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Come curare un reflusso gastroesofageo che provoca un fastidio alla gola?

Gentile dottore, ho 29 anni, peso 50 kg e sono alta 160 cm. Sto passando un periodo di forte stress per problemi di salute in famiglia e sono 2 mesi che accuso un fastidio alla gola e fatico a parlare, come se sforzassi le corde vocali. Ho fatto una visita dall'otorinolaringoiatra, il quale ha eseguito una laringoscopia indiretta con specchietto. Dalla visita, ha riscontrato un leggero reflusso gastroesofageo e, a detta sua, le corde vocali non si chiudono del tutto come dovrebbero, ma io prima non ho mai avuto problemi. Mi ha prescritto Fluimucil per 7 giorni (che ho preso solo per 4 perché mi creava fastidi allo stomaco) e Gastrotuss per 2 mesi, ma non mi sta dando grandi risultati, ormai ho quasi finito la bottiglia. Oltretutto, ogni tanto avverto un dolore sotto le costole sinistre, proprio vicino allo sterno, penso sempre al cuore o qualcosa che non va ai polmoni. Può essere un problema legato ai polmoni o alla cervicale visto che ne soffro spesso? Cosa dovrei fare? Una visita endoscopica perché magari la laringoscopia indiretta non é sufficiente per vedere tutto? La ringrazio in anticipo.

Risposta

Signora,
fermati con gli esami, quell'otorinolaringoiatra ha visto anche l'imperfetta chiusura delle tue corde vocali, non occorre aggiungere altri esami, ma agire sulla terapia.

I legami tra stress emotivi e apparato respiratorio li valuto e li pubblico ormai da quasi 30 anni, sono netti e hanno terapia efficace.

Fluimucil diede dei disturbi gastrici anche al sottoscritto, quando non guariva una mia laringite catarrale dopo un mese (risolta in 48 ore con terapia fortunata di un medico omeopata), non lo riprendere anche se è l'unico anticatarrale chimico ad avere qualche efficacia (gli altri sono pari al placebo da studio internazionale, restano in commercio per la discreta azione come placebo).

La sindrome da stress in fase iniziale produce i disturbi che lamenti, anche i dolori ai muscoli del torace. Sarebbe ideale associare per te il rilassamento del training autogeno di base (in gruppo è meglio, solo 7-8 sedute ogni settimana ha benefici superiori a quello individuale, impegna molto il medico psicologo e richiede sala ampia per gruppi, raramente disponibile), ad una fitogemmoterapia (impiego di embrioni vegetali) da personalizzare, gemme delle piante come tiglio (tomentosa) e ficus, carica riequilibrano l'asse corteccia- ipotalamo- corpo, il secondo mirato sull'acidità gastrica.

Associati ad oligoelementi essenziali neuroregolatori, risolvono queste forme in tempo breve, dopo 2 mesi quasi sempre si ottiene la risoluzione.

Se non trovi training autogeno collettivo (o simile) occorre qualcosa che rilassi, anche alcune attività sportive anti stress (zumba ideale, migliora la biochimica corporea di queste situazioni).

I polmoni non danno dolore (dovrebbe esserci pleurite con ben altri sintomi).
Risposta a cura di
Dr. Ezio Marchegiani Medico Chirurgo
Dr. Ezio Marchegiani
foniatraomeopata
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