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Come si interpreta l'ecodoppler alla vena della caviglia di un uomo di 55 anni?

Salve, la contatto per un parere riguardo una problematica venosa che ha mio padre 55 anni. Presenta una grande macchia rossa-violacea alla caviglia, 2 anni fa era un'ulcera, oggi invece c'è questa macchia dove il tessuto è leggermente più duro, ma non gli comporta nessun dolore. Finora, abbiamo sentito 2 pareri un po’ contrastanti. Ha fatto un ecodoppler che ha riportato il seguente referto: “insufficienza venosa cronica allo stadio c4 con dermoipodermite da stasi al 3° inferiore laterale di gamba rifornita da varice antero-laterale della safena interna con discromia. All’esame ecodopppler, insufficienza della safena interna sinistra con calibro medio alla coscia di 7,5-8 mm e 10 mm alla crosse con reflusso al Valsalva sulla valvola terminale. Si consiglia in attesa di ablazione della safena e delle varici, Gentalyn beta locale per 3 volte, benda elastica a trazione forte, Venoven forte”. Questo è il parere di un professore. Oggi siamo andati a sentire un altro parere e ci hanno detto che vicino alla safena c'è una vena molto ingrossata e di intervenire con un laser endovenoso per bruciare questa vena ingrossata, poi asportare la safena, ma solo il tratto dal ginocchio in giù. Puó darmi un suo parere? La ringrazio in anticipo.

Risposta

La condizione che descrivi è quella di un'insufficienza venosa inveterata che ha dato luogo a complicazioni cutanee (dermatite ulcerativa, dermoipodermite).

In assenza di controindicazioni, la terapia chirurgica è indicata. La metodica più indicata e l'estensione della procedura possono essere vagliate solo sulla base di un'appropriata pianificazione clinica ed ecografica.

Delle due valutazioni che ci proponi, la prima, con i limiti di una valutazione a distanza, sembrerebbe la più appropriata.

Di varici (o in generale di insufficienza venosa) non si muore. È vero però che si può vivere male, con gambe stanche e pesanti, varici antiestetiche, crampi notturni, gonfiore, fino ad arrivare alle fasi più avanzate quando comincia a scurirsi la pelle, con pizzicore e prurito, e via via fino alla comparsa delle ulcere (nei casi più gravi).

Operare le vene delle gambe è sempre possibile (ho trattato una paziente di 87 anni per delle ulcere), ma deve valere la pena, in senso di qualità di vita, per il paziente.
Risposta a cura di
Dr. Lucio Piscitelli Medico Chirurgo
Dr. Lucio Piscitelli
chirurgo vascolare
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