Per brachiterapia si intende un trattamento radiante locoregionale che si effettua non con una apparecchiatura che eroga radiazioni ionizzanti dall’esterno che attraversando il corpo raggiungono il tessuto bersaglio ma con delle sorgenti radioattive che vengono posizionate o direttamente nella neoplasia (brachiterapia interstiziale) o nella cavità di un organo (brachiterapia intracavitaria).
La brachiterapia sfrutta il principio che i livelli di radiazione decadono rapidamente allontanandosi dalla sorgente. Quindi è possibile investire con una alta dose di radiazioni i tessuti immediatamente adiacenti e risparmiare il più possibile i tessuti più lontani.
Nel tessuto neoplastico, o nelle sue vicinanze, viene introdotta la sorgente radioattiva in forma sigillata: questo è il modo in cui viene eseguita la brachiterapia. Esistono principalmente due modi per praticarla:
Essendo piuttosto invasiva, la brachiterapia non viene effettuata in tutte le strutture ospedaliere sparse sul territorio nazionale.
I materiali che vengono maggiormente impiegati per la brachiterapia sono cesio 137, iridio 192, iodio 125, palladio 103.
La brachiterapia è usata per trattare diversi tipi di cancro, tra cui:
Effetti collaterali dipendono da dove vengono posizionati gli emettitori di radiazioni. In genere sono solo effetti locoregionali irritativi.
Essendo una terapia radiante, il rischio è quello di contaminare in primis il paziente, poi il personale sanitario e i familiari e amici che vanno a salutare il proprio caro. Per questo motivo, avendo un’elevata potenza, le varie persone che sono a contatto con questo tipo di terapia devono osservare una maggiore attenzione.
Grazie alla nuova tecnologia, la seduta di brachiterapia permette di erogare l’irradiazione al paziente in un breve tempo, cercando di contenere i danni della radioattività. Appena posizionati nella sede gli applicatori endocavitari, che saranno a diretto contatto con il tumore, verrà scaricata la dose in pochi minuti.
Rimuovendo le sorgenti subito dopo, il paziente potrà tornare a casa, senza necessità di ricovero.
Se in caso contrario, il rateo di dose dovesse essere basso, l’irradiazione verrebbe erogata molto più lentamente, costringendo non solo il paziente a dover rimanere in ospedale, ma ad isolarlo in camere schermate, impedendogli di vedere la propria famiglia.
Un certo numero di tecniche vengono usate per l'inserimento dei dispositivi per la brachiterapia nei tessuti corporei. Le principali tecniche sono:
In questo caso, gli effetti potrebbe essere pesanti non solo sul fisico, ma anche sull’umore del paziente, che si vedrebbe confinato in una stanza, solo, quando invece vorrebbe il sostegno dei propri cari. Non aiuta di certo a superare il momento di sconforto.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, una volta rimossa la sorgente radioattiva, anche la radioattività scompare e non si mette in pericolo nessuno che si trovi al fianco del paziente trattato con brachiterapia.