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Come trattare un adenoma tubulo villoso in una donna di 89 anni?

Buonasera, a mia madre di 89 anni, a febbraio è risultato sangue occulto positivo nelle feci con emoglobina 7.2 (gli ultimi controlli agosto 2018 erano normali) e da allora, mediamente ogni 45 giorni, l'emoglobina da 8.9 dopo trasfusione scende a 7.3. La tac e l'esofagogastroduodenoscopia hanno evidenziato una neoformazione di 4 cm nel ginocchio del duodeno refertata anche con biopsia: "adenoma tubulo villoso con displasia di alto grado stenosante il lume. Il tessuto interno è a crescita circonferenziale, minimamente sanguinante che sembra interessare il margine prossimale della papilla di vater." Il consulto effettuato col chirurgo ha dato quale risultato l'impossibilità di effettuare la duodenocefalopancreasectomia in quanto altamente demolitivo data l'età, non solo, ma anche per il post. A livello endoscopico, si è parlato di stent al momento in cui comincerà a non potersi alimentare più, ma la durata dello stent appare breve 4-5 mesi e non elimina il trasformarsi della neoformazione. Chiedo notizie su possibili soluzioni mininvasive localizzate o tecniche innovative, farmaci che possano rallentare la trasformazione oppure centri che si occupino di queste rare forme pre cancerose localizzate nel duodeno. Mia madre è molto dimagrita, con difficoltà a mantenere l'equilibrio, deambula con difficoltà per severa poliartrosi diffusa. Nel 2016, ha avuto una colite risolta solo con la Mesalazina da 800. Solo dopo sof positivo, si sono fatti i recenti approfondimenti. Assume i seguenti farmaci: Mesalazina 800 2e volte al dì, Sideral forte 2 compresse al dì, Pantoprazolo da 20 2 volte al dì, Cardicor da 2.5 2 volte al dì, Losartan 1 compressa al dì, Prisma 50. Grazie per l'attenzione.

Risposta

Salve,
purtroppo non sono in grado di dare informazioni su questo tipo di centri né sono cosi aggiornata sulle tecniche chirurgiche.
Consiglierei una consulenza oncologica per capire la prognosi.
Un anziano di 90 anni può sopravvivere bene anche con valori di emoglobina molto bassi. Eventualmente, si potrebbe pensare a soluzioni alternative per l'alimentazione. Per esempio, il posizionamento di un dispositivo PEG è meno invasivo di qualsiasi intervento di chirurgia e microchirurgia con anestesia.
Risposta a cura di
Dr.ssa Barbara Manni Medico Chirurgo
Dr.ssa Barbara Manni
geriatra
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