Buongiorno,
da un po', ci sono pubblicazioni che affrontano la questione della ripresa dell'attività sessuale dopo un evento o un intervento diagnostico o terapeutico cardiologico.
Molte di queste ricerche stigmatizzano l'imbarazzo o la diffidenza dei medici a trattare l'argomento.
Quasi tutte le ricerche riportano che i malati cardiaci riferiscono di aver ripreso un'attività sessuale misurata con sicurezza e beneficio.
È superfluo segnalare che si tratta di pazienti di genere maschile, che sono la maggioranza dei cardiopatici e quelli più richiedenti di prestazioni sessuali.
Un saluto