Morte del gatto: cosa fare e come gestirla

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 10 Agosto, 2023

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Cosa fare quando il nostro micio ci lascia? Come affrontare questo delicato momento, sia dal punto di vista pratico che psicologico? Quali sono gli adempimenti da affrontare legati ad un gatto morto tra le mura domestica? Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Cosa fare quando muore un gatto?

Chi possiede un animale domestica sa quanto la sua dipartita possa lasciare un grande vuoto. Vivere anni con un micio tra le mura della stessa casa, infatti, porta a costruire un rapporto speciale e la morte dell'animale può richiedere una fase di elaborazione del lutto che varia da persona a persona. Molto spesso il padrone si rende conto che sta per avvicinarsi l'ora della morte perché l'animale è sempre più affaticato, dolorante e tende ad isolarsi. In questo caso occorre contattare il veterinario ed eseguire tutte le indicazioni necessarie affinché l'animale possa vivere serenamente gli ultimi momenti.

Se il micio viene trasportato in clinica veterinaria a causa delle sue gravi condizioni di salute, e affronta il trapasso in questo ambiente, sarà la stessa clinica ad occuparsi del corpo dell'animale; diversa è la situazione, però, quando il momento della morte del gatto arriva dentro le mura domestiche. In questo caso si dovrebbe contattare il servizio di medicina veterinaria Asl del proprio Comune di rifermento e seguire la procedura indicata dal personale, in quanto essa può variare da comune a comune.

A differenza di quanto succede con i cani, i quali hanno l'obbligo di essere iscritti al registro dell'Anagrafe canina, per i gatti l'iscrizione agli elenchi anagrafici è su base volontaria e non costituisce un obbligo per il padrone. Ne consegue che quando il gatto muore non è necessario procedere alla sua cancellazione dall'Anagrafe (come invece succede per i cani), pertanto non è neppure necessario presentare all'ASL di riferimento il certificato di morte dell'animale compilato dal veterinario. La morte di un gatto, alla pari di quella di altre specie non destinate alla macellazione, è comunque severamente disciplinata dal Regolamento Europeo 1069 del 2009 e chi non dovesse rispettare contenute al suo interno può incorrere in diverse sanzioni.

Cosa fare in caso di morte del gatto domestico

A seconda del luogo in cui si verifica la morte del gatto, vi sono diverse opzioni da percorrere. Se l'animale si trova presso una clinica veterinaria, sarà il medico ad occuparsi del corpo in base alle normative regionali, consegnando poi al padrone un certificato di morte, se questo fosse registrato all’anagrafe nazionale tramite microchip. Qualora ci si volesse occupare personalmente dei resti dell'animale, o se la morte è avvenuta in casa, allora si dovranno rispettare alcune regole.

È possibile contattare un'azienda privata specializzata nei servizi cimiteriali per animali, la quale (ovviamente a pagamento) si occuperà di cremare o di seppellire il gatto morto a seconda delle indicazioni ricevute. Qualora si scegliesse la prima opzione, la ditta consegnerà le ceneri dell'animale, mentre la tumulazione prevede che il corpo venga sepolto in un'apposita area.

Il costo di tali operazioni è molto variabile in quanto vi incidono diversi elementi: dalla scelta del contenitore per le ceneri al ritiro delle spoglie dell'animale al domicilio, fino alla possibilità di organizzare una piccola cerimonia funebre prima di salutare definitivamente il micio. Se si sceglie di seppellire l'animale, si hanno di fronte due strade: o lo si fa in un cosiddetto pet cemetery, ovvero un luogo privato adibito a tale scopo, oppure in un giardino di proprietà.

La prima possibilità prevede che l'animale non sia morto di determinate patologie e che il padrone sia in possesso del certificato di morte, poi, a fronte del pagamento di qualche centinaia di euro, potrà tumulare il micio nel cimitero. Se, invece, si ha disposizione un giardino o un campo di proprietà, si può seppellire il gatto morto al suo interno, a patto però di rispettare scrupolosamente le indicazioni del Servizio veterinario regionale e comunale (come ad esempio quella di usare solo contenitori biodegradabili). Attenzione invece a tumulare l'animale sul suolo pubblico o demaniale perché in questo caso si rischia una multa molto salata.

Cosa fare se si vede un gatto morto

Può capitare di notare lungo la strada, in un campo o sul suolo pubblico un gatto morto o fin di vita e abbandonato a sé stesso. Cosa è meglio fare in questo caso? I entrambi i casi bisogna chiamare i servizi veterinari ASL in carico, solitamente si può chiamare il 118 e chiedere di loro. I quali si occuperanno del micio.

Come superare il dolore per la morte del gatto

Per alcune persone la morte del proprio animale domestico è fonte di un grande dolore. In questo caso il lutto è simile a quello che si verifica quando a morire è un essere umano, pertanto è opportuno attraversare tutte le diverse fasi della sofferenza, fino all'accettazione. Ciò che rende più dolorosa la morte di un animale, però, è che mentre nel caso di una dipartita umana l'esternazione della tristezza è accettata, se non incoraggiata, quando ad andarsene è il nostro pet, si ha timore di manifestare un'eccessiva sofferenza in quanto subentra la paura di venire derisi o comunque non compresi.

È solo recentemente, infatti, che il rapporto tra umani e animali domestici si è fatto più profondo e intenso, quindi non tutti sono in grado di capire il dolore per questo tipo di perdita. È importante, invece, darsi tutto il tempo per elaborare il trauma e non vergognarsi di richiedere alcune procedure (come ad esempio la cerimonia funebre o la consegna dell'urna con le ceneri) che possono essere molto utili per superare il lutto.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Buosi
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