Risposta a cura della dr.ssa Chiara Tuccilli, biologa e dottoressa di ricerca in Endocrinologia.
Buongiorno,
sono certa che l’endocrinologo che ti segue saprà indicarti la terapia più adatta, togliendoti ogni timore.
Le cure, infatti, sono sempre mirate a migliorare la qualità della vita dei pazienti, quindi, niente paura, affronterai il tuo disturbo con serenità e vedrai che andrà bene.
Per rispondere alla tua domanda, è stato suggerito un
legame tra OSAS e
ipotiroidismo, ma tale relazione sembra essere maggiormente legata all’
obesità (che si può sviluppare se non si tratta l’ipotiroidismo) più che all’ipotiroidismo di per sé.
L’
ipotiroidismo e il
gozzo tiroideo, così come la sindrome dell’
ovaio policistico e l’
acromegalia, infatti, possono essere considerati dei
fattori di rischio per le
apnee notturne, poiché l’accumulo di grasso o l’ingrossamento in sede centrale sul collo possono ostacolare la respirazione.
Inoltre, studi clinici hanno mostrato che l’
OSAS può essere associata, a sua volta, ad alterazioni metaboliche e ormonali, come l’
insulino-resistenza, il diabete mellito, l’iperattività simpato-adrenergica, la maggiore produzione di
cortisolo e l’
ipogonadismo parziale nel maschio.
In ogni caso, è necessario che lo specialista ti diagnostichi il disturbo, prima ancora di preoccuparti. La diagnosi si formula tramite
polisonnografia, un esame che si esegue durante il
sonno. Nel caso dovesse esserci un riscontro, esiste la
terapia con ventilazione continua a pressione positiva (
CPAP), efficace e sicura.
Di certo, le terapie ormonali, seguite con costanza e aderenza, possono scongiurare l’insorgere di altri disturbi complementari.
Ti auguro un grande in bocca al lupo