- ridurre il consumo di zuccheri semplici
- ridurre il consumo di grassi saturi
- incrementare il consumo di fibra
- non saltare mai la colazione
- tendere a consumare i carboidrati nella prima parte della giornata, mentre nel pomeriggio e cena, utile solo alimentazione con proteine + verdura e olio extra vergine di oliva (no frutta, no legumi, no formaggi, no patate e mais, no dolci e alcolici di ogni tipo)
- evitare periodi di digiuno prolungato
- suddividere equamente, nei 3 pasti del mattino (colazione, spuntino, pranzo), la quota totale di carboidrati complessi (pane, pasta, riso, fette biscottate) che comunque non devono essere di libero accesso
- nel pomeriggio e sera, spuntino e cena tendenzialmente proteiche con verdure
- evitare i cibi difficilmente masticabili come, ad esempio, i semi oleosi (noci, nocciole, mandorle, pistacchi, pinoli, arachidi, sesamo, semi di papavero)
- evitare i cibi contenenti porzioni non digeribili quali la buccia ed i semi interni (pomodoro, melanzane, fichi, cetrioli, kiwi, anguria, uva, melograno)
- apporto di acqua che corrisponde almeno alla quota suggerita per un soggetto sano (1 ml per kcal assunta), del quale una buona parte durante il pasto
- aumentare la percentuale di fibre solubili a discapito di quelle insolubili; alcune fibre solubili, come ad esempio l'inulina, esercitano anche un azione prebiotica molto importante
Per quanto riguarda la
diverticolosi, la causa dello sviluppo di questa malattia non è del tutto nota, non esiste una lista certa di alimenti da evitare. Tuttavia, molte indicazioni sono concordi nel ridurre al minimo il consumo di alcuni cibi. Delle ricerche hanno evidenziato che gli alimenti ad alto contenuto di FODMAP (
oligosaccaridi fermentabili,
disaccaridi,
monosaccaridi e polioli) possono causare un aumento dell’intensità dei disturbi.
Alcuni esempi di alimenti ricchi di FODMAP:
- alcuni frutti, come mele, pere e prugne
- latticini, come latte, yogurt e gelato
- fagioli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles
- cipolle e aglio
Anche una dieta troppo ricca di fibre derivanti da: legumi come fagioli, ceci e lenticchie, riso integrale, quinoa, avena, amaranto, farro e bulgur; frutta e verdura; può, in caso di infiammazione dei diverticoli, causare un peggioramento dei sintomi.
Nel corso di un attacco acuto, si potrebbe suggerire una dieta povera di fibre o una dieta liquida per alleviare i sintomi.