Quale legame esiste tra zenzero e prostata?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 27 Giugno, 2024

Dello zenzero

Che relazione c’è tra zenzero e prostata? Lo zenzero è una radice conosciuta per le sue numerose proprietà benefiche.

Tra le tante, fin dai tempi antichi questa spezia viene utilizzata come uno tra i migliori rimedi naturali per problemi di prostata e, dunque, inserita anche come ingrediente in diversi integratori per la cura della prostatite.

Vediamo come si esprime la ricerca medica in merito alle sue proprietà, se effettivamente lo zenzero fa bene alla prostata e in quale misura.

Cos'è lo zenzero

Lo zenzero, (nome botanico: Zingiber officinalis), è una pianta erbacea originaria dell'Asia appartenente alle Zingiberaceae, ampiamente utilizzata sia in cucina che nella medicina tradizionale. 

Si tratta, infatti, di una radice contenente vitamine (A, C, E) e molti minerali (zinco, ferro, magnesio, manganese, potassio, fosforo, calcio). Proprio grazie a questo suo "contenuto", è ritenuto un antiossidante oltre a svolgere un'azione antinfiammatoria.

Proprietà dello zenzero

Lo zenzero è conosciuto da secoli per le sue proprietà, tra cui quelle:

  • Antinfiammatorie;
  • Antiossidanti;
  • Digestive;
  • Anticoagulanti;
  • Antisettiche;
  • Ipocolesterolemizzanti.

Il suo impatto sulla salute della prostata è ancora un argomento aperto. Ciò significa che non si può ancora affermare con certezza scientifica che lo zenzero agisca sulla prostata con tutti gli effetti che gli vengono riconosciuti modulando positivamente la funzionalità della ghiandola.

Ciò che emerge ed è accertato, però, sono le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

Lo zenzero fa bene alla prostata?

La prostata è una ghiandola maschile che si trova sotto la vescica e che produce il liquido prostatico, una componente dello sperma. Con l'avanzare dell'età, la prostata può ingrossarsi causando problemi urinari e, in alcuni casi, ma di solito più negli adulti, condizioni come la prostatite o, anche più gravi, come il cancro alla prostata.


Potrebbe interessarti anche:


Ecco perché è buon senso fare prevenzione con visite e controlli periodici che possano evitare eventuali complicanze.

Fatta questa premessa, entriamo nel dettaglio dello zenzero.

Azione antinfiammatoria e antiossidante

Secondo la cultura asiatica, lo zenzero fa bene alla prostata in quanto può contribuire alla neutralizzazione dei radicali liberi e svolge un'azione disinfiammante delle vie urinarie combattendo i problemi prostatici derivanti da infezioni batteriche.

Dunque, secondo la tradizione orientale, prostata e zenzero sono correlati in accezione positiva.

Secondo alcuni medici e centri di ricerca e sperimentazione, questa spezia possiede al suo interno alcune sostanze vegetali capaci di inibire l'enzima che causa lo sviluppo del tumore prostatico.

Alcune ricerche indicano che lo zenzero potrebbe aiutare a prevenire il danno ossidativo nelle cellule prostatiche, riducendo così il rischio di cancro alla prostata.

Questa proprietà viene riconosciuta agli antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi, molecole instabili che possono danneggiare le cellule e contribuire allo sviluppo della neoplasia.

Stando a quanto emerge dai loro studi, sembrerebbe che il gingerolo (composto bioattivo contenuto nella radice) sia capace di annullare l’azione dell'enzima 5-lipossigenasi, coinvolto in diverse vie metaboliche che sembrano contribuire alla patogenesi del tumore..

Uno studio sull'effetto antinfiammatorio e antiossidante dello zenzero (Fonte 2) ne approfondisce queste proprietà alla luce della prospettiva salutistica attribuita alla sua ricchezza fitochimica, ovvero all'abbondanza e alla varietà di composti chimici naturali presenti nelle piante.


Potrebbe interessarti anche:


I fitochimici sono sostanze biologicamente attive prodotte dalle piante che possono avere effetti benefici sulla salute, pur non essendo nutrienti essenziali come vitamine e minerali, per le loro proprietà tra cui quelle antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche.

Lo zenzero risulta svolgere  un forte effetto antinfiammatorio sulla ghiandola prostatica anche grazie alla presenza di componenti che minimizzano l’attività delle citochine, le molecole infiammatorie mediatrici dei processi responsabili di dolori e gonfiori alla prostata.

Altri studi hanno dimostrato come il testosterone sia l’elemento legante nella relazione tra zenzero e prostata. Alcuni elementi contenuti nella radice pare svolgano un'azione di controllo e regolarizzazione del testosterone (Fonte 1).

Sebbene esistano diverse ricerche e sperimentazioni a sostegno degli effetti benefici dello zenzero per la prostata, bisogna anche considerare la variabilità interpersonale di effettiva risposta ed efficacia nei confronti di questo approccio naturale. 

Nonostante questi potenziali benefici, le prove cliniche sull'efficacia dello zenzero nella promozione  della salute della prostata sono ancora limitate.

La maggior parte delle evidenze proviene da studi in vitro o su animali, quindi sono necessari ulteriori studi clinici sugli esseri umani per confermare questi effetti.

Lo zenzero fa male alla prostata?

Nonostante i potenziali benefici, ci sono anche alcune preoccupazioni riguardo agli effetti dello zenzero sulla prostata.

Ma più che dello zenzero, degli infusi a base di zenzero, non consigliabili, in genere, a chi soffre di problemi alla prostata. Pertanto, è sempre bene consultare il proprio medico curante per farsi rilasciare indicazioni in merito.

Una correlazione negativa tra prostata e zenzero si rifà alla teoria secondo cui   un consumo eccessivo di spezie "piccanti"  potrebbe accentuare i sintomi della prostatite, ma come anche  altre condizioni di salute sottostanti.

Se preso in quantità eccedenti le raccomandazioni , lo zenzero potrebbe generare bruciori di stomaco (noto anche come dispepsia o pirosi gastrica) e anche alle vie urinarie (disuria), soprattutto in persone che già soffrono di questi disturbi.

Li abbiamo citati prima e ora tornano sotto altra veste: lo zenzero contiene composti chiamati gingeroli e shogaoli che possono irritare il rivestimento dello stomaco se consumati in grandi quantità, portando a bruciore o reflusso acido e a irritazione del tratto urinario, causando una sensazione di bruciore durante la minzione.

Dello zanzero

A questo proposito, è bene conoscere anche quali sono i cibi consigliati per la prostata e quelli da limitare o evitare

È importante precisare che questi effetti collaterali possono verificarsi in chiunque consumi quantità eccessive di zenzero e di altre spezie e cibi piccanti, a prescindere dalla presenza o meno di problemi alla prostata.

Inoltre, questi effetti sono generalmente temporanei e si risolvono una volta che l'assunzione di zenzero viene ridotta o interrotta.

Potenziali interazioni dello zenzero con alcuni farmaci

Data la possibilità di interazioni farmacologiche (di rilevanza clinica moderata), è buona regola informare il proprio medico di tutti i farmaci e gli integratori assunti, incluso lo zenzero, per valutarne la sicurezza e la compatibilità.

Il medico potrà fornire indicazioni personalizzate basate sulle condizioni di salute individuali e sui farmaci specifici prescritti.

Sebbene le interazioni farmacologiche con lo zenzero non siano completamente documentate, sono state segnalate diverse interazioni farmacologiche che possono includere anticoagulanti come il warfarin, l'aspirina o altri fluidificanti del sangue e farmaci antidolorifici come la morfina.

È noto che questa spezia inibisce la trombossano sintetasi, un enzima coinvolto nella coagulazione del sangue.

Inoltre, è stato segnalato che lo zenzero, essendo un inibitore della glicoproteina P, può aumentare i livelli ematici di morfina.

Questa interazione è considerata di elevata rilevanza clinica, poiché può portare a effetti collaterali gravi, tra i quali distress respiratorio, sedazione profonda e coma.

Pertanto, potrebbe essere necessario evitare la combinazione di zenzero e morfina, in quanto il rischio dell'interazione potrebbe superare i potenziali benefici.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Maurizio Romano
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Una birra
Si può bere la birra scaduta? Ecco cosa devi sapere

Si può bere la birra scaduta? Ecco cosa sapere sulla scadenza della birra e su come regolarsi con la data riportata sull'etichetta. Scoprilo qui.

Papà che controlla il latte per la colazione della figlia
Il latte scaduto fa male? Ecco cosa bisogna sapere

Il latte scaduto fa male? Dipende dal tipo di latte e dalla conservazione. Ecco come regolarsi e cosa sapere per evitare effetti collaterali.