuni farmaci e diminuirne l'effetto fluidificante.

È quindi consigliabile chiedere consiglio al proprio medico prima di assumere prodotti a base di verbena, soprattutto se si soffre di ulcera gastrica, acidità di stomaco e problemi alla tiroide.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Berton
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