Il
polipo (termine clinico senza alcun significato patologico) è una qualunque
massa di tessuto che origina, nel tuo caso, dalla
parete intestinale.
Le
dimensioni sono molto variabili. I
polipi rettali possono non essere percepibili all'
esplorazione rettale, ma di solito sono identificati nel corso dell'
endoscopia. Poiché i polipi sono spesso multipli e sono compatibili con forme tumorali, è indispensabile una
pancolonscopia (ovvero un'esplorazione endoscopica di
retto e
colon), anche quando la lesione è identificata da un esame detto
sigmoidoscopia flessibile.
Al
clisma opaco (esame radiografico che mette in evidenza il decorso dell'
intestino), un polipo appare come un
difetto di riempimento rotondeggiante. Un esame svolto con doppio
mezzo di contrasto in cui si utilizza anche l'aria per rendere le pareti più visibili (
pneumocolon) è utile, ma la
colonscopia a fibre ottiche è l'indagine più affidabile.
I
polipi devono essere rimossi completamente con un laccio o con una pinza elettrochirurgica: l'
elettrocoagulazione (asportazione mediante laccio o cauterizzazione, cioè bruciatura) non deve essere eseguita in un intestino non preparato e la
preparazione, che avviene secondo protocolli forniti dalla struttura nella quale si esegue l'esame, è finalizzata allo
svuotamento completo dell'intestino per evitare il rischio di esplosioni dell'idrogeno e del metano prodotti dai batteri del colon.
Se la rimozione endoscopica non è efficace, deve essere preso in considerazione il vero e proprio
intervento chirurgico (con
laparotomia).