Negli ultimi 30 anni, ci sono stati molti studi che hanno tentato di quantificare, su modelli probabilistici, il numero di tumori causati dall’esposizione a raggi X a scopo diagnostico, giungendo a stime anche del doppio rispetto al rischio indotto dalla radiazione naturale.
Si tratta però di stime: da un lato, l’organismo può riparare i danni genetici, dall’altro, la cura della malattia immediata è più importante della possibile malattia futura.