Come mai si continua ad avvertire dolore nel punto in cui è stato estratto un dente?
Buongiorno, ho 47, combatto con i miei denti da quando ero adolescente in quanto, pur esteticamente perfetti e bianchissimi, sono molto fragili e tendono a cariarsi con una facilità che non auguro a nessuno. Ho un‘igiene dentale impeccabile, ma questo non serve a granché. La primavera scorsa, ho subito la devitalizzazione degli ultimi molari in basso e in alto, a sinistra, non ho i denti del giudizio. Le devitalizzazioni si sono rese necessarie in quanto, curate entrambe le carie presenti, il dolore non passava e il dentista ha ritenuto di dover procedere in tale senso. Le devitalizzazioni sono state molto dolorose, con diverse sedute e tante anestesie locali, perché avvertivo dolore durante il trattamento canalare. La situazione sembrava essere migliorata a conclusione di questi interventi, poi il 7° superiore ha ripreso a farmi male nonostante la devitalizzazione, seguito di lì a poco dal 7° inferiore. Avevo fastidio alla masticazione, a volte il dolore era spontaneo, ma è diventato preoccupante con la comparsa delle prime parestesie. Radiograficamente le devitalizzazioni erano ben riuscite e la cosa mi è stata confermata da altri odontoiatri consultati per conferma. Le parestesie comprendevano metà lingua (a sinistra) con formicolio, intorpidimento, sensazione di puntura di spilli, pressione in corrispondenza dei denti trattati. Ho fatto risonanza magnetica dell’encefalo con analisi del decorso del trigemino che ha escluso cose ben più serie. Tutto nella norma. In autunno, il dentista mi ha estratto il 7° superiore che mi dava il tormento. Successivamente, mi ha ritrattato i canali del 7° inferiore. Le parestesie non sono cessate nonostante l’assunzione di montagne di vitamina b e di neurotrofici. Ho fatto tac in corrispondenza dei 2 denti: tutto nella norma. Sono andata dal neurologo che mi ha prescritto il Lyrica, un antiepilettico, che ho preso per 3 mesi arrivando al dosaggio massimo sopportato dal mio fisico, ma le parestesie e l’indolenzimento, la sensazione di pressione non si sono affievolite. Ho sofferto molto gli effetti collaterali di quel tipo di farmaco. Ho avuto periodi in cui sembrava che la situazione stesse migliorando, ma poi tornava ad acutizzarsi. Attualmente, non prendo alcun tipo di farmaco. Ho dolore lì dove il dente mi è stato estratto come se fosse ancora presente. Inizialmente non riconoscevo il gusto salato, ma fortunatamente non ho più questi problemi, riesco a parlare serenamente e la lingua non si gonfia. Grazie.
Risposta
Purtroppo, questo genere di complicanza è possibile in una percentuale riportata in letteratura scientifica a prescindere e non dipendentemente dall'abilità o meno dell’operatore nell’eseguire l’anestesia tronculare, come la serie di esami e di consulti ha già chiarito.
Se c'è una certa remissione, puoi sperare che la sintomatologia si attenui.
Risposta a cura di
Risposte simili
Sbiancamento dentale: meglio con il laser o con i gel sbiancanti?
Nella tua scelta devi tenere conto che lo sbiancamento col laser non è fatto dal laser in se, bensì avviene per mezzo dalle sostanze sbiancanti...
Faccette in ceramica: quando sono consigliate?
Le faccette in ceramica sono consigliate quando esiste ancora una buona struttura dentale di supporto ed i problemi si limitano alla zona anteriore del dente....
Altre risposte di questo specialista
Addormentamento denti: è normale con il bite?
Non lo mettere più.Fai presente il tuo problema, specificando al tuo curante cosa ti impedisce di indossare il bite e rivendicando una modifica che ti...
Candidosi orale: come trattarla?
Troppo vaghi i sintomi. Bisogna osservare, palpare, ascoltare il paziente, magari prescrivere esami. Anche gli esami del sangue potrebbero non bastare, nel senso che...
Vedi tutte