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Come intervenire in caso di frattura della clavicola?

Salve,
ho subito la frattura della clavicola scomposta (04-10-2013). Sono stato in ospedale 12 giorni e, nel frattempo, sono stati fatti gli accertamenti. Alcuni medici mi hanno consigliato di venir trattato con una terapia conservativa attraverso l'utilizzo di un tutore. Il 12° giorno mi viene comunicato che il primario ha deciso per l'intervento descrivendomi la caratteristica. In base alle informazioni prima ricevute, avevo già consolidato l'idea del non intervento e quindi chiedevo qual era la differenza tra il trattamento conservativo e quello chirurgico considerando che sono un insegnante di educazione fisica praticante sport. Mi si confermava che il trattamento conservativo allungava solo i tempi di recupero conservando le funzioni ed evitando le complicazioni di un intervento e di un'evidente cicatrice. Fui chiamato poi a colloquio dal primario il quale mi confermava quanto già detto dalla collega e che in un mese avrei tranquillamente recuperato, pertanto venivo dimesso il giorno stesso. La settimana dopo, mi reco alla visita ambulatoriale ortopedica per il polso ed il medico di turno mi informa che manca il radiologo, ma nel frattempo vede la lastra della frattura della mia clavicola e mi dice che ho appena il 15% di recupero, prescrivendomi una nuova lastra e di ritornare a visita dopo 3 giorni. Ritorno a visita e trovo un medico diverso (ex primario di ortopedia) e, senza fare nessun accenno alla diagnosi del medico precedente, gli faccio vedere le nuove lastre. Mi dice il contrario del medico precedente, confermando la terapia conservativa, che l'intervento comporta delle serie complicazioni, di non vedere più le lastre e di ritornare a nuovo controllo. In questo momento ho incertezza, confusione, sfiducia. Mi sembra di osservare tra i medici una filosofia di pensiero diversa ed io non ho sufficienti elementi per valutare quale di esse sposare. Gradirei sapere qual è il suo pensiero e il suo consiglio. 

Grazie

Risposta

Salve,
la tipologia di trattamento (conservativo VS chirurgico) di una frattura di clavicola, come penso avrai oramai capito, dipende, tra l'altro, soprattutto dal grado di scomposizione.

A dispetto delle immagini, un occhio non esperto può rimanere turbato dalla "distanza" tra i due monconi ossei e quindi esprimere un giudizio personalissimo di preoccupazione.

Ciò non significa assolutamente che la frattura non possa guarire spontaneamente.

Ci sono certo delle situazioni in cui il grado di scomposizione è così elevato da poter lasciare presagire una difficoltà di guarigione della frattura, e pertanto porre un'indicazione chirurgica, ma anche nel caso in cui ciò venga osservato a distanza, il problema è affrontabile con un intervento successivo.

Nella guarigione spontanea, certo, si allungano di più i periodi di guarigione e può rimanere un'alterazione del profilo della clavicola in maniera permanente, ma che difficilmente può incidere sulla funzione della spalla (rimane un minimo problema estetico).

Se nella peggiore delle ipotesi questa frattura dovesse esitare in una patologia dello stato di guarigione della frattura stessa (pseudoartrosi) e cioè il blocco dei sistemi di guarigione, anche questa evenienza può essere trattata chirurgicamente con diverse tecniche chirurgiche.

Pertanto, mi sento di rassicurarti assolutamente sulla futura guarigione della tua frattura, ed anche se pareri differenti vengono espressi, la guarigione di una frattura della clavicola, anche se complicata, si può risolvere.

L'unico svantaggio è l'attesa della guarigione che, in tal modo, si allunga di molto, anche di diversi mesi.

Fondamentali rimangono i controlli ravvicinati nel tempo e la stimolazione dei processi di guarigione tramite, magari, l'utilizzo di campi magnetici pulsati.

Saluti
Risposta a cura di
Dr. Giorgio Rotundo Medico Chirurgo
Dr. Giorgio Rotundo
chirurgo della spallamedico legale
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