Integratori di iodio: come e perché assumerli

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 22 Febbraio, 2024

integratori iodio

Cosa sono gli integratori di iodio? Perché in alcuni casi può essere utile assumerli e quali sono le corrette modalità per farlo? Andiamo alla scoperta di tutto quello che biosgna sapere su questo argomento.

Integratori di iodio: cosa sono e a cosa servono

Lo iodio è un micronutriente che svolge un'azione essenziale per l'organismo e che, oltre a essere prodotto autonomamente dal corpo in piccole quantità, viene introdotto con l'alimentazione. 

Le linee guida consigliano un apporto giornaliero di iodio che può arrivare a 220 µg/die e 290 µg/die per alcune categorie di persone, come le donne incinte e i bambini (la dose media come riferimento a livello Europeo è di 150 µg/die) . 

Qualora il corpo non ricevesse la corretta quantità di iodio, infatti, potrebbero subentrare delle difficoltà nella produzione degli ormoni tiroidei, con una conseguente situazione di ipotiroidismo dagli esiti più o meno gravi.

Se fino a qualche tempo fa l'ipotiroidismo era una condizione abbastanza frequente, attualmente è molto più difficile riscontrare questa carenza, anche grazie all'introduzione del sale iodato, ovvero del comune sale da cucina a cui viene aggiunto dello iodio, in modo da raggiungere la dose giornaliera raccomandata. 

Il sale iodato rappresenta una scelta sempre consigliata perla iodoprofilassi; infatti esso rappresenta il metodo piú efficace ed economico per prevenire le patologie causate dalla carenza di iodio .

Lo iodio, discriminando la funzionalità tiroidea, è una sostanza fondamentale per la salute e il benessere dell'organismo, in quanto esso permette il regolare funzionamento della tiroide, per cui:

  • regola la funzionalità della tiroide;
  • contribuisce ad equilibrare il metabolismo, evitando sia l’accumulo di grasso in eccesso che la troppa magrezza;
  • regola la temperatura corporea, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca;
  • svolge un'azione depurativa dalle tossine;
  • regola il tono dell'umore;
  • contribuisce alla sintesi proteica;
  • favorisce l'assorbimento di altri minerali, come il calcio e il silicio;
  • contribuisce alla bellezza di pelle e capelli;
  • regola lo sviluppo del sistema nervoso centrale e scheletrico nella gestazione e durante l‘infanzia.

In linea generale, per la maggior parte delle persone è sufficiente utilizzare sale da cucina iodato per sopperire al fabbisogno giornaliero di questa sostanza. Per alcuni individui, tuttavia, ciò potrebbe non essere sufficiente. 

Chi soffre di ipotiroidismo, ad esempio, potrebbe trovare giovamento dall'assunzione di un integratore di iodio, così come le donne in gravidanza o che stanno allattando, in quanto questa sostanza è fondamentale nel garantire un corretto sviluppo fisico e neurologico del bambino.

Per gestire la produzione di ormoni tiroidei e limitare gli effetti di alcuni disturbi legati a questa ghiandola, vengono assunti, previo consulto medico, degli integratori alimentari. La loro formulazione è studiata per prevenire lo sviluppo di patologie più gravi, tuttavia vanno sempre usati rispettando le prescrizioni fornite dal medico, senza assumerli di propria iniziativa.

Quando assumere un integratore di iodio

L'integrazione a base di iodio è consigliata su indicazione del proprio medico qualora si verificasse un disturbo o uno squilibrio della tiroide. Le due situazioni piú comuni sono:

  • l'ipotiroidismo, ovvero quando la tiroide non produce una sufficiente quantità di ormoni tiroidei;
  • Carenze di iodio riscontrate soprattutto in situazioni fisiologiche delicate, come la gravidanza.

In genere quando si è vittime di ipotiroidismo, il corpo attua un aumento dell'ormone TSH, con l'obiettivo di incrementare la quantità di ormoni tiroidei. 

Tra le conseguenze dell'ipotiroidismo vi sono l'aumento di peso (dovuto al rallentamento del metabolismo), stanchezza, debolezza e crampi muscolari; al contrario, una quantità eccessiva di ormoni tiroidei determina conseguenze opposte, ovvero le persone soffrono di magrezza eccessiva, di iperattività, insonnia e vampate di calore

Solitamente gli integratori a base di iodio vengono prescritti dall'endocrinologo  o dal proprio medico curante, quando vi è una carenza di ormoni tiroidei.

Come assumere integratori di iodio alimentari

In commercio è possibile trovare una vasta gamma di prodotti formulati appositamente per apportare maggiori quantità di questa sostanza all'organismo, tuttavia è fondamentale che essi siano assunti solamente dopo indicazione medica. 

In farmacia è disponibile un'ampia varietà di integratori: da quelli in compressa o  sotto forma di pastiglia, passando per quelli in bustina che vanno sciolti in acqua e mescolati. La normativa che ne regola i contenuti di nutritivi sancisce che possono contenere dal 15% al 150% della dose raccomandata.

Molti fra loro, oltre allo iodio, contengono anche quantità significative di selenio, il quale rappresenta una componente fondamentale del funzionamento enzimatico, e di tirosina, ovvero un importante aminoacido che svolge un ruolo essenziale nella sintesi degli ormoni tiroidei. 

Prima di assumere un integratore a base di iodio, è importante rispettare le indicazioni del proprio medico e tenere presente che essi possono interferire con alcuni farmaci. Fra questi si segnalano:

  • medicinali per curare l'ipertensione;
  • diuretici. L'assunzione di diuretici insieme ad integratori di iodio potrebbe far aumentare in modo preoccupante il livello di potassio nel sangue;
  • farmaci antitiroidei utilizzati per curare l'ipertiroidismo;
  • farmaci usati per contrastare l'ipotiroidismo, fra cui il più famoso e comune è l'Eutirox.

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Integratori a base di iodio: quali assumere?

Esistono diverse varietà di prodotti reperibili in farmacia, a cominciare da quelli arricchiti con selenio o con tirosina. Assumere un integratore di iodio per tiroide formulato con selenio, ad esempio, può apportare benefici a tutti coloro che soffrono di patologie a danno del cuore e della arterie, inoltre questo oligoelemento gioca un ruolo essenziale nella conversione della della tiroxina e triiodotironina.

Questa particolare tipologia di integratore che combina selenio e iodio viene utilizzata anche da tutti coloro che soffrono di malattie autoimmuni della tiroide, come ad esempio la tiroide di Hashimoto, la quale può determinare la comparsa di ipotiroidismo. Inoltre, pastiglie a base di iodio e selenio possono essere impiegate anche per ridurre la presenza dei noduli tiroidei, ovvero piccole cisti localizzate alla base del collo.

Esiste, poi, un'altra categoria di integratori a base di iodio, ovvero quella che include la tirosina. Quest'ultima è un aminoacido che svolge numerose funzioni importanti per l'organismo, a cominciare dalla regolazione del tono dell'umore e dalla sintesi della melanina.

L’importante è non scegliere mai da soli questo tipo di integratori ma sempre previo consulto con il medico curante o l’endocrinologo.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Berton
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