Dopo un intervento per ricanalizzazione, quante possibilità ci sono che il retto guarisca?

Buonasera dottori, mio padre, quasi ottantenne, 4 mesi fa ha fatto una colonscopia a causa di diarrea continua, lo strumento a 9 cm si ferma perchè non può proseguire. Clisma, esame istologico, risonanza magnetica: niente fa pensare al tumore, ma tutto porta a diagnosticare una stenosi causata dalla radioterapia che mio padre fece 30 anni fa alla prostata. Decidono di operare. L'operazione va bene, ma, a causa della durezza dei tessuti, viene confezionata una colostomia terminale e il retto viene ricucito manualmente (la suturatrice meccanica non riusciva). Scopriamo dall'esame istologico la presenza di un adenocarcinoma valutato poi a seguito di pet, tac, colonscopia (non si repertavano linfonodi) t3n0m0. Niente chemioterapia. Oggi, dopo aver fatto clisma (doloroso e con perdite di sangue) e colonscopia, mio padre viene rioperato per la ricanalizzazione. A metà intervento, il chirurgo mi chiama dicendomi che c'erano molte aderenze, che ha recuperato il retto, ma questo era molto infiammato e sanguinava appena veniva toccato, non si muoveva. Ha rimosso parecchie aderenze, inserito liquido antiaderenziale e riportato in superficie il retto. Ha deciso però di non ricanalizzare perchè troppo rischioso. A livello oncologico niente da valutare, tutto ok. È tutto ok? Cosa dobbiamo fare? Questo retto guarirà? Si parla di rioperare fra 2-3 mesi? Porgo cordiali saluti. Buona serata.