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Quando e come si manifesta un'intossicazione da amianto?

Salve, 
sono preoccupata per mio padre che ha 60 anni e ha lavorato per 8 anni e mezzo a stretto contatto con l'amianto, senza alcuna misura di sicurezza, dato che non era nota la pericolosità. Mi ha detto che tutti i suoi colleghi che lavoravano in quella centrale sono andati a fare un esame specialistico ai polmoni e a tutti hanno trovato le fibre di amianto nei polmoni. Mio padre si è assolutamente rifiutato di fare questo esame perché ritiene che anche se nel suo corpo ci fossero le fibre di amianto, non potrebbe fare nulla per rimediare. Io e mia madre non abbiamo trovato nessun argomento valido per fargli cambiare idea, aumentando sempre di più la nostra preoccupazione in merito alle malattie alle quali può andare incontro. Su internet si legge di mesotelioma, asbestosi, tumori del tratto gastro-intestinale, della laringe e di altre sedi. Sono vere tutte queste malattie alle quali può andare incontro? Di cosa si tratta? Dato che non possiamo fare nulla per fargli cambiare idea, ci farebbe star meglio pensare che si tratta di un evento raro ammalarsi di ogni qualsivoglia malattia dopo anche esposizioni massicce all'amianto. Ho letto che il decorso è molto lento e quindi potrebbe essere ancora a rischio anche se non ha mai avuto tosse o altri sintomi. 

Spero che possa rassicurarmi con una sua gradita risposta.

Risposta

Gentile Signora,
spero che tuo padre abbia abbandonato ormai da anni l'esposizione professionale a fibre di amianto; tuttavia, ti confermo che le patologie più pericolose legate a tale esposizione si manifestano anche ad anni di distanza.

In particolare, i tempi di latenza, cioè gli intervalli di tempo tra la prima esposizione all'amianto e i primi segni di malattia, sono i seguenti: 
I rischi aumentano molto se i pazienti sono anche fumatori. La sorveglianza sanitaria, pertanto, deve essere assidua non solo per chi lavora a contatto con l'amianto, ma anche per chi non vi lavora più: prevede l'esecuzione, ogni 1-3 anni, di alcuni accertamenti diagnostici (radiografia del torace, tac del torace, esami di funzionalità respiratoria, esame citologico dell'espettorato, lavaggio broncoalveolare), a giudizio clinico del medico curante o del medico del lavoro.

Non mi trovo d'accordo con l'atteggiamento fatalista di chi sostiene che la presenza di fibre di amianto nei polmoni sia una condizione irrimediabile, in quanto il miglior modo per guarire da eventuali patologie future è prevenire la loro diffusione attuando una diagnosi precoce. 

Molti cordiali saluti
Risposta a cura di
Dr. Antonio Giulio Piacenza Medico Chirurgo
Dr. Antonio Giulio Piacenza
pneumologo
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