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Cosa fare in caso di piastrinopenia?

Salve,
mio papà (età 75 anni, peso 64 kg, h 1,75 mt con problemi di tumori alla prostata trattata alcuni anni fa con radioterapia e brachiterapia e psa ora stabile) è stato ricoverato 8 giorni fa, dopo una seconda fibrillazione cardiaca per prepararsi alla sostituzione della valvola aortica malformata. Due iniezioni di Eparina hanno comportato una severa piastrinopenia, che lo ha portato 2 giorni fa a 23.000 piastrine e ieri a 22.000, con uno stato di malessere psicofisico e dolori diffusi al punto da muoversi a malapena. I medici ritengono di lasciare decorrere la cosa senza particolari interventi o somministrazioni di farmaci, osservando solo riposo e nutrizione (anche se mangia molto poco). Ritiene la scelta corretta? Ho letto che Eparina standard viene estratta dalla mucosa intestinale di suino, ritenete quindi che la scelta di sostituire il ventricolo con uno suino (anzichè l'utilizzo di un ventricolo meccanico) possa non essere tollerata del paziente? 

Grazie

Risposta

Buongiorno,
la soglia trasfusionale attualmente raccomandata è di 10000 PLT/ul nei pazienti clinicamente stabili, quindi, non vi erano indicazioni alla trasfusione.

A parte sospendere immediatamente l'Eparina, non doveva essere fatto nient'altro.

La piastrinopenia, per l'Eparina, è dovuta ad una reazione autoimmune tra la molecola e le piastrine, non è coinvolta la produzione della stessa.

A 75 anni credo che qualunque chirurgo consigli l'impianto di una valvola biologica e non meccanica (nel secondo caso, è prevista anticoagulazione con Coumadin a vita).

Cordiali saluti
Risposta a cura di
Dr. Lorenzo Del Pesce Medico Chirurgo
Dr. Lorenzo Del Pesce
cardiologo
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