Buongiorno,
l'ecg (
elettrocardiogramma) è un esame di routine prima di qualsiasi intervento, perchè permette di verificare che il tuo
cuore non abbia problemi e può tollerare sia l'
anestesia che lo stress dell'intervento.
È una metodica vecchia di un secolo, ma tutt'ora attuale, che consiste nell'appoggiare delle piccole piastre metalliche, dette
elettrodi, ai polsi, alle caviglie e anche sul petto, per registrare l'attività elettrica del cuore.
È indolore ed innocuo e dura pochi minuti.
È il tracciato ottenuto mediante l'elettrocardiografo.
Consente di rappresentare graficamente l'
attività elettrica cardiaca durante la fase di contrazione (
sistole) e di rilasciamento (
diastole) degli atri e dei ventricoli.
Il principio che sta alla base dell'elettrocardiogramma è il seguente: le contrazioni muscolari si accompagnano a variazioni elettriche che vengono denominate
depolarizzazioni; tali depolarizzazioni possono appunto essere registrate grazie agli elettrodi che vengono applicati sulla superficie corporea.
La registrazione è resa possibile dal fatto che i liquidi interstiziali del corpo sono in grado di condurre elettricità. Il tuo medico può anche comprendere la posizione del cuore nel torace, se il volume e l'orientamento sono normali e ovviamente se il tuo cuore è in salute.
I dati più rilevanti appaiono quando il cuore presenta delle patologie perché il tracciato risulta variato in molte derivazioni rendendo possibili le cure adeguate.
Non sempre l'elettrocardiogramma è in grado di rilevare le patologie a riposo: in alcuni casi, il tuo specialista potrebbe aver bisogno di dati ulteriori per poter fare diagnosi di una patologia come l'
infarto o l'
angina.
I dati dell’ECG vengono infatti spesso messi in relazione a prelievi del sangue ripetuti nel tempo, una visita clinica e un
ecocardiogramma.
La metodica dell’ECG prevede l’esecuzione a riposo, ma esiste anche l’ ECG dinamico o l'
holter che permette l’esecuzione in condizioni di movimento e pertanto da dati più predittivi in caso di patologie poco evidenti quando si sta fermi.
Capisco bene il tuo timore dell'intervento, è legittimo e comprensibile.
Non hai ragione di vergognartene.
Un buon
chirurgo ci deve prestare attenzione e rispettarlo: è l'eredità di secoli di persistenza di un rapporto asimmetrico tra paziente e medico e un buon medico deve chiarire che la persona più importante in sala operatoria non è il chirurgo, ma il malato.
In modo più prosaico, poche gocce di
sedativo rendono le cose più serene.
Saluti