Il test di Cooper di cui mi parli misura il massimo consumo di ossigeno di un soggetto (VO2max).
Consiste in una corsa di 12 minuti su un percorso misurabile e in piano. Gli atleti vengono avvisati del tempo percorso in maniera tale da renderli consapevoli del ritmo da mantenere. Al termine del test, e cioè dei 12 minuti, l’atleta viene fatto fermare sul posto o gli viene fatto lasciare a terra un segnale. A seconda dello spazio percorso c'è una classificazione attraverso dei parametri resi noti.
Il test è molto influenzato dalla motivazione singola dell'atleta e dalla sua disponibilità alla fatica in quel periodo.