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Cosa fare per dei problemi post colangite?

Buongiorno, 
il mio fidanzato ha subito a marzo 2012 un intervento di colecistectomia laparoscopica. A seguito dell’intervento, rimanevano ancora alterati i valori della bilirubina e della fosfatasi e ci è voluto un po’ di tempo affinchè tornassero nei range della norma. Ci sono state anche delle complicanze post operatorie che hanno necessitato una colangio rm ed anche una ercp, in quanto sospettavano che ci fossero dei frammenti di calcoli nel coledoco. L’ercp per fortuna non ha dato complicanze, vista la pericolosità dell’esame e l’esito è stato la presenza di fanghi biliari, ma non calcoli. Mesi fa, durante una vista di controllo, aveva lamentato qualche piccolo fastidio nella zona dove stava la cistifellea e il dottore gli aveva confermato che questi piccoli fastidi erano normali e tipici di tutti i colecistectomizzati e che avrebbe dovuto imparare a conviverci senza preoccuparsi. Ad oggi, le analisi del sangue mostrano valori epatici tornati nella norma; gli unici valori ancora alti sono trigliceridi e colesterolo, come sono sempre stati anche in passato, quindi non credo siano collegabili in qualche modo all’intervento subito. Per completare i controlli periodici, si è sottoposto anche ad ecografia. Da questo esame, hanno riscontrato qualcosa alle vie biliari e hanno consigliato un’altra colangio rm. Questo è l’esito: "esiti di colecistectomia non dilatazione delle vie biliari intraepatiche che presentano aspetto e morfologia irregolari per la presenza di aree focali substenotiche come da esiti di colangite. Coledoco regolare di calibro e decorso senza evidenza di difetti di riempimento endoluminali. Dotto di Wirsung regolare." Ha mostrato questo esito ad un gastroenterologo, il suo responso è stato il seguente: "le vie biliari si sarebbero ormai irrimediabilmente ristrette a causa della colangite che ci dovrebbe essere stata nel periodo pre e post intervento", quando magari qualche piccolo frammento di calcoli è finito nei dotti biliari e queste “lesioni” si vedono ancora oggi dalla colangio rm; non si può fare nulla in proposito senonchè assumere preventivamente una dose massiccia di acido ursodesossicolico (lui prendeva in genere un dosaggio di 450 mg /giorno e il dottore ha consigliato di raddoppiare la dose con una compressa al mattino ed una alla sera in quanto ha un peso corporeo di circa 95 kg) al fine di fluidificare la bile il più possibile per evitare la formazione di futuri calcoli biliari che sarebbero da scongiurare. Se si formassero, che complicazioni ci sarebbero? In più ha consigliato l’assunzione di Rociverina. Sono giusti secondo lei questi accorgimenti? L’acido ursodesossicolico dovrebbe prenderlo a vita? Dovremmo consultare un altro epatologo per una visita approfondita? Cosa ci consiglia? 

Grazie anticipatamente

Risposta

Salve,
se la terapia medica è risolutiva, ossia consente una buona qualità di vita, mi fermerei qui.

In caso contrario, valuterei la possibilità di una dilatazione delle vie biliari intraepatiche (non sempre tecnicamente possibile), mediante radiologia interventistica.

Esistono degli interventi chirurgici che si propongono di risolvere il problema mediante resezione dei segmenti epatici sede delle stenosi biliari e plastiche duttali settoriali.

Ogni scelta deve essere calibrata sulla reale entità del problema.

Cordialità

Risposta a cura di
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