Buongiorno,
Il paziente viene posizionato sul lettino TAC in posizione supina o prona. Dopo la centratura TAC (che non comporta problemi particolari) e la marcatura del punto cutaneo dove s’introdurrà l’ago, si esegue la disinfezione e l’iniezione di pochi ml di un anestetico locale a livello sottocutaneo.
A questo punto, si introduce l’ago, che viene fatto avanzare a piccoli tratti, sotto il controllo TAC, fino a raggiungere la lesione da biopsiare, poi si estrae il mandrino interno e si collega l’ago ad una siringa, che serve all'aspirazione di materiale cellulare.
Il campione prelevato viene strisciato su vetrini e fissato. Al termine della procedura, si esegue un’ulteriore scansione TAC e circa un’ora dopo anche una lastra del torace.
In assenza di complicanze, il paziente può essere dimesso 2-3 ore dopo il termine della manovra.
Si tratta di una metodica diagnostica utile per la tipizzazione di noduli di dimensioni non inferiori al cm e situati in aree polmonari medio-periferiche.
Non esistono controindicazioni assolute, però i pazienti devono avere la
coagulazione del sangue nella norma ed essere in grado di rimanere fermi sul lettino TAC per almeno 15 minuti. La più frequente complicanza è lo
pneumotorace, cioè l'ingresso di aria nella cavità pleurica: si verifica in circa il 25% dei casi, ma necessita di drenaggio in meno del 10%.
Cordiali saluti