La fecondazione in vitro è una procedura utilizzata per il trattamento di problemi di fertilità. Durante la fecondazione in vitro, gli ovociti maturi vengono recuperati dalle ovaie e fertilizzati dagli spermatozoi in laboratorio. Dopo due-tre giorni l'ovulo fecondato (embrione) viene Inserito nell'utero. Un ciclo di preparazione alla fecondazione in vitro è di circa due settimane.
La fecondazione in vitro è la forma più efficace tra le tecniche di riproduzione assistita. La procedura può essere eseguita con i propri ovociti e gli spermatozoi del partner (fecondazione omologa), ovociti di donatrice con spermatozoi del partner o viceversa, o embrioni donati (fecondazione eterologa). In alcuni casi, si potrebbe far ricorso ad una gestional carrier (una donna a cui viene impiantato un embrione nell'utero), detto anche utero in affitto, ma vietata in Italia. Le probabilità di avere un bambino sano con la fecondazione in vitro dipendono da molti fattori, come ad esempio l'età e la causa di infertilità. Inoltre, la fecondazione in vitro può essere costosa in termini di tempo e di denaro, ed invasiva. Se più di un embrione viene impiantato in utero, la fecondazione in vitro potrebbe portare ad una gravidanza multipla.
La fecondazione in vitro è una possibile opzione di trattamento per l'infertilità. A seconda della causa di infertilità, potrebbero essere scelte opzioni di trattamento meno invasive prima di tentare la fecondazione in vitro, compresi farmaci per la fertilità, per aumentare la produzione di uova (superovulazione) o l'inseminazione intrauterina (una procedura in cui gli spermatozoi vengono inseriti direttamente in utero). Spesso, la fecondazione in vitro è consigliata come trattamento primario per l'infertilità nelle donne di età superiore a 40 anni.
La fecondazione in vitro può essere un'opzione in caso di:
Le specifiche tappe di un ciclo di fecondazione in vitro comportano dei rischi potenziali, tra cui: