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Quali sono le patologie che permettono il riconoscimento di un assegno di accompagnamento?

Mia moglie è affetta da adenocarcinoma al pancreas, operata, resezione radicale della testa del pancreas, le sono stati tolti il duodeno e la cistifellea. Sei mesi di chemioterapia sperimentale: Gemcitabina e Abraxane, scrivo senza l'ausilio della documentazione medica. Dopo l'intervento, il periodo post operatorio è stato impegnativo per la ripresa, 50 giorni in ospedale con complicazioni per una broncopolmonite nosocomiale e problematiche gastrointestinali che, a distanza di 2 anni e mezzo, non sono stati superati. Ha perso 23 kg e ne ha recuperati solo 3. Oggi, ha instabilità nella deambulazione, pressione bassa, vertigini, incontinenza fecale, diverticolite, aneurisma sacciforme dell'arteria splenica. Com'è possibile non riconoscere l'assegno di accompagnamento a chi soffre di tutto ciò? Attendo una vostra opinione in merito. Grazie.

Risposta

Sembra veramente incredibile che non sia stata concessa. L'indennità di accompagnamento dovrebbe essere riconosciuta perchè immagino la signora abbia l'incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita e la Cassazione più volte si è espressa indicando con tale definizione non solo l'incapacità di mangiare, lavarsi, vestirsi, ma anche l'impossibilità di prelevare il denaro con il bancomat, la difficoltà di provvedere a sè stessa da sola.

La legge può essere letta e interpretata con diversi occhi e sensi. Per tutto ciò, la consulenza medicolegale ha il suo valore, poichè l'eventuale CTU spesso non ha la sensibilità clinica per comprendere la sofferenza e il disagio e deve essere condotto per mano nella lettura fra le righe anche dello spirito del legislatore, spesso più lungimirante di chi lo rappresenta su campo.

Cordialità
Risposta a cura di
Dr. Marcello Lorello Medico Chirurgo
Dr. Marcello Lorello
medico legalemedico di Medicina interna
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