Panleucopenia felina: cos'è e quali sintomi presenta

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 12 Maggio, 2023

Panleucopenia felina: di cosa si tratta?

La panleucopenia è una malattia infettiva che colpisce i gatti e che, se non viene riconosciuta e trattata nel giro di breve tempo, può avere conseguenze molto gravi per l'animale. 

Da cosa è causata e con quali sintomi si manifesta? Si può curare e se sì, in che modo? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questa patologia felina.

Cos'è la panleucopenia felina?

La panleucopenia, anche chiamata gastroenterite felina , è una malattia infettiva che colpisce i gatti causata dal parvovirus felino (spesso abbreviato con la sigla FPV). 

I parvovirus felini sono una tipologia di virus la cui circolazione è molto comune e che, a causa della loro estrema resistenza, possono rimanere attivi nell'ambiente per molto tempo, anche mesi. 

I gatti colpiti da parvovirus felino si caratterizzano per una drastica diminuzione del numero di globuli bianchi presenti nell'organismo, associati ad una grave gastroenterite con vomito e diarrea: ciò determina una condizione di sostanziale fragilità dell'animale, il quale va incontro a numerosi problemi di salute che, nei casi più gravi, ne possono causare la morte.

Questa patologia altamente contagiosa viene contratta dai gatti tramite l'inalazione di goccioline infette disperse nell'aria, ma anche in seguito allo scambio di oggetti o di cibo contaminati da altri felini. Il virus FPV entra così in circolo nell'organismo dell'animale e raggiunge i suoi linfonodi principali, per poi attaccare in seguito le cellule del midollo osseo, quelle intestinali e quelle linfatiche. 

Si tratta di una patologia molto grave per il felino ma che non ha nessuna conseguenza sull'essere umano, il quale risulta immune dal virus FVP.

A causa dell'elevata contagiosità del virus FVP, è essenziale che i gatti malati vengano isolati dagli esemplari sani e che vengano rispettate stringenti misure di igiene come, ad esempio, la sterilizzazione tramite candeggina accurata di lettiere e altri oggetti comuni, cosa che risulta quanto mai fondamentale soprattutto nel caso di colonie feline o luoghi in cui sono ospitati diversi animali. 

I sintomi, che compaiono in media dieci-dodici giorni dopo, sono purtroppo accompagnati da una prognosi sfavorevole nell'80% dei casi; qualora il gatto, invece, riuscisse a sopravvivere alla patologia, allora acquisterebbe una immunità per un lungo periodo.

I sintomi della panleucopenia nel gatto

La parvovirosi felina può manifestarsi in varie modalità, a seconda della gravità dell'infezione. Le principali forme patologiche comprendono:

  • paneleucopenia iperacuta: si verifica principalmente negli esemplari più giovani e, se contratta entro le dodici settimane di vita causa in breve tempo la scomparsa dell'animale, il quale muore senza aver sperimentato nessun sintomo; di solito colpisce il cuore.
  • paneleucopenia acuta: la malattia si manifesta all'improvviso con tutta una serie di sintomi, fra i quali febbre alta, nausea, vomito, diarrea, presenza di sangue nelle feci, disidratazione e inappetenza. Altri sintomi possono comprendere l'ittero e nel caso in cui si sia verificato un danno a livello del cervelletto (spesso una conseguenza dovuta ad un'infezione contratta precocemente), il gatto potrà soffrire di atassia, di movimenti eccessivi o assumere posture anomale. Ciò è frutto del danno neurologico provocato dall'azione del virus e, putroppo, non darà luogo a miglioramenti;
  • paneleucopenia subacuta: in questo caso i sintomi che compaiono sono molto lievi o addirittura assenti;
  • paneleucopenia intrauterina: il virus FPV viene trasmesso al gatto quando si trova ancora nell'utero materno. Le possibilità che i gattini nascono vivi sono ridotte e, anche nel caso in cui accadesse, essi potrebbero presentare delle malformazioni al cervello che gli provocherebbero disturbi del movimento;

La leucopenia felina è una malattia che compare all'improvviso e che, nella sua forma acuta determina un repentino peggioramento nelle condizioni di vita dell'animale, il quale comincia a manifestare sintomi sempre più gravi. 

Per diagnosticarla il veterinario può eseguire un esame del sangue, il quale servirà a valutare il numero di leucociti presenti nell'animale, insieme ad un esame delle feci

Per proteggere il proprio gatto dalla possibilità di contrarre la malattia, oltre alla somministrazione del vaccino è importante rispettare scrupolosamente le norme igieniche, soprattutto se il gatto tende ad uscire e a trascorrere del tempo fuori casa.

Cura della panlecucopenia felina

Non esiste una cura per la panleucopenia dei gatti, infatti l'unica vera arma per proteggere il proprio animale da questa malattia è il vaccino. 

Una volta contratta la malattia, gli unici farmaci che si possono somministrare sono quelli di supporto (anti diarrea o antemetici), a cui si aggiunge, nei casi più gravi, l'alimentazione parenterale e una terapia a base di reidratanti per prevenire la disidratazione. 

Altre terapie comunemente somministrati ai gatti malati comprendono:

  • delle infusioni con elettroliti, liquidi e composti zuccherine, per combattere stati di ipoglicemia;
  • gastroprotettori per proteggere lo stomaco;
  • uso di antibiotici
  • eventuali trasfusioni di sangue;

I gatti malati di leucopenia, inoltre, devono spesso assumere antibiotici ad ampio spettro, i quali li proteggono dalla possibilità di contrarre altre infezioni.

Il ciclo vaccinale, che rimane l'unico modo per proteggere gli animali dal virus FPV, inizia già a partire dalle otto settimane di vita e viene ripetuto nel tempo con diversi richiami.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Buosi
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