C'è un'alternativa alla stecca in caso di frattura al 3° medio distale della falange del piede?
Buongiorno,
sono ormai 26 giorni che ho il piede steccato e fasciato per una frattura al 3° medio - distale della falange prossimale, con coinvolgimento della superficie articolare. Venerdì ho la visita di controllo con radiografia, ma il dolore non scompare e a leggera pressione sull'alluce il dolore è forte. C'è un altro modo diverso dalla stecca per risolvere la frattura? Magari dandomi modo di deambulare, grazie.
sono ormai 26 giorni che ho il piede steccato e fasciato per una frattura al 3° medio - distale della falange prossimale, con coinvolgimento della superficie articolare. Venerdì ho la visita di controllo con radiografia, ma il dolore non scompare e a leggera pressione sull'alluce il dolore è forte. C'è un altro modo diverso dalla stecca per risolvere la frattura? Magari dandomi modo di deambulare, grazie.
Risposta
Salve,
la fasciatura è necessaria per permettere ai monconi articolari di muoversi meno possibile, il che aumenterebbe anche durante il cammino. Il dolore è una risposta a doppio canale, sia del cervello, che allerta per interrompere il movimento o la pressione della parte, sia delle terminazioni nervose presenti intorno al tessuto lesionato/fratturato.
Pazientare che la frattura si risolva autonomamente è l'unico modo per essere sicuri che non rimarranno conseguenze nel tempo.
Successivamente, verranno utilizzati dei tutori o delle fasciature più leggere, quando si avrà la sicurezza che le ossa non si spostino.
Ci sono casi, anche dopo 30 giorni, in cui l'osso mostra un ritardo di consolidazione, per cui andrà valutata come via alternativa la chirurgia, per stabilizzare la rima di frattura e permettere all'osso di ricrearsi correttamente.
Saluti
la fasciatura è necessaria per permettere ai monconi articolari di muoversi meno possibile, il che aumenterebbe anche durante il cammino. Il dolore è una risposta a doppio canale, sia del cervello, che allerta per interrompere il movimento o la pressione della parte, sia delle terminazioni nervose presenti intorno al tessuto lesionato/fratturato.
Pazientare che la frattura si risolva autonomamente è l'unico modo per essere sicuri che non rimarranno conseguenze nel tempo.
Successivamente, verranno utilizzati dei tutori o delle fasciature più leggere, quando si avrà la sicurezza che le ossa non si spostino.
Ci sono casi, anche dopo 30 giorni, in cui l'osso mostra un ritardo di consolidazione, per cui andrà valutata come via alternativa la chirurgia, per stabilizzare la rima di frattura e permettere all'osso di ricrearsi correttamente.
Saluti
Dr. Daniele Barillà
fisioterapista
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