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Come comportarsi con persone colpite da demenza senile?

Mi rivolgo a voi specialisti geriatri della demenza senile: da un mese circa faccio volontariato presso una casa di riposo per anziani e tra tutti i pazienti mi sono affezionata in particolar modo ad una signora che è proprio affetta da demenza senile, precisamente da demenza senile vasco-temporale ora in fase terminale (così mi ha detto la coordinatrice della struttura, non so se è esatto il nome). Vorrei avere un quadro generale delle caratteristiche di tale patologia e secondariamente, se possibile vorrei porre una domanda: la coordinatrice mi ha sempre ribadito che la signora non è in grado di riconoscermi perché ha perso la memoria a breve termine ed è incapace di riconoscere perfino il figlio, essendo ormai a uno stadio avanzato della malattia; tuttavia tale signora ha sempre manifestato comportamenti estremamente affettuosi con me e mi ha detto delle frasi davvero intense e significative come ad esempio: "sei il mio cuore " o "non riesco a stare senza di te, sei troppo bella" o "ti voglio bene" ecc.. inoltre quando sono vicina a lei e le parlo o le faccio qualche coccola dimostra sempre di avere piacere ad avermi con lei e manifesta anche affetto attraverso il contatto fisico, mi abbraccia, mi dà baci ecc.. La coordinatrice dice che fa così con qualsiasi donna che le riservi qualche attenzione, ma personalmente io che sono lì diverse ore non l'ho mai vista avere simili atteggiamenti con altre persone. Volevo dunque sapere: secondo voi la signora riesce a riconoscermi perché mi vede ogni pomeriggio (visto che faccio sempre volontariato in questa struttura) oppure effettivamente anche se mi vede sempre e manifesta atteggiamenti affettuosi tali comportamenti non sono volontari e sono solo il sintomo della malattia che le fa dire o fare anche cose che effettivamente non pensa e non vorrebbe fare? Un'altra cosa: la coordinatrice mi ha detto che non mi devo avvicinare a lei per almeno un mese, perché devo prestare attenzione anche agli altri ospiti, come è giusto ma come ritengo già di fare a sufficienza e ha motivato tale sua affermazione dicendo che la paziente potrebbe diventare nervosa o agitata se la accarezzo o la coccolo in un momento in cui lei non ne ha voglia. Voi cosa mi consigliate di fare con questa signora? Se vedo che mi chiama con la mano o che ricerca le mie attenzioni devo ignorarla o cercare di assecondarla? Vorrei capire bene come riuscire a comportarmi con un paziente demente come lei. Vi ringrazio e attendo una vostra gentile risposta, che spero mi farete pervenire.

Risposta

Intanto vorrei complimentarmi con te per le opere di bene che ogni giorno volontariamente offri alle persone più fragili tra i fragili, cioè gli anziani affetti da demenza. Spero di poter rispondere in modo esaustivo anche se i tuoi dubbi vanno ad esplorare parte di ciò che questa malattia nasconde anche alla scienza.

La demenza avanzata ha delle difficoltà a riconoscere ciò che per noi è ormai scontato (es. i visi noti, il figlio, addirittura non si riconosce la propria casa e la propria identità..). Rimangono frammenti della vita passata con ricordi di visi di 50-70 anni prima e che ora o non ci sono più o hanno cambiato negli anni. Ma la malattia NON toglie la capacità di relazionarsi, la personalità, il riconoscere a chi si vuole bene e a chi no, riconoscere chi le vuole bene e chi no (anche nelle forme avanzate).

Se tu provi ad assentarti per un mese o due probabilmente non riconoscerà il tuo viso o il tuo nome ma il ricordo emotivo (la voce, le carezze, le tue attenzioni) rimarranno per molto tempo nella sua memoria.

L'atteggiamento assertivo e attentivo nei tuoi confronti evita la comparsa di disturbi del comportamento. Le reazioni imprevedibili e aggressive in un paziente affetto da demenza spesso sottendono un problema organico o dolore, non il rifiuto di attenzioni e carezze se ciò le è sempre piaciuto.

Risposta a cura di
Dr.ssa Barbara Manni Medico Chirurgo
Dr.ssa Barbara Manni
geriatra
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