È possibile riconoscere le prime avvisaglie di ictus nel gatto? E se sì, quali sono i sintomi a cui fare attenzione?
Qual è la terapia più indicata nel caso in cui il felino vada incontro a questa patologia? Scopriamolo insieme.
Cosa comporta l'ictus nel gatto
Sebbene la comparsa di un ictus nel gatto sia un'eventualità piuttosto rara, è possibile che anche i felini vadano incontro a una paralisi dell'attività cerebrale.
Solitamente questa patologia si manifesta in tutti quegli esemplari già affetti da precedenti criticità, come ad esempio malattie dell'apparato cardiorespiratorio e renale, tuttavia essa può riguardare anche mici in salute ma piuttosto in avanti con l'età.
L'ictus, tanto negli umani quanto nei felini, si presenta come un’interruzione del flusso sanguigno verso il cervello o qualsiasi distretto.
La conseguenza di questo blocco è la distruzione di una certa quantità di cellule cerebrali, come sarà poi evidente se sul soggetto interessato verrà eseguita una risonanza magnetica.
In genere nei felini possono verificarsi tre tipi di ictus: quello emorragico, quello ischemico.
La prima tipologia si verifica quando vi è un'emorragia all'interno del cervello, la quale comprime i tessuti cerebrali e determina un danno più o meno grave.
La seconda invece, anche detta "ischemia del gatto", compare quando un'arteria si ostruisce si manifesta da un coagulo di sangue (ovvero un trombo) in una zona dove scorrono i grandi vasi sanguigni che conducono al cervello.
Purtroppo non è sempre facile accorgersi della presenza di un ictus nel gatto, infatti è possibile che il felino sia soggetto a un attacco ischemico transitorio (TIA), ovvero al cosiddetto "mini ictus".
In questo caso i sintomi iniziano a ridursi dopo circa 24 ore dalla loro comparsa, tuttavia rimane essenziale sottoporre l'animale a una visita veterinaria approfondita.
Sintomi dell'ictus nei gatti
È importante prestare attenzione alle condizioni di salute del proprio animale domestico e contattare il veterinario se si dovessero verificare delle manifestazioni anomale.
Quelli che sono considerati come i principali sintomi dell'ictus nel gatto comprendono:
- comparsa di cecità improvvisa nell'animale;
- pupille di dimensioni diverse le une dalle altre;
- disturbi del comportamento e disorientamento;
- difficoltà a camminare e andatura sbilanciata;
- paralisi;
- il gatto tiene la testa piegata in modo insolito;
- il gatto gira in cerchio e sembra confuso;
- perdita di conoscenza;
- movimenti insoliti e scomposti;
- perdita di equilibrio;
- atteggiamenti anomali, come ad esempio un gatto insolitamente aggressivo o rabbioso;
- convulsioni e, nei casi più gravi, addirittura coma.
Cause dell'ictus felino
L'ictus nel gatto è sempre causato da un'interruzione del flusso sanguigno cerebrale, la quale può a sua volta essere dovuta a un coagulo o un'emorragia.
I motivi alla base che possono determinare tale problematica sono, tuttavia, molto vari, e comprendono:
- diabete;
- aumento della pressione sanguigna;
- aumento o diminuzione della coagulazione del sangue;
- malattie del fegato;
- patologie renali;
- alcuni tipi di tumore;
- infezioni causate da parassiti;
- intossicazioni;
- traumi alla testa;
- patologie cardiache;
- malattie genetiche.
Come si arriva alla diagnosi di ictus felino
In presenza di alcuni fra i sintomi fisici dell'ictus nei felini, è essenziale contattare subito il veterinario e sottoporre il gatto a una visita, in modo da approfondire patologie che potrebbero avere manifestazioni simili.
In genere il medico procede a prelevare un campione del sangue e delle urine dell'animale.
Poi, procede ad eseguire una risonanza magnetica o una tomografia computerizzata, le quali restituiscono importanti informazioni circa lo stato del cervello.
Per quanto riguarda il decorso dell'ictus, molto dipende dalla sua gravità e da quanto in tempo esso è stato riconosciuto.
Fortunatamente sono molti gli animali che, pur avendo subito un ictus, riescono a recuperare le loro funzioni cerebrali e a ritornare ad avere una vita perfettamente normale.
Ictus nel gatto: quale terapia?
Il trattamento dell'ictus nel gatto è incentrato sulla stabilizzazione dell'animale, in modo da prevenire conseguenze negative e, nel peggiore dei casi, per evitare la sua morte.
Una volta trasportato dal veterinario, quindi, il personale sanitario si occuperà di somministrare dell'ossigeno, così da favorire la guarigione dei tessuti cerebrali.
La cura di un evento avverso come quello ischemico dovrà necessariamente prevedere una terapia per un'eventuale patologia scatenante e poi una cosiddetta "terapia di supporto", volta a mantenere stabili le condizioni dell'animale; in genere si utilizzano farmaci antinfiammatori e liquidi per via endovenosa.
Dopodiché si cerca di curare la causa se ci fosse, sottostante l’evento.
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In seguito alla cura farmacologica, se il felino mostra segnali di miglioramento potrà essere dimesso. In questo caso verrà comunicato al padrone come convivere con un animale che ha subito un simile danno cerebrale.
Il felino dovrà essere sottoposto a controlli periodici dal veterinario e dovrà seguire una dieta equilibrata e nutriente.
In alcuni casi l'animale non sarà autosufficiente, pertanto il padrone dovrà trasportarlo fisicamente in prossimità della lettiera o vicino alla ciotola del cibo o dell'acqua.
Qualora, invece, il gatto riuscisse a muoversi agevolmente e i danni cerebrali non fossero così gravi, è consigliabile seguire le indicazioni del medico e far praticare una certa quantità fisica ogni giorno.
L'obiettivo è quello di favore il recupero delle funzioni motorie del felino, tuttavia si dovrà prestare molta attenzione affinché esso non venga in contatto con parassiti o batteri potenzialmente pericolosi, visto il suo stato di fragilità.