Buongiorno,
innanzitutto, è necessario un chiarimento. Parlando di
dislessia è opportuno distinguere le due forme: la
dislessia evolutiva e la
dislessia acquisita.
La
dislessia evolutiva insorge fin dall’infanzia, si può effettuare diagnosi al termine della classe seconda elementare e si presenta proprio come una difficoltà nell’acquisizione delle abilità di letto, scrittura. In particolare, il bambino non riesce a fissare la corrispondenza suono-grafema e quindi non riesce ad automatizzare il processo di lettura che risulta sempre molto lento, richiede un alto dispendio di energie attentive ed è caratterizzata da diversi errori, tra i più comuni l’inversione di lettere simili o speculari come a/e, b/d, p/q.
Questo tipo di dislessia si pensa sia dovuta a cause congenite e quasi sempre le conseguenze si estendono a tutto il sistema di letto, scrittura, anche di numeri. È molto frequente quindi che il problema non sia solo nella lettura, ma anche nella scrittura o nell’area matematica. Se la diagnosi è stata fatta da adulti o addirittura in età avanzata è fondamentale capire se si tratta di un disturbo da sempre presente, quindi probabilmente una dislessia di tipo evolutivo, già presente dall’infanzia che non è stata trattata o se si tratta invece, come molto più frequentemente accade soprattutto per gli anziani, di
dislessia acquisita.
La
dislessia acquisita è causata da un evento traumatico o patologico che ha causato il deficit: il soggetto, che da normodotato possedeva già le abilità di letto, scrittura, inizia a compiere degli errori come conseguenza di uno specifico evento esterno che ha causato problemi nella
transcodifica. La disabilità può quindi essere associata ad una lesione che danneggia capacità già apprese, come appunto quella di transcodifica.
Non necessariamente si deve pensare ad eventi traumatici ben evidenti, come un
ictus importante o un trauma cranico che hanno lasciato segni visibili a tutti. A volte, si può trattare di una piccola lesione che però può provocare conseguenze anche molto circoscritte. Inoltre, la dislessia acquisita si manifesta anche tardivamente, in età avanzata, causata dall’
invecchiamento dei tessuti cerebrali o dell’
apparato vascolare.
Il
trattamento della dislessia evolutiva non potrà mirare al recupero della funzione che non è mai stata appresa, ma all’apprendimento di strategie compensative che possono permettere di rendere il processo di lettura efficace (cioè comprendere il testo scritto) anche se non efficiente (anche quindi se la velocità e la correttezza sono deficitarie).
Il
trattamento della dislessia acquisita, quando possibile, consiste semplicemente nel recuperare abilità già acquisite e ampiamente utilizzate dal soggetto nel passato.