Quali sono le controindicazioni di una profilassi contro un'infezione tubercolare latente?
Buongiorno, ho 39 anni e, da quasi un anno, dopo un'influenza magari non curata bene, mi sto trascinando una febbre, che da averla tutti i giorni sono arrivata ad avere solo qualche lineetta sporadica nell'arco della settimana. Non sto male, se non un po' di stanchezza. Ho fatto un sacco di esami del sangue, tutti negativi, fino a che una dottoressa non mi dice di fare il test della tubercolina. Mantoux positivo ed rx negativa. Lo pneumologo mi stava mandando a casa dicendomi che ero entrata in contatto col bacillo, ma che non ero infettiva. Gli ho detto che la mia dottoressa mi aveva prescritto anche il Quantiferon che poi è risultato positivo >10. Alla fine di tutto, mi hanno diagnosticato infezione tubercolare latente, no tubercolosi in atto. Mi hanno prescritto la profilassi di 6 mesi di Nicozid. Sono in ansia per le controindicazioni, per gli effetti che può avere, soprattutto se uno ha l'infezione tubercolare latente avrebbe solo il 90% di possibilità di sviluppare la malattia, a meno che non si abbassino le difese immunitarie per altro motivo. Io non so se rischio di ammalarmi di altro facendo questa profilassi che sembrerebbe anche una "chemioprofilassi". Attendo un vostro parere. Grazie e saluti.
Risposta
Gentilissima paziente,
la
tubercolosi latente è quella condizione clinica per cui un organismo viene infettato dai
bacilli, ma il
sistema immunitario riesce a bloccarli all'interno di
granulomi polmonari. Si tratta di uno stato quiescente che può durare mesi, anni o per sempre: la malattia può svilupparsi solo in caso di grave riduzione delle difese immunitarie.
La
chemioprofilassi, cioè la prevenzione con utilizzo di farmaci, ha lo scopo di distruggere i
batteri attualmente inattivi, annullando il rischio di future evoluzioni della patologia nella pericolosissima forma attiva. In genere, la profilassi dura 9 mesi. Gli effetti collaterali sono possibili e proprio per questo bisogna essere sotto stretto controllo clinico ed ematochimico.
Cordiali saluti
Risposta a cura di
Dr. Antonio Giulio Piacenza
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