Intanto, sarebbe utile conoscere la diagnosi che è stata formulata e la tua età anagrafica, perchè, con il termine generico di
trapianto di midollo si intendono metodiche differenti.
Avendo citato un
donatore, presuppongo che ti abbiano prospettato un
trapianto allogenico. In questo caso, al donatore, dopo gli esami completi di routine, viene asportata dalle ossa del bacino, posteriormente e in
anestesia generale, una quantità di midollo variabile, intorno a circa 1000 cc, che verrà successivamente lavorata per essere depurata da tutte le parti non necessarie, in attesa della reinfusione nel paziente.
Questa, di solito, avviene quasi in contemporanea nella stessa giornata. Il discomfort per il donatore è modesto, qualche
antidolorifico per lenire la dolenzia ossea nelle sedi di puntura sarà sufficiente. Oggi esiste anche la possibilità di stimolare il midollo del donatore con farmaci da iniettare sottocute, i quali permettono di far comparire in circolo le cosiddette
cellule staminali, che sono in grado, una volta prelevate dal donatore e reinfuse nel paziente, di rigenerare completamente il midollo.
Anche qui il rischio per il donatore è minimo e il prelievo delle cellule avverrà mediante una macchina chiamata
separatore cellulare, in grado di selezionare le sole cellule staminali, reimmettendo in circolo tutte le altre. Questa metodica sta diventando la preferita nella maggior parte dei casi. Si tratta, in ogni caso, di metodiche altamente standardizzate, ma non scevre di rischi per i pazienti che riceveranno il midollo, ma, d'altronde, le malattie che si curano con queste metodiche sono enormemente più rischiose e pericolose.